Alessio Brugnoli's Blog, page 229
December 15, 2016
Le Ville Esquiline raccontate da Carmelo G. Severino
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La vecchia città, col suo indescrivibile fascino e la sua quasi opprimente massa di memorie storiche e tradizionali, si sta vanificando sotto i nostri occhi ed una nuova capitale, sul tipo di Livorno con larghi viali, chioschi e fontane, sta sorgendo sulle rovine della vecchia. Menzionerò solo un capitolo di questi annali di distruzione: la perdita della squisita corona di ville e giardini che circondava la città e la rendeva nel mondo quasi unica nel suo genere
E’ un brano del grande archeologo Rodolfo Lanciani che racconta i cambiamenti subiti da Roma dopo l’Unità d’Italia, cambiamenti che cambiarono anche il volto del rione Esquilino, trasformandola da area suburbana, piena di vigne e giardini, ben descritti nella pianta del Nolli del 1732, a zona ad alta urbanizzazione.
Per comprendere quell’atmosfera e tornare indietro nel tempo Noi di Esquilino e Il cielo sopra Esquilino hanno organizzato una conferenza che si terrà lunedì 19 dicembre, dalle ore 18.00 in poi, presso Libreria Pagina 2 – Ex-Orientalia, sita in Via Cairoli 63, 00185 Roma, , dal titolo
“Le Ville Esquiline raccontate da Carmelo G. Severino”
in cui il buon Carmelo, architetto ed urbanista, già dirigente del Comune di Roma e docente di “Storia della città e del territorio” nel corso di laurea in Architettura dei Giardini e Paesaggistica alla Sapienza, racconterà l’Esquilino in cui avrebbero potuto passeggiare i protagonisti de Il Canto Oscuro.
Un Esquilino in cui vi erano ville parzialmente sopravvissute, come Villa Altieri, che ha perduto i suoi grandi giardini che comprendevano un bellissimo labirinto circolare, con un altissimo pino al centro, Villa Astalli e il Casino Massimo-Giustiniani, con i suoi affreschi nazareni, e le ville distrutte, come il Giardino Caetani, che sorgeva sugli antichi horti maecenatis e in cui vi era un orto botanico noto in tutta Europa, Villa Magnani nel cui giardino spiccava il Tempio di Minerva, Villa Montalto Perretti opera di Domenico Fontana, sita dove adesso si trova la Stazione Termini, la Villa Palombara con la Porta Magica e Villa Conti, accanto a Santa Croce in Gerusalemme…
December 14, 2016
Savoia-Marchetti S.64 and S.64 bis
By William Pearce
Inspired by Charles Lindbergh’s New York to Paris transatlantic flight of 3,600 miles (5,800 km) in May 1927, Italian pilot Arturo Ferrarin discussed with Alessandro Marchetti the possibility of building an aircraft to set non-stop distance records. Ferrarin was an experienced long distance flyer, having flown from Rome to Tokyo in 1920. Marchetti was the chief designer for Savoia-Marchetti and had complete control of the aircraft’s design and configuration. What emerged from Marchetti’s drafting table was the S.64. The Italian Air Ministry supported the project as a way to demonstrate the capabilities of Italian aviation to the world; two S.64 aircraft were ordered in late 1927.
The Savoia-Marchetti S.64 taking off from Montecelio. The retractable radiator can be seen under the wing and just behind the fuselage nacelle.
The Savoia-Marchetti S.64 was an aircraft of a rather unorthodox configuration yet similar to Marchetti’s earlier flying boat design…
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Il faut cultiver notre jardin
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Per caso, qualche giorno fa, ho incrociato un tizio con cui collaboravo nell’organizzare mostre a Milano: quasi non lo riconscevo, vestito in un mix di Hare Krishna e personaggio dei Dragon Ball.
Due chiacchiere, che fai, che non fai… Alla fine scopro che per la crisi, ha abbandonato il mondo dell’arte, inventandosi counselor ed esperto di meditazione orientale. Mi gratto la testa
“Non sapevo che fossi esperto di queste cose”
“Manco io, ma nella vita bisogna adattarsi, altrimenti si muore di fame”.
Non lo critico, in una situazione analoga, per accoppiare pranzo e cena, forse mi sarei improvvisato in cose più strane, però quella chiacchierata mi ha fatto riflettere, su come è cambiato anche il mio rapporto con l’Arte.
Molti, usciti dal mondo delle mostre e delle gallerie, ne dicono peste e corna: non è il mio caso. Io ci sono cresciuto, forse male, e ho apprezzato la fatica e l’impegno di chi fa sul serio il gallerista e il curatore. E’ un mestiere difficile, complicato, in cui si sputa sangue e in cui tutto il lavoro di mesi può essere vanificato dal caso o da un capriccio.
Un mestiere dove spesso si ha che fare con bambini troppo cresciuti e pieni di bizze e paturnie, come sono certi artisti. Insomma, una cosa non facile e stressante, in cui le grandi soddisfazioni sono figlie di grandi sacrifici. Chi dice il contrario, è un bugiardo…
Un mondo che, per i miei limiti caratteriali, non mi dava più stimoli: ammiro con tutto il cuore chi, invece, riesce a fare il contrario
Così ho scelto una strana differente, diventando, lo dico per scherzo, un curatore di strada, che si limita ad applicare il precetto di Voltaire
il faut cultiver notre jardin
Seminare un poco di Arte nella Vita, distribuendo la bellezza nelle piccole cose che mi circondano, con un poco di scetticismo e ironia sul fatto che i propri sforzi portino frutti.. Forse è poco, ma è ciò che mi rende felice.
Natale Magico
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In questo weekend, cominciano i festeggiamenti per il Natale all’Esquilino: sabato 17, ci sarà la tradizionale foto di auguri in Piazza, mentre domenica 18, il Primo Municipio e Piazzavittorioaps, Associazione di Promozione Sociale sul territorio di Piazza Vittorio Emanuele in Roma, hanno organizzato l’evento Natale Magico.
Dalle ore 16.00 in poi, vi saranno tanti eventi per i bambini del rione: una banda di cornamuse percorrerà i portici, e poi: burattini, zucchero filato, bolle di sapone, spettacoli di magia e di burattini e tanto altro…
E’ anche l’occasione per raccogliere le opinioni e le idee dei più piccoli per rendere più vivibile Piazza Vittorio: i bambini potranno scrivere le loro letterine a Babbo Natale, chiedendo quale regalo vogliono per la Piazza…
December 13, 2016
Cuccia
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Oggi è Santa Lucia: se nelle città lombarde, è tradizione che la santa siracusana distribuisca i regali ai bambini, passando per tutte le case con un carretto trainato da un asinello, in cambio di una tazza di latte e di un pugno di paglia, in Sicilia è un giorno di penitenza, in cui il pane è sostituito da una serie di surrogati, come le arancine, il gatò di patate, la panelle e la ciccia, un dolce gatto di grano e ricotta, arricchito di canditi e scaglie di cioccolato fondente.
Penitenza che secondo la leggenda ricorda come, durante una grande carestia proprio nel giorno di Santa Lucia arrivò alla Cala una nave carica di grano e che i palermitani fossero così affamti che invece di macinarlo, lo magiarono bollito intero e condito con un poco d’olio.
Leggenda, dico, per due motivi: il primo è l’indeterminatezza temporale: se secondo gli annalisti palermitani la tradizione andrebbe datata al il 13 dicembre del 1646, per quelli siracusani, che raccontano una storia analoga, ambientandola nella loro città e arricchendo la storia con il miracolo della guarigione degli occhi del capitano della nave che trasportava il grano, l’evento risalirebbe al 13 dicembre 1763.
Il secondo è che in tutta la koinè bizantina è presente un piatto analogo: la stessa cuccia è cucinata nella versione dolce nella riviera dei Cedri, in Calabria, e in quella salata, con la carne di maiale e capra al posto del cioccolato e dei canditi nella fascia presilana della provincia di Cosenza, in Grecia è presente la kóllyva, in cui il grano è mescolato con chicchi di melograno e uva passa e la kutjà russa, analoga alla precedente.
Il che ricordano le offerte, di grano bollito condito, che venivano offerte a Cerere: il 13 dicembre, infatti, i romani la celebravano nella figura della Terra Mater, colei che rende fecondi animali e piante, custode della nascita e della morte. Inoltre, il 15 dicembre era festeggiate le Consualia, la festa dedicata a Conso, dio del grano e dell’approvvigionamento, in cui avvenne il ratto delle Sabine.
Forse, le tradizione di Santa Lucia non sono che le trascrizioni cristiane degli antichi riti agrari pagani
December 12, 2016
Singolarità e onde di Kondratiev
Uno dei temi trattati ne I Naufraghi del Tempo di Vernor Vinge, che fu forse il primo a
introdurlo, è il concetto di singolarità.
Cosa sia di preciso, è abbastanza complicato da spiegare, dato che i futurologi hanno visioni diverse e contrastanti sul tema: secondo la mia personale opinione, è il momento in cui il progresso tecnologico accelera oltre la capacità di comprendere e prevedere degli esseri umani, ridefinendo nella totalità i rapporti sociali ed economici
Da questo punto di vista, non è un evento unico nella Storia; a mio avviso ne sono avvenute
almeno quattro, a distanza temporale sempre minore l’una dall’altra: la scoperta
dell’agricoltura, la prima rivoluzione industriale, la seconda rivoluzione e quella, basata sul boom dell’IT, che stiamo vivendo in questi anni. Singolarità che in modo empirico sembrano essere associate alle onde di Kondratiev e che, sotto questo punto di vista, non sono eventi istantanei, ma si articolano in ampi periodi, seguendo un andamento sigmoide.
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Seguendo il ragionamento di Carlota Perez, in Technological Revolutions and Financial Capital: The Dynamics of Bubbles and Golden Ages, tale andamento può articolarsi nelle seguenti fasi:
Irruzione, quando una tecnologia comincia a diffondersi in ambiti settoriali e limitati;
Frenesia quando comincia ad essere nota al grande pubblico, che spesso la usa, senza
sfruttarne a pieno le potenzialità o capirne la natura, basti pensare al caso Siri, uno deii esempi di impiego di massa dell’IA. Fase che è determinante, poiché permette di elaborare i meccanismi di difesa culturale e psicologica che permettono all’individuo e alla collettività di adattarsi alla diffusione del Nuovo;
Sinergia, quando la crescita della tecnologia diventa esponenziale, cambiando le strutture sociali ed economi
Maturità, quando la crescita si stabilizza asintoticamente, essendo diventata parte del nostro quotidiano che ha completamente metabolizzato il cambiamento.
Se dovessi fare una stima della nuova singolarità, dopo gli eventi di Novembre, dove i big data e l’IA hanno impattato direttamente sulle elezioni presidenziali americane, direi che stiamo entrando nella fase di Sinergia
December 11, 2016
Durante i lavori Italgas a viale Manzoni ritrovati reperti archeologici
Qualche giorno fa abbiamo pubblicato un post (vedi) sulla natura particolare del sottosuolo di via Giolitti ritenendolo del tutto inadeguato al passaggio di un treno a scartamento ridotto data la presenza dei cosiddetti “sinkholes antropogenici”, cavità naturali ed artificiali dovute alla natura del terreno (antiche cave di tufo) e alla presenza di moltissimi reperti archeologici. Puntualmente, visti gli scavi che da circa due mesi i tecnici di Italgas stanno effettuando a viale Manzoni per lavori di adeguamento della rete di trasporto del gas, sono venuti alla luce al’incrocio tra via Giolitti e viale Manzoni alcuni reperti archeologici che, se solo fossero stati ritrovati nell’area dei Fori Imperiali avrebbero riempito le pagine dei giornali, ma visto che sono stati ritrovati all’Esquilino e per giunta sotto una strada molto trafficata non ne sarà data notizia sulla stampa che conta e dopo una frettolosa analisi sarà messo tutto a tacere come…
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December 10, 2016
Sulla documentazione storica
Qualche giorno fa, è stata fatta su Twitter una bella e sintetica segnalazione di Lithica:
Steampunk italiano di qualità. Ottima la documentazione storica.
Dopo qualche minuto di pavoneggiamento, qualche dubbio mi è venuto. Va bene italiano, va bene steampunk, pure se alcuni puristi del genere storcerebbero la bocca, di qualità speriamo.
Su ottima la documentazione storica, cominciano le perplessità… Non che non mi faccia piacere, però ho qualche perplessità su come tale definizione si possa applicare alla narrativa fantastica.
Il mondo di Lithica si differenzia dal nostro dal punto di vista storico, tecnologico, scientifico: sotto quest’ultimo punto vista, mi ha sempre meravigliato come i vari recensori non si siano mai accorti, come, nella mia realtà narrativa la teoria dei quanti e della relatività siano ben lungi dall’essere scoperte, il che mi fa molto riflettere sulla cultura scientifica media in Italia.
Un mondo che più che essere frutto della Storia, è un potpourri della narrativa di fine Ottocento, in cui anche i personaggio storici presenti sono riscritti e reinterpretati in questa ottica… Per cui penso che la sua dote più importante non sia l’aderenza al nostro mondo, ma la sua coerenza interna.
P.S. Riguardo alle suddette teorie… Sto lavorando a una novella in cui Thomas Edward Lawrence, ospite a Stresa, indaga sulle strane ricerche del figlio di uno dei soci fondatori delle Officine Elettrotecniche Lombardo-Venete Einstein-Garrone, con sede a Pavia, finanziate dal ricco e famoso scrittore Emilio Salgari e a un racconto in cui il buon Beppe, in visita a Tombstone, per visitare l’OK Corral, dove conosce un pianista tedesco, di nome Marx Karl Ernst Ludwig, con la passione per la coltivazione delle rose e con strane idee sul problema del corpo nero..
Microsoft dalla fantascienza alla realtà: il futuro del computer fra 5-10 anni
Nel video che vi proponiamo oggi, Microsoft: Productivity Future Vision, il colosso dell’informatica con sede a Washington negli Stati Uniti, presenta quella che è la sua visione di come saranno i computer – e di cosa saremo capaci di fare utilizzandoli, grazie alle innovazioni nel settore – in un futuro non troppo lontano: il 2020/2025. Nel video, un giovane ricercatore marino, Kat, e una manager d’azienda, Lola, ci mostrano come l’utilizzo di stampanti 3D, portatili pieghevoli, braccialetti intelligenti e molto altro cambieranno le nostre vite.
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