Finis terrae con sarde allo spiedo

 

Il muretto. Non è per caso che lo chiamano così. Perché alla fine della lunga discesa, dalla collina al mare, non c’è nient’altro che quello. Il parcheggio, il marciapiede, e il muretto che separa l’asfalto dalla spiaggia. Finis terrae  versione Menfi. Sciacca è dall’altro lato di Capo San Marco, a sud. I maestosi templi di Selinunte, invece, poco oltre la minuscola marina di Porto Palo.


Un parcheggio, un marciapiede, un muretto. Di fronte la spiaggia libera. A destra lo stabilimento balneare di quelli con la musica giusta, Virgin Radio tutta l’estate, ma a volume moderato. A sinistra, quella strana costruzione di legno e vetri. Un mix tra un bar all’americana nel cuore della provincia statunitense, e la trattoria sulla statale tipo tra la via Emilia e il West, quella amata dai gastronomi on the road. I camionisti.


D’estate, il locale dello Zu Petru, nella finis terrae, è il fornitore delle sdraio (gratis) da utilizzare appena oltre il muretto, e dei pizzini, dei tagliandi di sosta da collocare sulla macchina lasciata al parcheggio, se possibile sotto l’ombra benevola delle jacarande siciliane. D’inverno, il locale dello zu Petru è un altro mondo. O un mondo a parte. Un mondo di cui nessuno, fuori da Menfi, sa nulla, perché pensa che il suo ruolo e la sua funzione si esauriscano nelle torride giornate d’estate. A vendere bibite, dare sdraio, offrire una toilette.


E invece, d’inverno, di primavera, quando ancora non si è inaugurata la stagione, quel grande cubo di legno si trasforma per accogliere una piccola truppa fatta dell’umanità più variegata, e per offrire un menu semplice. Sarde, condite con aceto e cipolla cruda. E birra, se si vuole. Ad aspettare, c’è il catalogo dell’Italia della provincia, della periferia, della realtà. I ragazzi che vogliono  mangiar qualcosa, spendere poco, bersi una birra. Le famigliole al completo, una vita quotidiana non proprio agiata, anzi, e la grande capacità di divertirsi, e di donarsi al karaoke posto all’angolo dell’ampio locale. La coppia di signori di una certa età, distinti, delicati, che mostrano agli altri la possibile felicità in un amore tra anziani: lei curatissima, minuta, elegante e dolce, il corpo minato dalla malattia, lui che la assiste, la imbocca, la protegge. E con lei è felice. Piccole istantanee dell’Italia che non si nota, e non ha la smania di mostrarsi.


Fuori, il barbecue nostrano, tradizionale. Basso e lungo, la grata, la carbonella sparsa per bene. E sopra, all’antica, le sarde infilate nella canna, in maniera tale che non si rovinino. Due spiedini messi con cura sulla griglia, e lo zu Petru che con vigore e sapienza sventola la brace. Perché le sarde si cuocciano, restino tenere e non si brucino. Il fumo è di quelli che solo chi è stato a Gaza può capire: è il fumo dei pesci cotti sulla stessa brace, la mattina molto presto, per la colazione, vicino al povero mercato del pesce. Il fumo di Gaza, forse non così profumato, è il mio legame con la nostalgia del mare della Palestina, ma ogni ricordo, avrebbe detto Proust, ha la sua madeleine. La mia ha il sapore, per nulla raffinato, delle sarde. Ma mi basta così.


Una finis terrae di provincia può citare, senza saperlo,  un altro luogo lontano dal mondo accecante (o accecato?). Con il sapore sottile di un’anarchia piena di salsedine, di aria pulita e di un po’ di sabbia. Lo stupore – perché lo stupore c’era – è che quel brano di vita, tra il trash e il terribilmente normale, popolare, commovente, irrimediabilmente pasoliniano, era degno di essere impresso non solo nella mente e nel cuore. Ma in una pellicola. Perché non si perdesse nel buio di maggio il fumo delle sarde, l’amore dei due vecchi coniugi, la felicità di strada.


Il diario di una calda sera di maggio, in compagnia di buoni (ottimi) amici, va accompagnato con una musica ad hoc. Evito di elencare tutto ciò che è stato cantato con l’aiuto del karaoke. Cito solo My Way, che merita di essere ascoltato anche oggi. Perché è la colonna sonora di un incredibile quadretto anarchico.

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Published on May 07, 2013 10:41
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