Key Genius's Blog, page 213

October 25, 2015

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Published on October 25, 2015 09:59

October 24, 2015

From #Expo2015 #expo
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Published on October 24, 2015 16:06

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Published on October 24, 2015 16:04

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Published on October 24, 2015 16:03

#heartofflesh #incipit #novel #ebook #love #contemporary 







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Published on October 24, 2015 09:12

Cuore di ferro - estratto cp 36

Andrea termina di lavare l’ultimo bicchiere in
silenzio e si toglie i guanti mentre lui finisce e ripone lo strofinaccio dopo
averlo ripiegato.

«Ho il tuo regalo, sai?»

Ian fa un piccolo sussulto. «E posso averlo?»

Andrea annuisce e corre a prenderlo in camera,
l’ha riposto nel suo trolley. Lo porta di sotto, dove Ian lo attende sul divano
con l’espressione più allegra. «Ecco» glielo porge.

Lui sfiora il fiocco e accarezza il pacchetto.
«Sembra un libro» dice mordendosi il labbro. Muove le gambe e si tocca il
mento. «Che libro sarà?» Si pone la domanda e Andrea incrocia le braccia.

«Oh, ma dai» gli dice incredulo. «Aprilo, no?»

«Un momento» lo fissa serio accarezzando il
pacchetto. «È il mio regalo, voglio gustarmelo con calma.»

Andrea scuote la testa mentre Ian alla fine decide
di aprirlo da un angolino.

«Strappa…» suggerisce.  

Ian strappa la carta e il respiro si strozza.

S’immobilizza nel leggere Shake-Speares “The
Sonnets” e lo fissa sbigottito.

«Sei contento? Ti piace?»

«Un regalo stupendo» annuisce piano e lo apre
toccandolo come fosse di cristallo. Lo avvicina al viso e lo annusa con gli
occhi chiusi. Inizia a leggere le prime pagine quando nota che c’è un foglio clandestino.
«E questo?»

«Ecco, ti ricordi che ti ho detto che era incompleto?»
accenna. «Manca il sonetto venti, ma Jonathan m’ha procurato per il momento una
copia della pagina. Ha detto che non smetterà di cercare l’originale. Forse col
tempo, siamo fortunati e salta fuori. Quando sarà, te lo faccio rilegare.»

«Il venti…» sussurra e chiude gli occhi. Resta un
attimo in silenzio mentre le labbra hanno un fremito. «A woman’s face…» Inizia
a recitarlo con tale emozione nella voce che Andrea scivola nel divano.

“A
woman’s face with nature’s own hand painted,

Hast
thou, the master mistress of my passion;

A
woman’s gentle heart, but not acquainted

With
shifting change, as is false women’s fashion:

An
eye more bright than theirs, less false in rolling,

Gilding
the object whereupon it gazeth;

A
man in hue all ‘hues’ in his controlling,

Which
steals men’s eyes and women’s souls amazeth.

And
for a woman wert thou first created;

Till
Nature, as she wrought thee, fell a-doting,

And
by addition me of thee defeated,

By
adding one thing to my purpose nothing.

But
since she prick’d thee out for women’s pleasure,

Mine
be thy love and thy love’s use their treasure.”

Andrea ne resta estasiato anche se il suo Inglese
però non gli ha permesso di comprenderlo al meglio.

«Lo sai a memoria» sussurra.

«Sì. Il venti poi è speciale. È un sonetto controverso,
come tutta l’opera Sonnets comunque.»

«Perché? Che dice?»

Ian increspa la fronte. «Non si traduce
Shakespeare. Si perde la poesia.»

«Mi serve un aiuto» insiste.

Ian si sistema meglio nel divano e porta il libro
al cuore. «Vediamo…» chiude ancora gli occhi.

“Volto di donna, dalla mano stessa di Natura
dipinto,

hai tu, Signore-Signora della mia passione;

cuore gentile di donna, ma non avvezzo

alla volubile incostanza che delle false donne è
l'uso;

occhio più splendente del loro, meno falso nel
volgersi,

che indora l'oggetto su cui si fissa;

uomo nella forma che domina ogni forma,

e gli occhi degli uomini rapisce e l'anima
stupisce delle donne.

E come donna dapprima tu fosti creato,

finchè, nel plasmarti, la Natura si perse d'amore,

e, con l'aggiunta, privò me di te,

aggiungendo una cosa che al mio scopo è nulla.

Ma poichè ti eresse per il piacere delle donne,

mio sia il tuo amore e loro tesoro il suo uso.”

«Ecco. Più o meno recita così.» Lo guarda.
«Perdona la mia traduzione abbozzata, ma c’è un’ottima versione di Alessandro
Serpieri, ti procuro una copia se vuoi.»

«Sì. È molto bella.» Andrea è perplesso, però.
«Perché dici che è controverso?»

Ian si schiarisce la voce e si accarezza il mento.
«In realtà, l’opera originale dei Sonetti aveva i pronomi al maschile. Credo
fosse il milleseicentoquaranta quando il curatore della seconda edizione cambiò
al femminile il testo trasformando il “giovane amico” in “giovane amica”.» Solleva
le sopracciglia e accenna un sorrisetto ambiguo. «Non volevano che potessero
sorgere equivoci su un’ipotetica omosessualità del poeta.»

Andrea sussulta. «Shakespeare era gay?»

Ian scuote il capo. «Non sto dicendo questo. E
detto tra noi, io personalmente non lo credo.» Serra le labbra. «Vedi, i primi centoventisei
Sonetti sono dedicati al fair youth»
accenna «un bellissimo giovane biondo, un po’ androgino, oggetto di amore
ispirato e profondo.»

«Oh» dice Andrea grattandosi la testa.

«Poi, ci sono i successivi, dedicati alla dama bruma che si frappone tra il poeta
e il giovane.»

Una donna
mora proprio come Nicolle, che coincidenza. E pensare che il libro l’ho trovato
per caso.
«E che succede tra i tre?»

«Nulla, Andrea.» Ian lo guarda perplesso. «Non è
un romanzo, sono sonetti che portano chi li legge a vivere di emozioni molto
struggenti soprattutto per la musicalità delle parole.» Porta la mano sulla
fronte e sposta i capelli all’indietro. «Oltre a volubili cieli estivi, luci
d’alba, scintillio d’onde e tripudio di fiori, si richiama la bellezza
dell’essere amato, il ragazzo biondo, e i suoi mutevoli umori, di cui il poeta
è schiavo. Però, secondo me, lui parla sì di amore, ma è un amore che va oltre
la carne, mi spiego?»

«Ma chi era questo tipo?»

Ian prende fiato. «Ci sono delle ipotesi. La più
accreditata, è che fosse il suo mecenate, il Conte di Southampton, che era
anche suo amico e protettore.»

Andrea passa entrambe le mani sui capelli e se li
ravviva con dei fremiti crescenti. Accidenti!
Dopo una cena con le candele, chi immaginava che dietro i Sonetti ci potesse
essere tutto questo.

«Senti, Ian, guarda che non c’è nessun messaggio
che voglio lanciarti, eh.»

Lui annuisce per poi sorridere sempre più e quando
lo guarda, ride di gusto, forse proprio per il disagio che ora avvolge Andrea.
«La tua espressione è eloquente, stai tranquillo.»

«Meno male» sussurra. «No, sai. C’è anche che
stiamo per andare a letto insieme» dice e Ian scoppia a ridere ancora tenendosi
la mano sulla pancia.

«Eh, smettila…»

Lui scuote il capo e fa cenno di no col dito
alzato.

Ci risiamo.
Incrocia le braccia e attende che abbia finito.

Ian si calma e passa la mano sugli occhi. «È un
regalo bellissimo.» Si avvicina e alza il braccio per cingerlo.

Andrea si lascia prendere e lo stringe a sua
volta.

«Grazie» dice dondolandolo appena.

Sente la testa di Ian contro la sua e il mento
sulla spalla.

«Prego» risponde appoggiando la guancia sul suo
collo e lo stringe ancora di più.

È così contento che sia tornato e che gli sia
piaciuto il regalo che si gira di colpo e gli stampa un bacio sull’orecchio.
«Ti voglio tanto bene, Ian.»

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Published on October 24, 2015 08:15

#sonnet #20 #shakespeare #heartofflesh #heart #love







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Published on October 24, 2015 08:05

October 23, 2015

My novel in English version soon…

A video posted by IAN (@key_genius_ian) on Oct 23, 2015 at 11:55am PDT




My novel in English version soon…

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Published on October 23, 2015 11:57

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Published on October 23, 2015 11:57

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Published on October 23, 2015 11:57