Alessio Brugnoli's Blog, page 262
May 20, 2014
La resa di Bucefalo
Sempre in occasione del Photofestival Milano, l’AREA35 Art Factory, oltre che al progetto “the NolaEastman Series” di Niccolò Alberici, di cui abbiamo già parlato, presenta il 29 maggio, alle 18.30, la mostra La Resa di Bucefalo, di Melis Yalvac.
Mostra dedicata al cavallo, specchio dell’Uomo e compagno di mille avventure, la cui resa non è sottomissione, ma dono generoso.
Per conoscere meglio l’artista, lascio la parola a chi la conosce bene
È strano come un giorno ti ritrovi a scrivere la biografia di qualcuno che non conosci. Melis Yalvac è turca, ma parla italiano meglio di me, che sono di Milano, Melis Yalvac è piccola e sottile come un fuscello e la sua macchina fotografica la segue ovunque. Queste sono le cose che so.
Poi ci sono le cose che vedo. Vedo il silenzio delle sue foto, come se fossero prese sempre in quel momento di sospensione prima del boato. Prima dell’azione. Il gatto che prepara un balzo, la città che aspetta il tuono. Non c’è mai bisogno di descriverle, il dettaglio preciso, il momento curioso, sono lì e ti guardano, anche se, a dire il vero, non son o molte le volte in cui qualcuno o qualcosa sta in posa e guarda in camera, più spesso Melis è fotografa d’azione, cose che succedono, gente che si muove, posti.
E poi , ci sono i cavalli. Escono da fondi polverosi come immagini della memoria, creature magiche fatte di ombre, disegnate dal vento, Melis ha un occhio senza malizia che riscopre la natura fiera e sincera dell’animale a prescindere dal rapporto con l’uomo, dalle imbrigliature dell’equitazione, il cavallo alla pari – anche se col morso in bocca – per non so quale alchimia. Lei dice “La perfetta rappresentazione dell’animale nobile che ci ha aiutato a fare il mondo di oggi. Non importa che cavallo sia. Ogni cavallo ha qualcosa da raccontare”. Io dico che è brava e che i cavalli le piacciono perché sono scenografici, vanitosi e non si vergognano se lei li mette un po’ a nudo.
Io non saprei che altro dire. Mi ha chiesto una biografia ma il problema è che non so di preciso nemmeno dove sia nata e per ricordarmi il quando, nonostante abbiamo festeggiato degnamente insieme, devo guardare facebook.
Chi la conosce molto meglio di me ha raccontato questo:
“In effetti Melis ed io stiamo sempre insieme, perché la seguo ovunque decida di andare. Molto spesso la mattina quando usciamo non so quale sia la meta, spesso è ancora buio, o al contrario c’è quella luce dell’alba, che le piace tanto e che mi acceca. Io sono l’indolente delle due e gli agenti atmosferici mi danno pressoché sempre fastidio, ma potete stare sicuri che a lei non importa e che ogni volta trovo qualcosa che alla fine mi sporca: può essere polvere, come quella volta che facevamo il calendario per la L’Accademia Arte Equestre Spagnola e siamo state due giorni a rincorrere e farci rincorrere da una ventina di cavalli che galoppavano su una sabbia asciuttissima o spuma di mare, e quella dell’oceano, durante il Workshop in Portogallo (tenuto da Paula da Silva) era gelata, oppure l’asfalto di quando andiamo a fotografare le macchine, che è grigio e irregolare e al mio occhio così sensibile sembra pieno di crepe. Ci sono tanti altri esempi di quello che facciamo insieme, a me piace quando andiamo fuori con la Jacky, che è elegante e salta, corre, scappa in così tanti modi che ancora adesso, dopo due anni, mi sorprende. Melis mi ha insegnato che il mondo, un po’ dappertutto, è pieno di cose che vale la pena di avere ben salde nella memoria e io, che sono la sua macchina fotografica, lascio che me le indichi, che me le metta davanti e che le guardi, attraverso il mio obiettivo, finchè non è soddisfatta”.
Mi sembra che sia tutto abbastanza chiaro, Melis è una curiosa e infaticabile fotografa con una macchina fotografica antipatica ma poetica, insieme fanno delle belle foto, sperimentano, si divertono.
Se invece pensate che ci voglia una biografia “seria” per conoscere una persona, eccola:
Melis Yalvac nasce a Gronau (Germania) nel 1984 da genitori turchi, vive in Turchia fino ai 3 anni, torna in Germania a fare l’asilo e poi arriva in italia.
Studia architettura e danza classica. Dopo 3 anni nell’editoria, decide di dedicarsi alla fotografia, e, mentorata da Paula da Silva, si specializza nella fotografia equina.
Oggi vive a Milano, con Jacky il suo cane, la sua Nikon e Navar, il suo cavallo a qualche km fuori città.
Veronica Pagano
AREA35 Artfactory Via Vigevano, 35 20144 Milano. (MI)
Tel +393393916899 info@area35artfactory.com – www.area35artfactory.com
May 19, 2014
Hydropunk su Amazon
Approfittando del fatto che su Amazon sia stato messa in vendita l’antologia HydroPunk-The Drowned Century, curata dal buon Giovanni Grotto, che speriamo se la passi bene giù un Australia, butto giù un paio di riflessioni svagate.
La prima, sull’ottimo lavoro di Giovanni: sono anni che sento piagnistei sulla stato della fantascienza italiana, sul fatto che per combinazioni astrali e genetiche non saremmo in grado né di leggere, né di scrivere racconti e short stories. Ebbene le antologie di Giovanni, realizzate con impegno e passione, senza il supporto di una casa editrice strutturata, stanno a dimostrare il contrario.
Gli autori sanno scrivere e bene anche racconti e i lettori non li sfuggono come la peste.
La seconda parte dalla recensione di Dino Gargano all’antologia
Un raccolta di racconti , tutti di autori italiani , che esplora in modo completo una tematica ricorrente nell’universo fantascientifico , quella delle mutazioni climatiche , naturali e non ..che causano un innalzamento degli oceani e relative conseguenze…
Senza voler svelare nulla pongo solo l’accento sulla qualità complessiva dei racconti , ognuno di loro non sfigurerebbe in un ” best of ” dei relativi autori , tra cui vi sono molti dei bravi narratori italiani del genere .
Assolutamente consigliato , un libro che si legge di un fiato , che commuove ed entusiasma
Premesso che, pur partecipando al progetto Hydropunk, per età, esperienza di vita e l’essere dilettante, mi chiamo fuori dal giudizio, Gargano ha perfettamente ragione.
Con il suo lavoro, Grotto ha dato evidenza a una generazione di “giovani turchi” della narrativa fantastica italiana, accomunati da una scrittura visionaria e da una sperimentazione linguistica, raffinata ogni giorno da quella palestra che è il web.
Generazione che raggiunge il culmine in Alessandro Forlani e che dovrebbe essere meglio valorizzata dalle case editrici che troppo spesso guardano al passato e all’esotico, piuttosto che a ciò che hanno sotto il naso
The NolaEastman Series
Con l’avvicinarsi del Photofestival Milano, la galleria AREA35 Art Factory, il cui proprietario, ricordiamolo è un gran fotografo, inaugura una serie di interessanti mostre a tema.
La prima, Giovedì 22 maggio 2014, alle ore 18.30
“the NolaEastman Series” mostra di Niccolò Alberici, fotografo e scrittore o meglio un esploratore dello spirito che viaggia nel Mondo per scoprire se stesso. Così le sue foto divengono un diario spirituale, uno zibaldone di dubbi e mutamenti
E New Orleans, a cui è dedicata la personale, città ambigua e complessa, confine tra il vecchio e nuovo, incerta tra fantascienza e innovazione, dove le ligue si confondono come in una eterna Babele, partorendo sempre qualcosa di nuovo, è perfetto specchio dell’animo umano….
Comunquel lascio la parola ad Alberici, capace molto meglio di me di narrare il suo progetto
Quasi ogni anno mi reco negli Stati Uniti ed ogni volta che sbarco oltreoceano ho una promessa o se vogliamo un debito: devo passare del tempo a New Orleans.
C’è una parola che dà il senso di tutto quello che New Orleans sia: N.O.L.A.
Questa abbreviazione, tipica di una certa praticità americana, non è nient’altro che l’unione di due acronimi: N.O. (New Orleans) e L.A. (Louisiana).
Queste quattro lettere puntate per uno straniero, per di più se semplice turista che si reca a New Orleans per fare baldoria nella tanto famosa Bourbon Street, non significano un granché, di sicuro.
Nella parola N.O.L.A. sta il senso della città, la città vera con i suoi cittadini che abitano e vivono nei confini della piccola metropoli della Louisiana.
In questa serie sono presenti scatti realizzati un anno fa con un corpo Nikon Fe del 1978 ed un ottica fissa 20 mm. La pellicola è la Eastman Double-X 35 mm a media sensibilità, 250 asa.
Essa si differenzia dalle pellicole tradizionali per applicazioni generali, quali le 400 asa di altri noti produttori, che a fronte di una grande affidabilità pagano una sostanziale uniformità del soggetto ripreso.
La pellicola utilizzata in questa serie, per di più se condotta in una modalità privilegiante la tempistica, fornisce, sia in fase di sviluppo del negativo &d ancor di più in camera oscura e stampa, una notevole differenziazione di tonalità di contrasti. Queste caratteristiche sono rese possibili dal fatto che è stata progettata &d utilizzata per il cinema al fine di ottenere e mantenere un’ampia profondità di campo, stabilità delle componenti strutturali dell’immagine facendole risaltare nella presenza dei contrasti.
Tralasciando i dettagli tecnici, questa serie è stato pensata e realizzata per raccontare New Orleans: a tal fine ho scelto i veicoli espressivi della scrittura e della fotografia.
Si ritrovano la vita per le strade, negli infiniti bar del french quarter e non solo, che poi sono luoghi d’incontro, di conversazione e condivisione, dove anche uno straniero può entrare in contatto con le varie anime delle diverse comunità &ediventare quello che loro definiscono con il termine inglese un “local”, vocabolo che ha un significato molto più pregnante rispetto a come lo traduciamo nella nostra lingua: io suggerirei di tradurlo con la parola indigeno, non con locale.
New Orleans è una di quelle città che con la sua storia, con la sua gente – il suo fortissimo ascendente europeo di estrazione francese, spagnola, inglese, italiana, tedesca, irlandese, scozzese, portoghese etc. – con le sue tradizioni, i suoi culti, con la sua debordante musica onnipresente sia a livello dilettantistico e turistico sia di grande qualità e spessore, con i suoi colori contrastati, con le piaghe continue a cui è stata sottoposta nei secoli – dalla battaglia del 1862 durante la guerra civile al passaggio dell’ ingorda madre omicida passata alle cronache con il nome di katrina – con il suo passato di alti e bassi, riesce a diventare un luogo della mente.
E’ una città sia di passaggio sia di ricovero, magari per gente che dall’Europa vuole iniziare una nuova vita o vuole sposare lo stile di vita americano, tenendo conto che Nola non è un posto qualsiasi sul territorio degli Stati Uniti: essa è più un’eccezione, è un’isola che galleggia, un qualcosa che di per sé sta in piedi con proprie regole; non è rapportabile alle grandi metropoli della East Coast, nè con quelle del Midwest, nè con quelle della West Coast e tantomeno con i piccoli centri dell’America rurale o industriale.
Di fatto è un agglomerato stratificato di quelle parti geografiche degli Stati Uniti che ho appena citato nelle righe precedenti e di ondate migratorie provenienti in maggior parte dall’Europa.
New Orleans, Proud to call it Home.
AREA35 Artfactory Via Vigevano, 35 20144 Milano. (MI)
Tel +393393916899
info@area35artfactory.com -
http://www.area35artfactory.com
May 17, 2014
Fiere nel weekend
Dopo un sabato intenso, mi permetto di segnalare due eventi per i miei lettori del Nord Italia. Il primo è Vaporosamente, che con una bellissima definizione, si proclama il circo ambulante del vapore un must per gli appassionati del genere steampunk che si tiene a Torino e a cui partecipano tutti i luminari del settore.
Anche stavolta, causa matrimonio e viaggio di nozze, il sottoscritto ha dato buca, ma spera di recuperare nelle prossime edizioni.
Il secondo, il Villaggio dei Libri che si terrà presso Morimondo, cittadina lombarda dalla splendida abbazia (dove vissi una demenziale avventura con il mio autoproclamato cugino Ion, che spero abbia realizzato i suoi sogni in Moldova) la prossima settimana, dove parteciperanno tanti piccoli editori, alcuni di narrativa fantastica e fantascientifica
May 16, 2014
Euro e teoria del caos
Negli ultimi giorni, con l’approssimarsi delle elezioni europee, politici di ogni genere e risma sparano dichiarazioni a raffica. Uno dei temi più controversi è quello della moneta unica: c’è chi parla di tragedie imminenti se vi rimaniamo, altri preannunciano piaghe bibliche se ne usciamo fuori.
In realtà, entrambi aprono la bocca e vi mettono fiato: per dimostrare questa tesi, proviamo a ripassare un poco di matematica.
L’economia, intesa come insieme di relazioni e di scambi, può essere modellizzata come una rete a feedback (per i più smaliziati come una particolare tipologia di sistemi AC di Classe IV, secondo Wolfram)
Per un numero N di nodi sufficientemente grande, dipendente dal tipo di relazione implemenentate, attualmente tale valore è considerato pari a 20, il sistema entra nelle condizioni espresse dalla dinamica non lineare (la teoria del caos, per intendenderci)
Sistemi caratterizzata dalla forte dipendenza puntuale dalle condizioni iniziali (il cosiddetto effetto farfalla) e dall’indipendenza complessiva dalle stesse condizioni iniziali (l’evoluzione del sistema sarà sempre vincolata nell0 spazio delle fasi dai suoi attrattori strani)
Vuol dire che non possiamo definire a medio termine le conseguenze di qualsiasi decisione in ambito economico: tuttavia, questa sarà sempre compresa in un insieme di valori (in pratica qualsiasi finanziaria farà il governo, non ci renderà mai tutti ricchi o tutti poveri, ma il reddito medio tenderà a oscillare in una fascia ben definita)
Ciò vale anche per l’uscita dall’Euro: non sarà una manna dal cielo, nè una catastrofe epocale, essendo a medio termine invariante rispetto all’attrattore strano che definisce l’economia italiana.
Per cui, tale decisione, è legata a considerazioni esterne all’economia, dal tutelare il potere d’acquisto e reddito di bacini elettorali alla concezione che si ha della propria sovranità nazionale (essere più o meno junior partner del Reich tedesco, insomma…)
Inoltre, qualsiasi sia la decisione, compito del governo, è cercare di governare il transitorio, magari non utilizzando tecniche di sincronizzazione di circuiti caotici, ma il semplice buonsenso, che pare così raro in Italia..
May 15, 2014
Battezzare ET
La battuta di Papa Francesco sui marziani, estrapolata da un discorso più ampio, in cui il Pontefice evidenziava come i sacramenti non si debbano negare a nessuno (divorziati, figli di coppie di fatto, omosessuali… Il che mi pare una cosa assai più rivoluzionaria del “battezziamo ET”, visto che non entra in testa a parecchi parroci) ha generato un subbuglio nel gruppo di scrittori di fantascienza che bazzico su Facebook.
A dire il vero, però, il Santo Padre non ha detto nulla di particolarmente eccentrico nell’ambito del cattolicesimo. Fin dalle origini, infatti, i teologi hanno discusso sulla questione della pluralità di mondi e dei loro abitanti
Il primo a porsi il problema è stato papa Zaccaria (741-752) che nell’Epistola XI ad Bonifacium esprime le sue perplessità sulle tesi di un certo diacono Virgilio, che andava insegnando una dottrina sulla pluralità di mondi abitati.
Papa Zaccaria esprime le sue perplessità sul fatto che gli abitanti degli antipodi, del Sole e della Luna siano discendenti di Adamo, mettendo ponendo in discussione l’unità del genere umano; tuttavia non vieta che si possa pensare come Dio possa averli creati indipendentemente da noi.
Posizione che è abbastanza diffusa nel Medio Evo e che non provoca scomuniche di sorta: per dirla come il buon vecchio Ockham, negare l’esistenza di altri mondi e dei loro abitanti significa limitare arbitrariamente l’onnipotenza di Dio.
Il culmine si raggiunge con il cardinale e teologo Nicola Cusano, nella sua opera più importante De docta ignorantia del 1440, ammetta la possibilità che Dio potesse avere creato altri mondi con altri esseri razionali in uno spazio senza limiti. Anche questi esseri razionali, egli scrive, sono creati ad immagine di Dio ed eredi delle promesse di Cristo.
Tesi che in questo secolo, specie in ambito gesuite, sono tornate in auge… Inoltre sia il Cristianesimo, sia l’Islam, sia alcune tipologie di ebraismo ammettono l’esistenza di esseri razionali di natura diversa da quella umana (es. angeli, demoni, dijinn).
Per cui, l’esistenza degli extraterresti è compatibile con il pensiero cattolico. Il problema è: ET si salva o no ? Il sacrificio di Cristo vale anche per lui ?
Ci sono due posizioni: la prima è che essendo fuori dal Peccato Originale, non avrebbero alcun problema di questo tipo.
Come dice l’astronomo gesuita dell’Osservatorio astronomico del Vaticano Josè Funes
“Se dovessero esistere extraterrestri intelligenti, e mettete per favore in evidenza questo “se”, non ci sarebbero contraddizioni. Questi esseri sarebbero già fuori dal peccato e in accordo con Dio. L’umanità terrena andrebbe vista quindi come l’evangelica pecorella smarrita che Cristo vuole riportare all’ovile per farla stare con le altre 99″
La seconda è quella classica della Scolastica: prima del contatto con i missionari cattolici, vigerebbe quanto affermato dal buon San Tommaso d’Aquino
.
“Dal fatto che tutti gli uomini sono tenuti a credere esplicitamente alcune verità per salvarsi, non c’è inconveniente alcuno che qualcuno viva nelle selve o tra gli animali bruti. Poiché appartiene alla Divina Provvidenza provvedere a ciascuno le cose necessarie per la salvezza, a meno che uno non lo impedisca da parte sua. Perciò, se uno educato secondo la ragione naturale si comporta in maniera da praticare il bene e fuggire il male, si deve tenere per cosa certissima (certissime tenendum est) che Dio gli rivelerà per interna ispirazione le cose che deve credere necessariamente o gli invierà qualche predicatore della fede come fece con S. Pietro e Cornelio (At 10,1 55)” (S. Tommaso, De Veritate, 14, 11, ad 1).
Al di là del fatto che si possa discutere all’infinito sul concetto di ragione naturale per un alieno, in teoria se si comporta bene, non finisce all’Inferno…
Inoltre, avendo secondo la Scolastica il sacrificio di Cristo valore cosmico e universale, gli alieni sarebbo inclusi nella Redenzione
May 14, 2014
KOKESHI REBEL FESTIVAL
Dopo un periodo di pausa, legato alle vicissitudini del matrimonio e al viaggio di nozze, ricomincio a mettere mano sul blog.
In particolare, segnalo un evento che sicuramente interesserà gli amanti della cultura giapponese a Roma
DOMENICA 25 MAGGIO ORE 15 presso Visiva via Assisi,117, si terrà la
I° EDIZIONE DEL KOKESHI REBEL FEST.
Nella location (articolata su tre livelli espositivi), vi saranno:
installazioni,
videoproiezioni,
esposizioni scultoree, pittoriche e fotografiche,
performance di artiste di fama internazionale che narrano il Giappone e le sue contraddizioni.
Si potrà assistere a cerimonie giapponesi (cerimonia del tè, shodo, origami e ikebana),
spettacoli di musica tradizionale con i taiko,
esibizione di shibari (antica forma artistica di legatura giapponese),
spettacoli di danza butoh.
Vi saranno conferenze sul fenomeno Gothic Lolita e sull’irezumi (il tatuaggio tradizionale giapponese) e si potranno ammirare i lavori di tatuatrici nazionali ed internazionali (il Rebel Kokeshi Art Group Show);
Il tutto abbinato a japanese food e dj set.
Per maggiori informazioni sul festival, le artiste e il programma:www.kokeshirebelfest.com.
ARTISTE SELEZIONATE DEL KOKESHI REBEL FEST:
PERFORMANCE
,Francesca Fini,Isabella Corda/Dolcissima Bastarda-model Damiana Ardito,Inanna Trillis ,Madame Decadent, Nilde Mastrosimone, Beatrice Red Lily Giliuto-model Rimmel Lil Etoile, Sylvia di Ianni, Ass.Tondo Rosso ,Ikebanado Sogetsu,Taiko-Scuola di Rita Superbi.
Black Bijou,Corinna Bologna&Roberta Morelli, Sabina Parisi,Tiziana Cesarini.
CONFERENZE
Anna Livia Carella(Irezumi),Gloria Carpita(Gothic Lolita)
Dj-set
De Monique
ARTISTE/ESPOSIZIONE- (fotografia-istallazioni-scultura disegno-pittura-tecnica mista -video art)
Alessandra Di Francesco, Anita Genca, Anna Vittoria Schembri, Beatrice Alegiani, Benedetta Borrometi ,Heidi Hirvonem, Hadeel Azeez, Jennifer Somosa, Kodaira Taki, Lei Lei, Maria Maquieira, Marta Bohórquez, Marjan Fahimi, Monica Candiani, Yoshiko Watanabe, Giorgia Sbuelz, Giusy Lauriola, Emanuela De Luca,Koto Hirai,Pellegrini Daniela,Viviana Mauriello,Giusy Lauriola,Marta Pesta,Silvia Scaringella,Luisa Contarello,Alessandra Di Francesco,Cecilia W De Lucia,Francesca Mariani.
CREAZIONI SARTORIALI
Astriaha.
ART GROUP SHOW(tatuatrici)
Anita Rossi,Anna Melo,Anna Sandberg,Cecilia Granata,Cecilia Hateful,Federica Madonna,Francy Bottone,Horiyuri,Jessica Faraone,Lady Venom,ManekyStefy,Mara Moon,Marley Mckey,Nicoz Balboa,Nilla Piercing,Rita la Zia,Sharuzen,Viola VonHell
_______________________________
ingresso: tessera 10 euro
www.kokeshirebelfest.com
www.facebook.com/KokeshiRebelFest
April 2, 2014
Buon compleanno Mela Avvelenata
La Mela Avvelenata, con cui ho pubblicato Noccioline da Marte, ha sin dall’inizio basato la sua linea editoriale sulla sovversione degli stereotipi, sulla fusione di generi e sullo spiazzamento del lettore.
Seguendo tale filosofia, per festeggiare il suo primo anno di vita, ha deciso di lanciare un’iniziativa forte, di rottura nei confronto della fame di profitto che troppo spesso avvelena la cultura italiana.
Nelle prossime settimane, metterà a disposizione gratis su Amazon alcuni titoli del suo catalogo.
Qui il calendario della promozione
P.S. grazie a Flavio Alunni per la recensione della novella
March 31, 2014
L’orgoglio di scrivere fantascienza
Grazie a Simone Ghelli, scrittore che usa il sangue invece che l’inchiostro e le cui pagine sono lame che sezionano l’anima del lettore, ho scoperto questo articolo di Lethem
La domanda è bella e complicata a rispondere… Io, per l’Italia ho una mia personale teoria, che svicola da tutte le diatribe su Fruttero e Lucentini…
Per una serie di motivi che sarebbe troppo lungo elencare, la narrativa, in Italia, è sempre stata vista come un prodotto destinato ad élite. Ciò, oltre a porre pastoie a non finire sulla lingua usata e sulle tematiche trattate, ha sempre portato a guardare con sospetto prodotti “popolari”, ossia destinate al grande pubblico.
La Fantascienza, essendo letteratura d’idee e basata sull’utopia di dover dare forma al Mondo, è intrinsecamente popolare: per cui è vista come un corpo alieno dai “chierici” nella loro torre eburnea e dal loro presunto pubblico “selezionato”
E questo ha tanti impatti concreti: dagli scrittori di fantascienza che si vergognano di ciò che scrivono, spacciandosi per qualcosa d’altro, o al contrario che si buttano avanti per non cadere indietro, dicendo che nulla hanno a che vedere con la letteratura, alle case editrici che pur pubblicando narrativa sci-fi, si dimenticano casualmente di specificarne il genere o le librerie che ne nascondono i libri nei posti meno visibili.
E come risolvere il tutto ? Con tanta pazienza, con impegno quotidiano nella scrittura, perchè il riempire la pagina di schifezze è il modo migliore per danneggiare la causa, orgoglio di ciò che si è e utilizzando le tattiche della guerriglia culturale
I social media hanno quantità industriale di difetti, ma un gran pregio: parlare a tutti, al di fuori dei canali ufficiali. E proprio utilizzandoli al meglio, per mostrare il valore delle proprie idee e della propria scrittura, si possono rompere le mura del ghetto in cui la fantascienza è state confinata.
P.S. tanto che ci siamo, due piccole segnalazioni: una recensione del mio romanzo breve Noccioline da Marte e il fatto che Next, la rivista con cui collaboro è tre le finaliste della sua categoria nel Premio Italia
March 27, 2014
FANTASTICHE CREATURE – bestie e principesse alla Torre Medievale di Settimo Torinese
FANTASTICHE CREATURE – bestie e principesse alla Torre Medievale di Settimo Torinese
inaugurazione sabato 29 marzo 2014 ore 17.30
In occasione del decennale della riapertura, la Torre Medievale di Settimo Torinese, simbolo della città, diventa contenitore di esperienze, rappresentazioni oniriche e surreali appartenenti al mondo delle favole da una parte, dall’altra di reinterpretazioni artistiche che svelano la presenza di bestie e principesse nella realtà del quotidiano. Tra nicchie e scale ripide, i dipinti e le sculture dei dodici giovani artisti piemontesi dialogano con lo spazio e con il passato.
in mostra le opere di:
Daniele Accossato/Simone Benedetto/Silvia Cammarota/Simona Castaldo/Mario Celeste/Francesco Marinaro/Erika Riehle/Kristina Ramone/ Michela Ezekiela Riba/Jimmy Rivoltella/Federica Tortorella/ Stefano Simone
Torre Medievale di Settimo Torinese – Piazza V. Veneto
dal 29 marzo al 13 aprile 2014
giorni e orario di apertura: sabato e domenica 15.00-18.00-ingresso libero
info@pluribol.org – 388/487299
Alessio Brugnoli's Blog

