Si parla di: Editing, serve davvero?

Partiamo con il commento di Michael Garrett, editor e autore:

Il solo editing non aumenterà le possibilità di venire pubblicato. La qualità della riscrittura che incorpori i consigli dell’editor determinerà la possibilità di aver successo. L’editing non ti solleva dal lavorare ancora sul manoscritto; piuttosto è vero il contrario. Dovrai eseguire una riscrittura approfondita seguendo l’editing per migliorare enormemente il manoscritto. Considera l’editing come un’occasione di apprendimento. Se non hai intenzione di imparare, risparmia i soldi… ma non aspettarti di venire pubblicato o di essere preso sul serio come scrittore.

L’editing è diventato uno degli argomenti più gettonati fra gli addetti ai lavori e non. Non passa giorno senza un articolo o un post su Facebook nel quale se ne parla. Di solito la domanda che soprattutto gli aspiranti scrittori si fanno è: “Serve davvero?”

Sì, ragazzi, serve. Basti vedere la qualità di un libro passato sotto l’occhio clinico di vari editor e uno che, invece, esce vergine dalla penna dello scrittore e non parlo solo di scrittori alle prime armi, ma anche di scrittori affermati. Fatevi un giro in rete e troverete facilmente decine di esempi di libri, anche di primissimo piano, che hanno beneficiato di editing approfonditi, tali da renderli dei veri e propri bestseller (l’esempio più recente riguarda uno degli ultimi vincitori del premio Strega).

Perché allora tanti dubbi e pareri discordanti? Se dovessi stilare una classifica di tutte le critiche che vengono mosse nei confronti dell’editing al primo posto ci sarebbe, senza ombra di dubbio, il fantomatico stravolgimento del lavoro dello scrittore. Su questo aspetto, avendo svolto numerosi editing per i miei libri con editor diversi, vorrei tranquillizzarvi: l’editing non stravolge il romanzo, non snatura la scrittura e non fa nessuna delle cose che gli vengono mosse contro. L’editing, molto semplicemente, elimina le criticità di un testo, lo cesella per renderlo più levigato e lo rende pronto per essere “venduto”, perché non dimenticate che il libro non è dello scrittore ma del pubblico che lo legge. Dev’essere quello lo scopo finale: far sì che il proprio lavoro piaccia a più persone possibili e con personaggi senza profondità, trame con buchi evidenti, errori nelle tecniche narrative si ottiene l’effetto opposto. Molti libri sono potenzialmente buoni libri, ottimi libri, hanno solo bisogno che qualcuno li faccia uscire dal bozzolo nel quale sono rinchiusi.

Dove sta, quindi, la ragione? A mio avviso, l’editing è uno strumento utilissimo per rendere un manoscritto, già di per sé valido, pubblicabile. Non fa danni ma neanche miracoli, questo sia chiaro. Io stesso, quando fui messo sotto contratto dalla prima agenzia letteraria, l’ho richiesi per il primo libro, perché mi rendevo conto che alcuni aspetti andavano migliorati e l’unica persona che poteva occuparsene era un professionista qualificato.

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Published on November 05, 2021 01:44
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