Alessio Brugnoli's Blog, page 250
March 25, 2015
La festa di Primavera
Sabato scorso, a Piazza Vittorio, si �� tenuta la Festa di Primavera dell’ Esquilino, per festeggiare il prossimo inizio di riqualificazione del giardino.
Festa realizzata da un gruppo di cittadini volenterosi, in termini rapidissimi, che ha avuto un immenso successo.
E’ un segno d’orgoglio: per anni e per interessi pi�� o meno chiari, l’Esquilino �� stato rappresentato come una sorta di New York di Jena Plissken, un di vortice di degrado e violenza.
L’Esquilino �� certo un rione con tanti problemi, le cui radici vanno indietro nel tempo, ma non ci�� che viene di solito rappresentanto dai media; �� anche una fucina di creativit�� e di integrazione e forse la zona in Roma a maggior diffusione di associazione che si impegnano nel sociale.
La festa di sabato �� un gridare la nostra vera identit��, il nostro essere diversi da come ci vorrebbero far apparire.
E’ stato un gesto inutile ? Assolutamente no: l’Esquilino �� un laboratorio per ci�� che potrebbe essere l’Italia futura, nata dall’incontro tra diversit��.
Laboratorio che ogni giorno deve affrontare nuove sfide, figlie del contesto economico e politico.
Il modo migliore per affrontarle �� rafforzare il tessuto sociale, diffondendo lo spirito di appartenenza, di condivisione e partecipazione. La festa di sabato e quelle che verranno in futuro servono proprio a questo..
January 22, 2015
Rompere gli schemi
Ho grande stima per Alessandro Girola, per il fatto che scrive per il piacere di farlo, per divertirsi e divertire, senza troppi retro pensieri o contorcimenti intellettuali. E per il coraggio che ha nel trovare la sua strada nel self publishing,
Apprezzo molto i post del suo blog: uno di questi dedicato al sandalpunk, tema che ogni tanto un paio di volte ho affrontato anche io, ha aperto una bella discussione con Davide Del Popolo Riolo, relativa al suo De Bello Alieno.
Davide era inizialmente perplesso dell’attribuzione del suo romanzo a questo genere. Cito tste
Ma poi perch�� punk? Da definizione, punk dovrebbe indicare, credo, che i personaggi sono figure “marginali”, fuori regola, come erano i protagonisti del cyberpunk. I miei sono Cesare, Cicerone, Pompeo che di punk hanno ben poco.
Obiezione sensata: la questione vera �� come qualificare il suffisso punk. Se lo vediamo come sinonimo di teppa, Davide ha ragione. Il Canto Oscuro, che vede come protagonista un nobile, non sarebbe neanche lui steampunk.
Io do per�� un’altra lettura al termine, concentrata sulla sua (presunta) carica eversiva… E’ il deformare la realt��, il futuro o la storia, mettendo in crisi i pregiudizi del lettore e straniandolo, per forzarlo a vedere il tutto con altri occhi.
Da questo punto di vista, in uno scenario fantascientifico italiani che tende sempre pi�� all’omologazione, tra epigoni del cyberpunk, gialli sempre uguali e steampunk di maniera, De Bello Alieno rompe gli schemi.
Cosa si pu�� fare, per imitare Davide e uscire da questa cappa di banalit�� ? Ritornare a porre al centro di tutto non lo scrittore, con le sue paturnie e le sue pose, ma il lettore, con una scrittura che lo sorprenda, non lo annoi e lo faccia sognare…
Purtruppo, �� pi�� facile a dirsi che a farsi…
January 21, 2015
Riserva Indiana
Vi confesso una cosa: Alessio vien letto da persone diverse da quello che cred sia il suo pubblio e dal target del genere di appartenenza. “il canto oscuro” �� sintomatico di questa cosa. letto sprattuto da chi forse manco sa cos’�� lo steampunk
E’ una battuta del buon Marco Ajello, che per�� mi spinge a riflettere sullo strampalato rapporto che vi �� tra lettore italiano e fantascienza.
Da una parte, vi sono, da parte dell’Uomo Comune e dell’Intellettuale, una serie di pregiudizi duri da stradicare.
Si suppone che sia dozzinale e scritta con i piedi, basti pensare a quanto successo con Nuovi Argomenti e che abbia contenuti infantili: qualche giorno fa, per esempio, un giornalista radical chic dell’Esquilino mi ha detto, parlando di Navi Grigie , con la puzza sotto al naso:
“Cavo, ma non scvivi mediocve fantascienza… Tu pavli di evmeneutica e cvitica sociale”
Ora, che cosa abbiano a che fare queste cose con ci�� che ho scritto, basato sull’arrivo delle astronavi a Piazza Vittorio, non mi �� per nulla chiaro.
Dall’altra, per��, ho paura che nell’ambiente della fantascienza italiana vi sia una sindrome da riserva indiana: tante volte, in eventi culturali che organizzavo, ho tentato di dare una vetrina agli addetti ai lavori.
Con il risultato che a ogni invito, mi toccava raccogliere le scuse pi�� assurde per diniego… Come se lo scrittore o il curatore avessero paura di essere sbranati dai non addetti ai lavori.
I quali, invece, quando la fantascienza la si racconta con semplicit�� e entusiasmo, ne rimangono entusiasti. Cosa che il buon Sandro Battisti, che ad AmArte ha parlato a pi�� di cento persone della Kipple e del Connettivismo, pu�� tranquillamente testimoniare.
Per cui, pi�� coraggio e meno autoreferenzialit��. per vincere il pregiudizio
January 20, 2015
Sempre su Navi Grigie
A margine delle riflessioni di Davide Del Popolo Riolo su Navi Grigie, vi �� stato un breve commento di Pier Luigi Manieri, che mi ha fatto arrossire.
Alessio Brugnoli ha il merito di scrivere. Merito che non �� mai abbastanza riconoscere. Se ne frega da un pezzo delle classificazioni, specie quelle di genere. Ma cos����� la letteratura mainstream e la letteratura di genere? Alessio �� narratore. Nel senso pi�� intimo e pi�� esteso del termine. D�� corpo a suggestioni che sono le sue e che nell���atto di esteriorizzarle, offre con un���efficacia che non �� banale. Non cerca sovrastrutture lascia invece che il flusso, ininterrottamente si propaghi e il risultato sono queste follie che acutamente vengono definite ���pirotecniche���.
I suoi romanzi sono un giro di giostra su un ottovolante coi freni saltati. Sono un Caproni in picchiata. Sono il mix lisergico di un Ren�� Magritte combinato con Giacomo Balla e Andy Warholl. Uno stile surreale e aeropittorico, lievemente pop e certamente d���ispirazione verniana. Inoltre ha il raro merito di non vergognarsi di guardare in casa propria. Le avventure all���Esquilino sono un autentico colpo d���ala.
Parole che mi hanno fatto riflettere sulla natura della fantascienza: spesso si dice che sia una letteratura di idee, ma questo, secondo me, significa depotenziarla.
Se uno vuole idee, non legge certo un romanzo, ma un saggio. La fantascienza �� una letteratura di visioni: non mette in sequenza aridi ragionamenti, ma ispira vertigini, che costringono a guardare con altri occhi il Presente
January 19, 2015
Ricordi
Parecchi anni fa, in circostanze alquanto peculiari, conobbi uno degli italiani, tanti o pochi non so dirlo, perch�� sospetto vi siano in giro molti millantatori, che negli anni Settanta e Ottanta, per scelta ideologica, desiderio d’avventura e speranza di racimolare qualche liretta, ebbe a che fare con l’IRA.
Mi raccont�� che faceva la spola tra Torino e Belfast, portando a volte kit di primo soccorso, a volte volantini, a volte ancora armi.
In un paio di circostanze, se l’�� vista brutta: finito in mezzo a uno scontro a fuoco, �� stato gravemente ferito… In quell’occasione conobbe la sua ex moglie, una bella ragazza di Vilnius, storia poi finita, poich�� a certuni brucia sempre la terra sotto ai piedi.
Roberto, come mi ricordo si chiamasse, non si riteneva un santo o un operatore umanitario: aveva scelto di schierarsi da una parte, con tutti i rischi del caso. Contava solo sulle sue forte, quando capit�� tra i guai, non piagnucol�� con lo stato italiano, per farsene tirare fuori.
Mi raccont�� che per fare il suo mestiere, dovevi essere organizzatissimo e soprattutto, mai fiducioso su chi avevi davanti. Avere il pelo sullo stomaco e pensare prima alla fuga, poi alla missione.
Dinanzi a Greta a Vanessa, non posso che ripensare al mio conoscente: sono contento siano tornate vive, mi irritano tutte le polemiche di cui sono vittime, ma certo non posso non definirle perlomeno ingenue e superficiali.Dinanzi a Greta a Vanessa, non posso che ripensare al mio conoscente: sono contento siano tornate vive, mi irritano tutte le polemiche di cui sono vittime, ma certo non posso non definirle perlomeno ingenue e superficiali.
January 18, 2015
Scoubidou
Strana parola, suono
immagine che affoga
in crepe di ricordi.
Un televisore bombato
verde, su un carrello
pacchiano, facile a scaldarsi.
Mio padre che bestemmia
cambiando una valvola
un pugno all’alimentatore
e la nebbia sullo schermo
muta in un cane folle
e nell’amico sempre affamato
che come il tempo
tutto divora
Mia madre mi porge
pane e marmellata
mentre i nonni giocano
una partita infinita
Sul tavolo danzano
i nomi dei morti
sospiri, santini
un grigio elenco
da cui ogni giorno
spunto un nome
January 16, 2015
Recensione a Navi Grigie
Con un poco di ritardo, do visibilit�� alla bella recensione di Navi Grigie, fatta da Davide Del Popolo Riolo, autore di De Bello Alieno… Arrossisco nell’essere messo al fianco di Ted Chiang, scrittore dal grande spessore culturale e narrativo
In questi giorni ho avuto poco tempo ma, prima che il ciclone mi travolgesse, ho letto due romanzi brevi e mi �� venuta voglia di condividere il mio giudizio.
Il primo �� di qualche anno fa, ed �� Il ciclo di vita degli oggetti software di Ted Chiang. Confesso che non conosco bene Chiang, perch�� non frequento molto la narrativa breve e lui, a quanto ho capito, non scrive romanzi lunghi.
Ne sono stato per�� davvero impressionato: non tanto per l���aspetto tecnologico, che mi �� parso un po��� superato, anche perch�� credo che Second life e simili sia passata di moda. Quello che mi ha colpito �� invece la profondit�� della riflessione etica, unita al nitore narrativo ed all���approfondimento psicologico dei personaggi. Sarebbe facile dire che �� una riflessione sulle responsabilit�� che derivano dall���essere genitori, ma secondo me in realt�� non �� soltanto questo: Chiang ragiona sul dovere di chi crea, su che cosa significa essere maturi, sulla libert�� e sulle responsabilit�� che ne conseguono.
Davvero leggendo questo romanzo mi sono chiesto che senso abbia perpetuare la separazione tra letteratura mainstream e letteratura di genere, perch�� Chiang qui affronta temi profondi e li svolge con grande padronanza del mezzo narrativo. Sinceramente non conosco bene la letteratura contemporanea Usa, ma dubito che ci siano molti autori oggi in grado di scrivere un���opera del genere.
Di tutt���altro genere �� il secondo romanzo breve che ho letto: Navi grigie di Alessio Brugnoli, uscito proprio quest���anno.
Tanto Chiang mi ha colpito per la profondit�� della riflessione etica e per il rigore narrativo, quanto invece Alessio mi ha sorpreso per l���esplosivit�� pirotecnica delle sue invenzioni. Se Chiang mi faceva pensare ad un capitello dorico, non posso non paragonare Alessio ad uno corinzio.
La Roma che ci descrive ci offre motivi di stupore ad ogni angolo, attraversata com����� da dinosauri domestici tenuti al guinzaglio dai loro fieri proprietari, muridi senzienti e dotati di intelligenza collettiva che formano gruppi musicali, quasi fossero mariachi, uomini di Neanderthal, vegetali assassini e, a questo punto l���elemento meno sorprendente, alieni che atterrano all���Esquilino e che, infatti, nemmeno sorprendono troppo gli abitanti, abituati ormai a tutto.
La seconda parte poi si svolge in una Roma post-apocalittica, in cui trib�� umane, post-umane e decisamente non-umane si aggirano tra rovine recenti e vecchie di migliaia di anni, in uno scenario di decadenza che, Alessio ce lo fa capire alla fine, non �� frutto di interventi esterni, ma che noi stessi ci siamo procurati.
Eppure anche Alessio, come gran parte degli scrittori di fantascienza, �� dotato di un fondamentale ottimismo antropologico, e non rinuncia a farci capire che, nonostante tutto, l���uomo ha in s�� le risorse per superare la decadenza, e tornare grande.
January 15, 2015
Marciare per non marcire, marciare per non morire
Dopo un periodo pieno di impegni e di confusione, posso finalmente tornare a buttare gi�� un post per il mio blog… La scusa, anche buona, �� l’uscita di un mio romanzo breve
Marciare per non marcire, marciare per non morire
per Soldiershop. Nome che agli appassionati di fantascienza potrebbe dire poco e a ragione. Soldiershop �� una casa editrice specializzata in Storia Militare e solo da poco, un paio di mesi, credo, ha lanciato una collana di narrativa, dedicata all’Ucronia, la storia fatta con i se.
Il mio se, non brilla per originalit��: si ipotizza un’Italia dove la Marcia su Roma sia stata compiuta da D’Annunzio, con una dittatura che porta all’eccesso le contraddizioni della Reggenza del Carnaro e dove la Germania �� vista come nemico storico.
Un’Italia dove, alla morte del Vate, si tenta con fatica di tornare a un regime parlamentare e dove ci si arrabbatta per non essere coinvolti nella nuova guerra europea.
Tentativo inutile… Sotto certi aspetti, affronta il tema classico, alla Turtledove, di una storia militare alternativa.
Per��, a me poco interessano le battaglie: ho preferito dedicarmi alla definizione dei caratteri, ritenendo lo studio dell’animo umano e delle sue contraddizioni. E soprattutto ho provato a non fare annoiare il lettore, facendo esplodere qualche fuoco d’artificio.
Perch�� l’Ucronia, in fondo, non �� che uno specchio, in cui si riflette il Presente. Ridendoci sopra, prendiamo consapevolezza delle follie di cui siamo testimoni ogni giorno.
December 30, 2014
Analisi del 2014
I folletti delle statistiche di WordPress.com hanno preparato un rapporto annuale 2014 per questo blog.
Ecco un estratto:
La sala concerti del teatro dell’opera di Sydney contiene 2.700 spettatori. Questo blog è stato visitato circa 9.700 volte in 2014. Se fosse un concerto al teatro dell’opera di Sydney, servirebbero circa 4 spettacoli con tutto esaurito per permettere a così tante persone di vederlo.
Clicca qui per vedere il rapporto completo.
December 9, 2014
Ringraziamenti per il nuovo evento di AmArte
Ieri si è tenuto un nuovo evento di AmArte, a prima vista banale: l’inaugurazione di un presepe, realizzato dagli artisti che credono e collaborano al progetto, assieme ai bambini di Villa De Sanctis, nel centro anziani di quel quartiere.
Eppure, nella sua quotidianità, rappresenta in pieno i principi base che animano AmArte: riportare la Cultura al centro della Vita, con gesti piccoli, semplici, ma efficaci, senza retorica e chiacchiere incomprensibili.
Rompere la barriera tra Arte e Uomo Comune, mostrandogli che non è un qualcosa di astratto e inutile, ma una necessità e un bisogno naturale, come il bere e il mangiare.
Diffondere la Creatività, portandola in luoghi a prima vista a lei estranei, come sale consiliari e centri anziani, nella certezza che questa sia come un lievito, capace di generare sempre nuove idee.
Educare alla curiosità, recuperando lo stupore per il Mondo e il dono, che spesso dimentichiamo, di guardarlo sempre con occhi nuovi.
Il grande e inaspettato successo di pubblico di ieri, ha dimostrato come tutto ciò sia possibile e non sia una vuota utopia… Grazie di cuore a tutti coloro credono ad AmArte e ogni giorno vi dedicano tempo energie e idee.
Alessio Brugnoli's Blog

