Alessio Brugnoli's Blog, page 235

October 24, 2016

Responsabilità Sociale


 


E’ stato un ottobre assai pieno per Le Danze di Piazza Vittorio, prima con Buskers for Amatrice, evento che è stato un successone in termini di partecipazione, poi, domenica scorsa, con un concerto per animare il brunch benefico dell’associazione Africa Sottosopra, tenuti a la Torre de’ Conti, per raccogliere fondi per un ospedale pediatrico in Malawi.


Molti nostri conoscenti, vedendoci sempre così impegnati, se ne escono spesso con un chi ve lo fa fare…


Immagino che ognuno dei membri de Le Danze abbia una risposta differente a questa domanda… La mia èalquanto banale e forse populista.


Piazza Vittorio, da cui prendiamo il nome, non è solo un brand, noto e riconoscibile, che permette di avere senza troppa fatica visibilità mediatica. E’ invece un simbolo, forte e stratificato, di Roma, con il suo passato, Pieno di contraddizioni, con tante ombre e ancor più luci e il suo Futuro, ricco di possibilità e di sfide.


Portare quel nome, è anche un impegno a incarnare i valori di accoglienza del diverso, di solidarietà e di tolleranza che sono il filo rosso che unisce i tanti momenti della storia dell’Esquilino e una responsabilità sociale, per cercare, con i propri mezzi e possibilità di rendere migliore il luogo in cui si vive, specie in periodo come questo, con le istituzione che a volte sembrano lasciare soli i cittadini, con decisioni che vanno contro il senso comune.


Impegno che, magari a fatica, cerchiamo di onorare nel miglior modo possibile..


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Published on October 24, 2016 11:27

24-29 ottobre “RAW – Rome Art Week” gli eventi nel Rione Esquilino

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Cliccare sulle immagini per ingrandire



Lunedì 24 ottobre:



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Mercoledì 26 ottobre:



invitoromeartweek_0243_page_1 Venerdì 28 ottobre: invitoromeartweek_0245_page_1



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Sabato 29 ottobre:



invitoromeartweek_0145_page_1 invitoromeartweek_0619_page_1 L’Elenco completo degli eventi


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Published on October 24, 2016 03:04

October 23, 2016

Automi Cellulari, Reti Neurali e Mercato Borsistico

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La progressiva diffusione, nell’ambito delle operazioni di borsa e secondo Li er Barista, nel mondo delle scommesse sportive, di bot automatici per automatizzare le operazioni di compravendita o di piazzamento di puntata, ha un interessante risvolto teorico.


Questi bot, dato che il loro obiettivo primario è la velocità di esecuzione, sono descrivibili da logiche assai semplici: li caratterizza infatti uno stato on/off (vendo/compro, punto/non punto), la cui attivazione dipende sia da un insieme finito di input esterni, sia dalle interazioni con gli altri bot.


Di fatto, sono modellizzabili come automi cellulari, con una piccola differenza, rispetto a quelli usati per esempi nel cosiddetto gioco della vita.


Sono infatti inomogenei, dove la funzione di transizione varia a seconda delle coordinate spaziali delle celle, non è detto che tutti i bot debbano seguire le stesse regole nel comprare e vendere azioni, e del tempo, il bot può avere un comportamento differente a seconda se il mercato è in toro o in orso.


Questa caratteristica, che generalizza gli automi cellulari standard, rendendoli computazionalmente più potenti, ha dei effetti interessanti.


Il primo, che il sistema generato, secondo la classificazione di Wolfram, è di tipo 4, ossia un sistema complesso, descrivibile tramite teoria del caos.


Sistemi caratterizzata dalla forte dipendenza puntuale dalle condizioni iniziali (il cosiddetto effetto farfalla) e dall’indipendenza complessiva dalle stesse condizioni iniziali (l’evoluzione del sistema sarà sempre vincolata nello spazio delle fasi dai suoi attrattori strani)


Tradotto in termini concreti, è impossibile definire in maniera precisa l’evoluzione dei singoli elementi, ossia come varia il valore delle azioni, ma che il comportamento globale del mercato azionario sia limitato in una ben definita fascia di valori.


Il secondo effetto che il sistema, è un tipo particolare di macchina di Turing universale, evoluzione non locale delle cellular neural networks, CNN. Questo non significa che, come Nel romanzo di fantascienza di Robert J. Sawyer WWW 1: Risveglio, emerga un’entità intelligente dal mercato azionario.


Semplicemente, che questo nel tempo, impara ad assumere lo stato di massima utilità globale, che non implica che tutti gli investitori si arricchiscamo, perchè questa può essere molto differente da quella locale.


Quindi, in teoria, cosa mi vieterebbe di vieterebbe di implementare su Apache Storm un modello euristico per simulare il mercato azionario ? Modello che mi permetterebbe di identificare ad esempio i pattern indicativi di bolle speculativi o di prossimi crolli di valore ?


Il fatto che la Borsa o l’ambiente delle scommesse sportive non è un sistema isolato, ma soggetto a stress esterni, in cui è presente una percentuale di operatori, gli agenti di borsa o scommettitori umani, non modelizzabili come automi cellulari: il che rende il sistema un classe III di Wolfram, in cui quasi tutti i pattern iniziali evolvono in una maniera pseudo-casuale o caotica. Ogni struttura stabile appare essere velocemente distrutta dal rumore circostante e i cambiamenti locali rispetto al pattern iniziale tendono a spargersi indefinitamente, il che rende il sistema insimulabile


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Published on October 23, 2016 11:09

October 21, 2016

A difesa della Bellezza quotidiana

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Ha destato scalpore sui giornali la cancellazione del murales di Maupal a Borgo Pio, che rappresenta papa Francesco che gioca a tris con il simbolo della pace, con una guardia svizzera che gli faceva da palo.


In realtà, per chi conosce bene l’Urbe, questa è l’ennesimo episodio di una guerra che si combatte almeno da quando furono cancellati i graffiti romani di Keith Haring: battaglia che si è combattuta anche nel Mercato Esquilino, quando un pittore, noto più per infiocchettare alberi che per le sue opere e una tizia convinta che la zumba sia l’espressione più alta e nobile della cultura contemporanea, fecero il diavolo a quattro per far cancellare l’opera di Mauro Sgarbi.


Grazie a Dio, una serie spropositata di autorizzazioni burocratiche, mancava solo la bolla papale e il supporto dell’abitante comune dell’Esquilino, convinto che un’opera d’arte fosse una cosa migliore rispetto a un muro scrostato, li fece desistere dal loro proposito iconoclasta.


Una battaglia, come dicevo, che si combatte su due fronti: da una parte chi, come il sottoscritto, è convinto che la street art sia una risorsa per riqualificare il territorio. Dall’altra i cosiddetti decoristi, che sono una minoranza trascurabile, ma che riescono ad avere visibilità mediatica e capacità di fare lobbing.


Una battaglia per la modernità della città e la creazione di uno spazio urbano condiviso e partecipato che si combatte ogni giorno, con successi e purtroppo sconfitte, ma che deve essere combattuta, per rendere la nostra vita migliore, perchè circondata di bellezza


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Published on October 21, 2016 00:28

October 20, 2016

21 ottobre 2016 6 fumettisti incontrano i lettori da Borri Books

Esquilino's Weblog


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Un evento tra fumetto e graphic novel da Borri Books

Un appuntamento per incontrare gli autori

Tanti stili per un unico evento dedicato all’arte di disegnare storie. GUD, Lorenzo  Malagotti, Giulia Priori, Mattia Iacono, Sergio Algozzino e Simona Binni sono gli autori che incontreranno i lettori e firmeranno le copie dei loro libri venerdì 21 ottobre alle libreria Borri Books. Ti aspettiamo alle 15.00 al Piano Binari!


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Published on October 20, 2016 01:04

Costruire un Mondo…


E’ abitudine di Li er barista criticarmi sul fatto che il sottoscritto non abbia mai partecipato al premio Urania, perché convinto, beato lui, che una mia eventuale vittoria possa aumentare il numero di caffè e cornetti venduti ogni giorno (il perché di tale correlazione mi sfugge, ma d’altra parte, ho sempre terrore delle sue iniziative di marketing… A proposito, comprate il vincitore di quest’anno, Pulphagus®: fango dei cieli” di Lukha B. Kremo… Visto che è anche l’editore della Kipple, comprate, così continua a pubblicare i mie libri

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Published on October 20, 2016 00:49

October 18, 2016

Ilaria Meli

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Sono anni, ormai, che conosco Ilaria… Di fatto, l’ho vista crescere a maturare come artista, a riprova di come il sottoscritto stia invecchiando… Assieme abbiamo condiviso un percorso comune nel Loverismo e tante piccole esperienze… Anche se mi sono allontanato dal modo tradizionale di concepire l’Arte, dinanzi alla sua richiesta di buttare giù una breve presentazione, non potevo tirarmi indietro… Così, riprendendo le vecchie abitudini e gli antichi attrezzi del mestiere, ho buttato giù qualche riga…


Una delle opere meno comprese e forse apprezzate della letteratura classica sono le Metamorfosi di Ovidio: per come vengono rappresentate nella scuola italiana, appiano come un’accozzaglia più o meno definita di storie, intrecciate tra loro alla male e peggio.


Forse, l’opera poetica di Ovidio è qualcosa di più: l’equivalente neopitagorico del De Rerum Natura di Lucrezio, ossia un poema filosofico, in cui utilizza i versi e metafore per incitare l’Uomo a prendere coscienza della Realtà e agire di conseguenza. Pensiero Neopitagorico che si esplicava nell’unità ontologica delle cose, al di là del loro apparente e continuo mutare, nell’armonia tra uomo e Natura, distrutta dalla Civiltà, che poteva essere ristabilita tramite l’empatia con tutti gli essere viventi, la compassione e la pietas, la coscienza del proprio dovere nei confronti di ciò che esiste.


Molti di questi pensieri vivono nell’Arte di Ilaria Meli, che li esprime non in poesie, ma in immagini sognanti, frammenti di antiche storie, che riecheggiano nei nostri abissi più profondi, rievocando ricordi dell’infanzia del Mondo.


Una pittura che come sempre avviene in questi casi, nasce da un’iniziazione, l’irrompere dell’inaspettato che costringe a rimettersi in discussione: nel caso di Ilaria, la notizia di un cigno ridotto in fin di vita da un ragazzo.


Notizia che la spinge a riflettere sulla fragilità della bellezza, sull’aspirazione al Distruggere nascosta dietro l’apparente normalità e il dovere di combattere il Nulla sempre in agguato.


Ciò la porta a un cammino creativo e spirituale, che, come in antico sciamano, si articola in tre fasi:


il semplificare, eliminando tuttò ciò che ci distrae dal lungo viaggio in noi stessi, lo scavare, per ritrovare nell’Anima le radici del Mondo, il rievocare, per ricostruire l’armonia perduta.


Una pittura profonda e alchemica che ci invita a cambiare noi stessi e ricordare il principio induist del tat tvam asi, l’identità dell’essenza intima fra noi e la Natura tutta.


Nella sua Arte, come il Buddha nel sermone di Benares, non nega il male l’errore racchiuso nella nostre esistenza, ma invita a trascenderlo, a viverlo come occasione di crescita spirituale: la sua ricerca può essere paragonata al kintsugi, la pratica giapponese, che consiste nell’utilizzo di oro per la riparazione di oggetti in ceramica, usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti.


Pratica che non solo recupera la funzionalità dell’oggetto, ma, grazie alla casuale e irripetibile ragnatela di fili dorati, gli dona un’assoluta individualità.


Così Ilaria, in ogni quadro, ci ricorda dalle ferite possa nascere la perfezione interiore: un ossimoro che si ripercuote nel suo stile un realismo magico postmoderno, in cui elementi apparentemente incongrui del Reale si fondono in armoniche e inquietanti epifanie.


Così i suoi soggetti sono rappresentate con sei dita, citando l’iconografia classica, per evidenziare come la società tarpi le ali alle persone, omologandole e rifiutandone l’individualità e come l’unica ribellione utile sia coltivare il proprio genio, creando ogni giorno un piccolo angolo di paradiso. O nell’ultima sua opera, in cui un uomo fa indossare una collana a una donna dalla testa equina, per protestare contro la sottomissione, conscia e inconscia, che la società impone con i suoi modelli culturali e a cui ci si può liberare, avendo il coraggio di essere se stessi.


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Published on October 18, 2016 05:03

October 17, 2016

Distance di Lisa Eleuteri Serpieri

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Venerdì 21 Ottobre inaugura all’HulaHoop Club e Gallery, “Distance” mostra personale di Elisabetta Eleuteri Serpieri.


Come si può avere una visione “distante” di ciò che ci appartiene?


Lisa Eleuteri Serpieri nelle opere di Distance ci invita a provare questo distacco, portandoci ad osservare ciò che apparentemente conosciamo e riconosciamo a memoria – il corpo nella sua complessità e totalità – da un punto di vista “diverso”, frammentato.

Il corpo perde una connotazione completa, l’artista ne esalta alcune parti, ne sottolinea l’importanza, li mette come in “macropiano” attraverso una pittura definita a discapito dello spazio nella quale si inserisce, che sovente regala un’atmosfera senza contorni e nette definizioni.


Le figure di Lisa sono prevalentemente donne, non hanno un volto in quanto volutamente viene escluso nell’inquadratura della tela, o nascosto dal corpo stesso e in quei corpi senza fattezze ci si può riconoscere perché, in una muta lingua, dialogano con un codice universale di forme e colori.


Lo stilema cromatico ci parla di malinconia e fragilità ma si contrappone alla forza che è propria della costruzione formale e compositiva di queste opere, una lotta archetipica e quindi universalmente riconoscibile.


Sono elementi questi che ci fanno guardare l’Io nella sua totalità; il corpo come materia organica e composta da parti distinte e inserite in uno spazio, e il corpo rivolto allo spirito, inteso come realtà astratta e senza confini, aspetti che generano una condizione “frattale” che va oltre la dimensione spazio temporale.


Distance è un progetto che nasce nel 2011 e che ha già visto molte tappe in Italia; L’HulaHoop Gallery ha scelto di ospitare e mettere in mostra questo progetto, inaugurando la nuova stagione espositiva Venerdì 21 Ottobre dalle ore 19,30.


Una perfomance live con violino e arpa legata al progetto artistico chiuderà la serata:

Paola Morales e Francesca Trovato sono le musiciste che esploreranno nuove possibilità di dialogo tra la grazia dell’eredità classica e la freschezza della musica contemporanea.


Note sull’artista:


Figlia di un grande disegnatore di fumetti, Paolo Eleuteri Serpieri, Lisa è cresciuta tra tele, colori e pennelli, sviluppa sin da bambina una grande sensibilità per le arti figurative. Proveniente da studi artistici al Liceo nel 93 si diploma presso l’Accademia di Moda e Costume di Roma e intraprende la carriera di costumista che abbandonerà definitivamente nel 2000 per dedicarsi completamente alla pittura.


www.lisaeleuteriserpieri.com

www.hulahoopclub.it


HulaHoop Club & Art Gallery Via L. F. De Magistris 91/93


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Published on October 17, 2016 01:12

October 16, 2016

Quadriennalizzando…

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Mettiamola così, tutte le vado in un’importante evento d’Arte, sia questo la Biennale di Venezia, Art Basel o la Quadriennale, mi comporto come un bambino al luna park. Rido, faccio lo scemo, cerco di interagire il più possibile con le opere, beccandomi immensi cazziatoni dai custodi.


Perchè sono un animo semplice, che cerca di vivere con leggerezza ciò che appare a forza serioso, oppure, come dice mia moglie, perchè sono cretino…


Questo pomeriggio, andando al Palazzo dell’Esposizioni, come mio solito, mi sono fatto riconoscere… Evito però di soffermarmi sulle mie figure barbine, per concentrarmi sulle mie impressioni. Ho visto opere interessanti, divertenti, suggestive: forse ho avuto difficoltà a trovare un filo logico nel tutto, mi è sembrato che le scelte fossero un poco affastellate, come i fumetti nel mio sgabuzzino, senza un forte filo logico che unisse le varie sezioni…Ma  non è stato questo il difetto più grande che ho trovato…


Ciò che  mi ha lasciato perplesso è la percezione, opprimente e che mi seguiva ogni volta che entravo in una sala o scrutavo un’installazione, che il Tutto fosse più rivolto al Passato che al Presente.


Tranne un piccolo accenno alla digital art e le lamentele di maniera sull’alienazione prodotta dai social media, che si affianca a quelle tradizionali,  dirette alla televisione, se l’attuale Quadriennale si fosse svolta, quattro, otto o persino dodici anni fa, poco sarebbe cambiato nelle sue forme e nei suoi contenuti.


E questo mi spaventa tanto, visto che è l’ennesima testimonianza del fossilizzarsi culturale e intellettuale del nostro Paese.


L’altra cosa che ha preoccupato, è la perdita di una dimensione comunicativa e pop: questo non dipende dal fatto che le avanguardie di per sé, siano incomprensibili, basti pensare che i Futuristi, prendendosi anche quantità industriali di pernacchioni, non rimanevano racchiusi nella gallerie, ma affrontavano il pubblico nelle strade e nei teatri.


L’Arte non ci parla più, perché da una parte noi siamo più distratti e ignoranti, ancora mi sembra demenziale, ad esempio, che la borghesia bene dell’Esquilino sia scandalizzata da una mostra come Camerini, tutt’altro che provocatoria e innovativa, dall’altra che, per rispondere a specifiche e anche comprensibili esigenze economiche, lei è diventata  sempre più autoreferenziale.


Non parla più all’Uomo, ma agli addetti ai lavori, con citazioni sottili e colte, ma prive di universalità… Proprio per questo, per cercare di rompere nel mio piccolo questo circolo vizioso, ho fatto la scelta, forse sciocca e utopistica, di uscire dalle gallerie e riportare l’Arte in mezzo alla gente, con la Street art, con le Danze di Piazza Vittorio e AmArte….


Insomma, ridendo e scherzando, mi sono trasformato in curatore di (o da) strada

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Published on October 16, 2016 11:40

Perchè il commercio all’ingrosso “sarebbe” vietato all’Esquilino

Esquilino's Weblog


Innazitutto spieghiamo perchè abbiamo utilizzato per il titolo “sarebbe” e non “è”:      per il semplice motivo che, nonostante le ultime notizie di controlli a via Principe Eugenio da parte dei Vigili Urbani, da troppi anni e per troppe attività le autorità competenti hanno chiuso e chiudono tutti e due gli occhi su un problema che è lampante. Nel passato  qualche intervento spot della GdF ogni 2-3 anni per comminare multe nell’ordine delle centinaia di euro e qualche  giorno di chiusura a un paio di esercizi  per poi ricominciare tutto daccapo come se niente fosse accaduto.



Ed ecco quello che   succede a via Principe Umberto quasi tutti i giorni:



20161006_143425 Cliccare per ingrandire



Ore 14,30 Tre camioncini e un furgone carichi fino all’inverosimile di  merce proveniente dalla Cina: da considerare che due sono in doppia fila in prossimità degli angoli e un terzo è completamente sulle strisce pedonali impedendo di fatto un…


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Published on October 16, 2016 10:45

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Alessio Brugnoli
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