Natività con i Santi Lorenzo e Francesco
Quando scendo a Palermo, torno sempre a dare un’occhiata all’oratorio di San Lorenzo, sia per la gentilezza dei ragazzi che la custodiscono, sia per godermi il trionfo degli stucchi del grande e sottovalutato Serpotta.
Ogni volta che guardo sull’altare, mi viene una rabbia, nel vedere l’immagine che sostituisce il quadro di Caravaggio
Natività con i Santi Lorenzo e Francesco
rubato decenni fa dalla Mafia e mia più ritrovato: secondo vari pentiti finì addirittura distrutto in una porcilaia
Giovan Pietro Bellori, insieme ad altri biografi dei secoli passati, aveva sostenuto che la natività di Palermo era stato commissionato nel 1609 dalla Compagnia dei Bardigli e dei Cordiglieri, ipotizzando un presunto soggiorno palermitano del pittore.
Lo studioso Giovanni Mendola, in un libro pubblicato dalla Kalòs, la cui attività nell’esplorare e valorizzare l’arte siciliana non è mai troppo elogiata, invece nega questa ipotesi
Non esistono documenti che attestano tale commessa, nè la presenza in città del Merisi: di fatto, dato il suo caratteraccio e la tendenza a mettersi nei guai, difficilmente sarebbe passato inosservato.
Inoltre, dal confronto con i quadri eseguiti in Sicilia nello stesso anno a Messina e Siracusa si notano differenze stilistiche, anche se bisogna vedere quante di queste dipendano dalla volontà del committente, una confraternita abbastanza conservatrice, e dai limiti della riproduzione fotografica
Mendola formula così alternativa l’ipotesi che questo quadro sia stato dipinto nel periodo romano e dunque intorno al 1600 su commissione del commerciante Fabio Nuti che negli successivi donò l’opere all’oratorio palermitano, terminato nel 1595 sul sito di una “chiesa dedicata a San Lorenzo antichissima” concessa ai confratelli nel 1569.
Da un documento evidenziato da Mendola, appare come Muti il 5 aprile del 1600, mentre l’artista era impelagato tra la Cappella Cerasi e la Cappella Contarelli, commissioni a Caravaggio un dipinto di palmi 12 per 7 o 8, misure sostanzialmente coicidenti con quelle del quadro di Palermo.
Per di più, per evitare strane iniziative da parte del Caravaggio, Nuti consegnò al pittore un disegno a cui attenersi.
Il quadro citato appare terminato il 20 novembre del 1600. Tuttavia il tema dell’opera non appare specificato…
Alessio Brugnoli's Blog

