Mondorosa. Donne. Oltre alle gambe e al sorriso c’è di più… donne e invenzioni che hanno cambiato il mondo.

Anche oggi vorrei immergermi con voi nel Mondorosa. E quest’oggi vorrei parlare di donne e invenzioni, dell’importanza delle donne nel mondo delle invenzioni. Perché non tutti sanno che buona parte delle invenzioni che oggi vengono ritenute moderne e accettate come normali un tempo non solo non esistevano ma, spesso, nascevano quasi per necessità, con lo scopo di migliore e facilitare la vita quotidiana. E sicuramente non tutti sanno che buona parte di queste invenzioni devono la loro nascita grazie all’idea o all’intuizione proprio di una donna. E non sto parlando solo di invenzioni per migliorare solamente la vita del genere femminile ma anche di invenzioni che hanno radicalmente cambiato la vita di tutti quanti, uomini compresi.

Nella mia ricerca ho fatto una cernita selezionando solo una parte delle invenzioni che si possono attribuire all’idea di una donna ma si tratta solo di una selezione esemplificativa e non fatta con l’intento di sminuire l’importanza delle altre invenzioni nate grazie al cervello di una donna.



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Se risaliamo ai primi anni del 1800 già troviamo la prima invenzione di una donna. Tabitha Babbitt, membro di una comunità religiosa. La cosa insolita fu che la Babbitt inventò un arnese che viene solitamente associato al mondo maschile: la prima sega circolare. Tabitha Babbitt aveva notato che le seghe utilizzate dagli uomini della sua comunità erano poco efficaci e necessitavano di miglioramenti. Il movimento delle seghe di allora era poco produttivo e costringeva il boscaiolo a sprecare energie inutilmente. Così la donna ebbe l’idea di costruire una segna che era composta da una lama circolare e un filatoio, alimentata da un pedale a ruota. L’invenzione fu molto apprezzata ma per le sue idee religiose Tabitha Babbitt non la brevettò mai.


Sempre rimanendo nel XIX secolo dobbiamo ricordare un’altra donna Margaret Knight che nel 1860 inventò un macchinario per produrre automaticamente un oggetto che fa parte della nostra quotidianità ormai da sempre: il sacchetto di carta a fondo piatto. Purtroppo la Knight si vide sottrarre l’idea da un uomo, un certo Charles Annan, che scoprì la macchina e ne depositò il brevetto. La Knight ricorse alla legge ma in tribunale Annan si difese sostenendo che una donna non sarebbe mai stata in grado di progettare un’invenzione tanto stupefacente. Margaret Knight non smise di lottare, rispose portando disegni e altri elementi a prova della veridicità della sua tesi e vinse. Ebbe il suo brevetto nel 1871 insieme ai suoi soldi. E quello non fu l’unico brevetto che depositò.


Il 1871 fu l’anno anche di un’altra donna che lasciò il segno nella vita quotidiana inventando qualcosa che oggi più che mai è indispensabile per la nostra vita. Sto parlando di computer e di Augusta Ada King, contessa di Lovelance e figlia del famosissimo Lord Byron. Come premessa bisogna dire che il primo computer fu messo a punto da un uomo, Charles Babbage, proprio nel 1800 ma fu Ada Lovelance che nel 1871 inventò il linguaggio con cui impostare le funzioni della macchina.


A Josephine Cochrane si imputa la maternità di un elettrodomestico che sembra diventato indispensabile: la lavastoviglie. Un’idea partorita e sviluppata nel 1886 dalla ricca signora dell’Illinois non per necessità, considerando che aveva la servitù ad occuparsi dei lavori domestici a seguito delle sue amate cene sociali e cocktail. Un giorno però la Cochrane sbottò con una frase che sarebbe poi passata alla storia: Se nessuno ha ancora inventato una macchina per lavare i piatti lo farò io stessa! e mantenne la promessa inventando un macchinario che riducesse sensibilmente il tempo di lavoro dei domestici e rompesse il minor numero di stoviglie possibili. L’opinione pubblica, allora, ritenne l’invenzione solo un capriccio snobbandolo per decenni che, al contrario, trovò subito utilizzo nell’industria della ristorazione e del turismo.


Con l’inizio del XX secolo arrivarono nuove invenzioni partorite da menti femminili. All’inizio del 1900, infatti, una certa Mary Anderson ebbe l’idea di inventare il tergicristallo. All’epoca quando pioveva o nevicava quidare in sicurezza era piuttosto arduo, la pulizia del parabrezza prevedeva che l’autista uscisse dall’auto e provvedesse a pulirlo manualmente. Cosa che oltre ad essere pericolosa costringeva le persone a un dispendio di tempo inutile, allungando i percorsi in modo improponibile. Nel 1903 Mary Anderson depositò il brevetto di un dispositivo fatto di legno e gomma collegato a una leva accanto al volante. Un’invenzione che rivoluzionò il mondo e divenne popolare circa 10 anni più tardi ma la Anderson non ricevette mai alcun profitto.


Un’altra invenzione palesemente ispirata a un gioco inventato da una donna ma diventata famosa con il nome di un uomo è stato il gioco del Monopoly. Non tutti sanno che il Monopoly creato da Charles Darrow e messo sul mercato nei primi anni ’30 del 1900 nasce dall’invenzione di Elizabeth Magie del gioco Landlord’s Game, creato con l’intento di spiegare le idee anti-monopolistiche dell’economista Henry George. Nel 1904 la Magie ricevette solamente 500 dollari e mai più nessun pagamento per i diritti d’autore. E oltre al danno economico Elizabeth Magie dovette anche subire la beffa considerando che il gioco di Darrow andava in tutt’altra direzione rispetto alle ide di George.


Prima di chiudere, anche se ci sarebbe ancora molto da dire, è impossibile trascurare una delle invenzioni che ha fatto maggiormente discutere. Sia per il tipo di invenzione che per la donna che ne è stata creatrice. Sto parlando della famosissima attrice Hedy Lamarr che, insieme al musicista George Antheil, durante la Seconda Guerra Mondiale, inventò un la guida criptata dei siluri. Un sistema chiamato Secret Communication System, in grado di guidare i siluri, evitando che i segnali venissero intercettati. Il Secret Communication System sembra sia stata una prima, rudimentale, forma di spread spectrum, principio alla base della telefonia mobile.


E dopo questa breve ma importante carrellata di donne d’eccezione un piccolo accenno ai personaggi femminili di miei romanzi, che camminano in punta di piedi sul filo del tempo, tra un passato e un’epoca lontani come le protagoniste di Fin de Siècle. Amore proibito, Charlotte, Theresa e Virginia, oppure come la dolce ma determinata Emma de La Materia di cui è fatta la Vita, o di Victoria, disposta a fuggire in una Londra oscura e sconosciuta pur di scampare a un matrimonio combinato in Quando piangono le fate. Per poi passare alle moderne, a volte modernissime eroine di oggi come Sarah di Baci e bugie sotto il vischio e la sua migliore amica Constance che abbiamo conosciuto in La Rosa di Natale, senza dimenticare la corretta Olivia di Ritorno ad Abbey Court che fugge in Francia per non mettere a rischio il matrimonio della spregiudicata cugina, oppure di Hope, avvocato delle cause perse in Il giardino dei topazi e la giovanissima Amy de Il Profumo dei Limoni Rossi destinata a un destino che non merita ma decisa a realizzare il suo ultimo desiderio e confessare i propri sentimenti all’unico uomo che abbia mai amato. Ce ne sarebbero tantissime altre di eroine e donne speciali di cui ho scritto e spero scriverò ancora, ma l’elenco sarebbe lunghissimo per cui mi auguro di avervi incuriosito tanto da andare a curiosare direttamente tra le pagine di tutti i miei libri che troverete sulla mia pagina Amazon: Libri di Carragh Sheridan














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Published on November 20, 2017 05:00
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