Csaba Dalla Zorza's Blog, page 1460
July 8, 2021
Patrick Zaki, sì della Camera alla cittadinanza italiana: può servire?
Dopo il Senato anche la Camera ha approvato la mozione che chiede al governo il conferimento della cittadinanza italiana a Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’Università di Bologna, in carcere in Egitto dal febbraio 2020. Un provvedimento che potrebbe non cambiare molto per Zaki fermato al suo rientro nel paese per una visita alla famiglia con l’accusa di «propaganda sovversiva e istigazione al terrorismo». Secondo la magistratura egiziana lo avrebbe fatto con post sui social partiti da da un account che i legali di Zaki hanno sempre definito un fake.
Quella del Parlamento italiano è una presa di posizione che si inserisce nella linea europea della tutela dei diritti che passa per la lotta al razzismo, fatta anche inginocchiandosi prima delle partite, e per le lettere al governo ungherese dopo l’approvazione della legge anti Lgbt. I voti favorevoli a Montecitorio sono stati 358. Solo Fratelli d’Italia ha scelto l’astensione.
Il documento passato alla Camera ha il sostegno delle firme do 300mila cittadini e come primi firmatari Lia Quartapelle e Filippo Sensi del Pd e dice che il governo deve impegnarsi «ad avviare tempestivamente, mediante le competenti istituzioni, le necessarie verifiche al fine di conferire a Patrick George Zaki la cittadinanza italiana».
A questo si aggiunge la necessità di «continuare a monitorare, con la presenza in aula della rappresentanza diplomatica italiana al Cairo, lo svolgimento delle udienze processuali a carico di Zaki e le sue condizioni di detenzione; continuare a sostenere, nei rapporti bilaterali con l’Egitto e in tutti i consessi europei ed internazionali, l’immediato rilascio di Patrick Zaki e di tutti i prigionieri di coscienza: difensori dei diritti umani, giornalisti, avvocati e attivisti politici finiti in carcere solo per aver esercitato in modo pacifico i loro diritti fondamentali».
La concessione della cittadinanza, secondo i promotori, sarebbe un modo per tutelare Zaki. La capogruppo di Italia viva alla Camera Maria Elena Boschi ha spiegato «Impegniamo il Governo italiano in questa battaglia per la libertà di Patrick, ingiustamente detenuto in Egitto». Per Fratelli d’Italia invece «questa mozione è controproducente, se non addirittura deleteria, ai fini della sua liberazione».
Anche la viceministra Sereni aveva espresso il timore che la concessione della cittadinanza potesse avere effetti negativi sul rilascio di Zaki. Per Riccardo Magi, deputato di Più Europa, «chiedere che Patrick Zaki sia cittadino italiano è un gesto simbolico e di pressione politica nei confronti dell’Egitto» che sarebbe un segnale per tutti quanti sono privati dei loro diritti.
Per Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, la mozione della Camera deve servire a ottenere «un cambiamento di strategia» perché cautela e dialogo usati finora non sono riusciti ad aiutare Zaki. Il governo non sembra però pronto a cambiare la linea intrapresa nei mesi passati perché la prudenza serve per altri fronti che sono commerciali e diplomatici.
L’impegno del Parlamento però obbliga a fare almeno un passo. Già lo aveva detto Liliana Segre in aprile al momento del voto in Senato. «C’è qualcosa nella storia di Patrick Zaki che prende in modo particolare, ed è ricordare quando un innocente è in prigione. Questo l’ho provato anch’io e sarò sempre presente, almeno spiritualmente quando si parla di libertà». La questione non è solo Patrick Zaki, esattamente come inginocchiarsi non è solo un gesto.
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È entrato nella Storia con leggerezza, con personalità, con il destino complice dei predestinati. Matteo Berrettini, dopo aver battuto in quattro set Félix Auger-Aliassime, è in semifinale a Wimbledon. 61 anni dopo un monumento nazionale come Nicola Pietrangeli un altro azzurro entra tra i primi quattro tennisti del torneo più prestigioso del mondo.
Pietrangeli si frenò davanti all’immenso Rod Laver, Matteo Berrettini può arrivare fino in fondo. Da Wembley, dove la Nazionale di Mancini domenica sfiderà i padroni di casa nella finale dell’Europeo, fino a Wimbledon, dove venerdì Berrettini si giocherà l’accesso alla finale con il polacco Hubert Hurkacz, che ha eliminato Federer: in Inghilterra si parla italiano.
A 25 anni il romano è pronto per tutto. È stato il primo italiano a raggiungere i quarti di un torneo dello Slam in tre superfici diverse. La sua crescita tecnica è stata impressionante. A questo ha unito una tenacia fuori dal comune e una gestione delle proprie energie mentali che sta facendo la differenza. «Sono fiero di me. Sto facendo qualcosa di speciale. E non voglio più fermarmi».
Cresciuto nel quartiere Prati Fiscali a Roma, figlio di Luca, ex dirigente di Publitalia e fondatore della «Rome Tennis Academy», judo, basket nuoto i primi sport, diplomato al Liceo Scientifico. Tifoso della Fiorentina, passione che gli è stata trasmessa dal nonno Piero. Appassionato di NBA, LeBron James è il suo idolo di sportivo. ha un mental coach, Stefano Massari.
Legge molto (Bukowski, Bunker i suoi miti), va al cinema appena può, adora Quentin Tarantino. È fidanzato con la tennista Ajla Tomljanovic, 28 anni (tre più di Matteo), vincitrice del Roland Garros 2014, croata nata a Zagabria ma di cittadinanza australiana: si sono innamorati a Wimbledon, nell’estate del 2019: hanno passato insieme tutto il periodo del lockdown, cementando la loro unione, trovando il modo di vivere con leggerezza anche un periodo così duro.
È stato il fratello Jacopo a portarlo per la prima volta al campi da tennis; Berrettini è un self-made tennista, capace di affondare e risalire, perdersi e ritrovarsi, fino a trovare, oggi, la maturità. Talento, disciplina, l’idea che tutto si fonda su una fragile architettura, proprio come succede quando si gioca con i Lego, la sua grande passione. Il numero 9 del ranking Atp (ma lunedì salirà all’ottavo posto) è allenato da Vincenzo Santopadre e ha già messo in bacheca 5 titoli Atp. È la punta di diamante del Nuovo Rinascimento Italiano, con ben 10 tennisti – da Sinner a Sonego, da Musetti a Fognini – nella Top 100.
Nel 2021 è ancora imbattuto sull’erba. Nel giorno in cui sulla straordinaria storia di Roger Federer forse è sceso il sipario, Berrettini fa un passo avanti ed entra di diritto nel salottino dei migliori tennisti del mondo. Ora si gioca tutto. E tutto è possibile.
LEGGI ANCHENovak Djokovic, campione al Roland Garros: i record di oggi e di domaniLEGGI ANCHEUs Open, semifinale storica per l'azzurro Matteo BerrettiniLEGGI ANCHETennis, Internazionali di Roma: 9 giocatori con meno di 25 anni da non perdereGwyneth Paltrow, le vacanze a Firenze con Brad Falchuk
Un ritorno alla normalità passato (anche) per le vacanze estive dei più famosi. Gwyneth Paltrow e Brad Falchuk, convolati a nozze nel novembre del 2018, hanno deciso di trascorrere parte delle ferie in Italia. «Firenze, finalmente», ha scritto online l’attrice, pubblicando un selfie accanto al produttore televisivo. Gwyneth Paltrow, il cui matrimonio prevede una convivenza solo parziale, quattro notti insieme e tre separati così da assecondare i consigli del proprio insegnante di intimità, ha lasciato sullo sfondo Ponte Vecchio, per immortalare poi altro. Cibo, soprattutto.
L’attrice ha voluto cenare all’Osteria del Cinghiale Bianco, in Borgo San Jacopo. E, lì, ha dichiarato di essersi innamorata di una bruschetta. Poi, di un piatto di pappardelle condite con sugo di cinghiale. Le foto della cena sono state affidate a Instagram, dove la Paltrow ha poi pubblicato un’altra immagine, storia di piedi e pavimenti. «Come un account Instagram, anch’io ho questa passione per i pavimenti», ha scritto sul proprio profilo social.
LEGGI ANCHEGwyneth Paltrow e Brad Falchuk hanno un matrimonio ideale perché non vivono (sempre) insiemeLEGGI ANCHEGwyneth Paltrow, la sua esperienza col Covid: «Sintomi per mesi, stanchezza e nebbia cognitiva»Morto Robert Downey Sr., papà di Robert Downey Jr.
La notizia della morte non è arrivata attraverso un comunicato scarno, firmato da un portavoce. Robert Downey Jr., che del padre ha ereditato il nome e la professione, l’ha annunciata da sé, la scomparsa del genitore. «La scorsa notte, papà se n’è andato pacificamente nel sonno, dopo aver passato anni a sopportare le devastazioni del Parkinson», ha scritto su Instagram l’attore, tessendo le lodi della matrigna, Rosemary Rogers-Downey, terza moglie del padre.
Robert Downey Sr., che il figlio ha definito «un vero regista anticonformista» rimasto «ottimista per tutto il tempo che ha avuto», ha sposato la scrittrice dopo aver perso, nel 1994, la seconda moglie. Laura Ernst è morta per Sla, a vent’anni di distanza dal primo divorzio di Downey Sr., che nel 1975 ha chiesto la separazione da Elsie Ann Ford, madre di Robert Downey Jr. e di sua sorella Allyson.
Downey Sr., regista e attore in film come Magnolia, ha tenuto con sé il figlio, per qualche tempo. Lo ha portato in California, dove a sei anni lo ha iniziato al consumo di marijuana. Una cosa, questa, che Robert Downey Jr., che con il padre ha lavorato in diversi film, avrebbe ricondotto alle proprie dipendenze adulte da alcol e droghe.
LEGGI ANCHECosì Robert Downey Jr. scappa dagli Oscar (e dal «Joker»?)July 7, 2021
WhatsApp, a breve potrai migrare le chat su un altro numero, telefono o piattaforma
La novità è in arrivo. E semplificherà la vita a non pochi utenti. Presto dovrebbe infatti esordire un aggiornamento della chat più usata del mondo che consentirà di fare ciò che oggi non è possibile: migrare la cronologia delle conversazioni su un’altra piattaforma. Cioè di fatto su un altro dispositivo: oggi se passi da iPhone a uno smartphone Android (o viceversa) non puoi farlo. A breve sì e in modo più semplice.
Non finisce qui. Sempre in un aggiornamento in arrivo a breve sulla chat controllata da Facebook si potrà esportare la cronologia delle conversazioni, compresi i file multimediali scambiati con i contatti, su un differente numero di telefono. Che verrà automaticamente associato all’account. Ancora non c’è traccia, invece, della possibilità di usare l’account con più numeri.
Insomma, il problema di chi doveva ripristinare la cronologia dopo aver comprato un nuovo telefono con un differente sistema operativo o aver cambiato numero verrà così risolto. A dare queste anticipazioni è stato tempo fa lo staff di WABetaInfo, gruppo sempre molto affidabile che perlustra le versioni beta in fase di sviluppo e perfezionamento per capire in che direzione stia andando la piattaforma e diffonde quanto carpito sui social network. Tuttavia la funzionalità non potrà essere utilizzata in ogni momento: occorrerà collegare un nuovo smartphone Android al proprio account, che funzionerà un po’ da pivot da e verso iOS. Insomma, qualche piccola difficoltà potrebbe rimanere.
Nel frattempo WABetaInfo ha da poco pubblicato un breve video sul suo profilo Twitter in cui viene mostrato il funzionamento della migrazione fra differenti piattaforme. A quanto pare servirà un cavo e l’intermediazione di un pc. A breve l’opzione sarà disponibile per i beta tester dell’applicazione, in autunno potrebbe arrivare il lancio ufficiale.
LEGGI ANCHEhttps://www.vanityfair.it/lifestyle/hi-tech/2021/05/12/whatsapp-cosa-succede-dal-15-maggioLEGGI ANCHEOcchio alla carta: la frode su WhatsApp è nel messaggio di un amico5 coppie di attori sposati sia sul set che nella realtà
Avete mai notato una certa chimica o affinità tra due attori che recitano in un film o in una serie tv come marito e moglie? Certo che sì, direte voi, sono pagati per fare finta di amarsi. Ok. Ma alcune volte, non è così: perché oltre a essere colleghi e co-stars, alcuni stanno insieme anche nella vita reale. Facile così.
Volete saperne di più? Ecco 5 coppie sposate sia sul set che nella realtà:
WILL SMITH E JADA PINKETT SMITH IN ALÌ
Una delle coppie più belle di Hollywood, sposati – tra crisi e momenti di pausa – ormai dal 1997.
I due hanno lavorato insieme al cinema in Alì, il biopic del 2001 che racconta la vita di Muhammad Ali, l’ex campione del mondo dei pesi massimi. Nel film Will Smith interpreta il pugile, mentre Jada Pinkett è la sua prima moglie, Sonji Roi. Lì erano davvero una coppia di novelli sposi e avevano appena avuto la figlia Willow. Quando li ho rivisti insieme sul set mi sono emozionata tantissimo!
EMILY BLUNT E JOHN KRASINSKI IN A QUIET PLACE
https://twitter.com/magicofandoms/sta...La leggenda narra che lui si è innamorato di lei vedendola recitare ne Il diavolo veste Prada, nel 2006. Quattro anni dopo, i due si sono sposati con una romanticissima cerimonia a Cernobbio, sul lago di Como e oggi hanno due figli. La coppia ha recitato insieme in A quiet place (2018), diretto dallo stesso John Krasinski. Nel film horror, i due sono marito e moglie e combattono insieme delle misteriose e terribili creature… meglio non dirvi come va a finire.
LISA RINNA AND HARRY HAMLIN IN VERONICA MARS
https://twitter.com/PageSix/status/13...Sicuramente ve li ricorderete nei panni dei coniugi Echolls in Veronica Mars. Sposati dal 1997, due figli, hanno recitato insieme anche nel film Sesso, bugie e inganni. Ma è proprio nella serie tv che in onda anni fa su Italia 1 che interpretavano i genitori di Logan, che poi diventerà il fidanzato della protagonista. Alla fine della prima stagione, si scopre che il misterioso assassino della sua migliore amica Lilly Kane è proprio il personaggio di Harry Hamlin.
ANGELINA JOLIE E BRAD PITT IN BY THE SEA
https://twitter.com/ojwoozy/status/10...I Brangelina sono stati una delle coppie più chiacchierate di Hollywood e lo sono ancora oggi per via delle controversie legali legate al loro divorzio multimilionario e alla custodia dei sei figli. Gli attori sono stati marito e moglie nella finzione già in Mr. & Mrs Smith (2005), il film che li fece innamorare, e si sono sposati nella realtà nel 2014. L’anno dopo, in By The Sea (2015), tornano a interpretare una coppia di coniugi in crisi. Nella pellicola diretta dalla Jolie, però, a differenza di quanto poi successo a loro nella realtà, i due protagonisti rimangono insieme nonostante tutto.
MARC ANTHONY E JENNIFER LOPEZ IN EL CANTANTE
https://twitter.com/Blogger_Miriam/st...Dopo essere stati amici di lunga data, i due si sono scoperti innamorati. Si sono sposati e hanno avuto i due gemelli Maximilian ed Emme, nati nel 2008. Due anni prima, i due hanno recitato come marito e moglie in El cantante, il film autobiografico che racconta la vera storia di Hector Lavoe famosissimo cantante di salsa portoricano. Marc Anthony interpreta il protagonista che mette a rischio i suoi sogni cedendo alla droga, J.Lo la compagna di vita che cerca di riportarlo sulla retta via.
LEGGI ANCHE5 coppie di attori nate sul set di film e serie tvA Polignano a Mare, la mostra che guida al «nulla»
Dal 9 luglio al 10 settembre alla Vento Blu art gallery di Polignano a Mare, inaugura «A helpfull guide to nowhere». Si potrebbe tradurre come «Guida utile verso il nulla», una riflessione degli artisti contemporanei Giacomo Costa e Gehrard Demetz sulla modalità dell’uomo di vivere il proprio pianeta e sulla ripercussioni che le nostre scelte hanno sull’ambiente.
Il fiorentino Giacomo Costa, che da oltre 20 anni indaga sul rapporto uomo-natura (ha esposto alla Biennale di Architettura di Venezia ed al Centre Pompidou dove è entrato a far parte della collezione permanente nel 2006), insieme all’altoatesino Gehrard Demetz, che ha iniziato il suo percorso artistico proprio in Val Gardena, dove è nato, intagliando il legno per poi esplorare quest’arte in versione contemporanea e diventare famoso a livello mondiale. I due artisti si incontrano in «A helpfull guide to nowhere» nel rappresentare un futuro distopico, un futuro, appunto, che porta verso il «nulla», tracciato dalle immagini di Giacomo Costa a cui si avvicinano le statue di Demetz.
Immagini che nascono dalla commistione di realtà e finzione, di pittura e fotografia e che indagano i temi che angosciano il mondo contemporaneo: i disastri naturali, le speculazioni, l’inquinamento, il devastante impatto ambientale dello sviluppo insostenibile, lo sfruttamento sconsiderato delle risorse naturali. Ne nascono paesaggi minimali, futuristiche megalopoli, sobborghi post-nucleari e agglomerati urbani in rovina, che amplificano il loro impatto dalla presenza «statuaria» di Demetz, quasi un’umanità martire e senza guida, mentre tutto si trasforma.
«A helpfull guide to nowhere» di Giacomo Costa e Gehrard Demetz è in mostra alla Vento Blu art gallery di Polignano a Mare (Bari), in via Conversano 14 dal 9 luglio al 10 settembre. Il 9 luglio, dalle ore 20 alle 22 saranno presenti gli artisti
Variante Delta, dai «sintomi diversi» all’efficacia dei vari vaccini: ecco cosa sappiamo
Quali sono i sintomi del Covid-19 innescato dalla variante Delta del virus? A quanto pare, ma certo occorreranno più dati, leggermente diversi rispetto ai precedenti. Forse anche perché la malattia sta colpendo persone non vaccinate ma in gran parte appartenenti a fasce anagrafiche giovanili.
Un buon punto di partenza per capire quali sono è il progetto britannico Zoe Covid Symptom, coordinato dall’epidemiologo del King’s College di Londra Tim Spector: si tratta di un’applicazione che è stata realizzata proprio per raccogliere la più ampia casistica possibile della sintomatologia da parte dei malati. Nel caso della variante Delta (scientificamente nota come B.1.617.2) i segnali principali sono il mal di testa, il naso che cola e il mal di gola. Una sintomatologia riconducibile in gran parte alle vie respiratorie superiori: «I sintomi nei giovani sono più simili a un brutto raffreddore» ha spiegato Spector alla Bbc, precisando che perdita dell’olfatto e del gusto, tipici dell’infezione da Sars-CoV-2 e che molto avevano fatto discutere, «sembrano meno diffusi» quando si viene infettati dal ceppo individuato per la prima volta in India. Addirittura, la perdita dell’olfatto non compare più tra i primi dieci sintomi segnalati dalle persone.
A ben vedere, in assenza di un tampone positivo, proprio il fatto che la malattia data dalla variante Delta sia per molti pazienti piuttosto lieve o al massimo moderata, e facilmente confondibile con un brutto raffreddore, potrebbe aver fatto il gioco dell’infezione assegnandogli un R0 di molto superiore agli altri ceppi: le persone sarebbero portate a sottovalutarla, e a non farsi un test di controllo, continuando a condurre una vita normale e diffondendo così il contagio. «Si tratta di forme di virus, ribadisco, con un profilo clinico piuttosto basso, che quindi danno pochi problemi. Questa è una fortuna, certo. Dall’altro lato, però, il problema è che i sintomi possono essere sottovalutati», ha spiegato alla Nazione Renzo Berti, direttore del dipartimento Prevenzione dell’Asl Toscana centro.
L’EFFICACIA DEI VACCINI SULLA VARIANTE DELTA
Quanto ai vaccini, non c’è da avere alcun timore: il completamento del ciclo vaccinale è efficace contro l’ospedalizzazione e la malattia grave. L’infezione è un’altra cosa: ad esempio, la perdita di efficacia di Pfizer sulla variante Delta segnalata dalle autorità israeliane riguarda appunto le infezioni asintomatiche o lievemente sintomatiche, non la malattia moderata e grave. Non dimentichiamoci che fino a pochi mesi fa quello delle infezioni era un fronte dato per perso: i vaccini sono stati sviluppati per proteggere da malattia e morte. E questo continuano a fare con un ottimo livello di efficacia anche contro le varianti Delta e Kappa.
Lo confermano gli stessi dati di Israele. Rispetto a Covid-19 grave l’efficacia è calata solo del 5%, passando dal 98 al 93%. Molti altri studi sembrano andare nella stessa destinazione e riguardano praticamente tutti i vaccini approvati dall’Ema, quindi anche Johnson & Johnson (che era già intervenuta autonomamente sul punto) e AstraZeneca, d’altronde massicciamente inoculato in Gran Bretagna. Nel dettaglio, contro il ceppo Delta la protezione dai sintomi gravi per i vaccini Pfizer-Biontech e Moderna scende dal 90-95% all’85-90%, per AZ si scende invece al 65-70%. Una sola dose, invece, protegge molto meno: tra il 20 e il 30%. Un altro studio canadese, per esempio, avrebbe stimato la protezione all’87% per Pfizer, al 72% per Moderna e al 67% per AstraZeneca. Come avevamo spiegato in precedenza, chi rischia di più sono quei 2,5 milioni di persone sopra i 60 anni che non si sono manifestate al sistema sanitario e non hanno ricevuto neanche una dose di vaccino: potrebbero essere il bersaglio della malattia in autunno, e già nelle prossime settimane. Chi ne conosce una, dovrebbe convincerla a vaccinarsi subito al netto di situazioni specifiche.
LEGGI ANCHECovid, primo piano sulla situazione in Italia su contagi, ricoveri e vaccinazioniLEGGI ANCHEJohnson & Johnson: «Il vaccino monodose mostra risultati promettenti contro la variante Delta»Irama, in versione «cowboy della Isla»
«Tu vestita Prada, io una maglia dei Nirvana…» recita così, a un certo punto, Melodia Proibita, il brano, fresco fresco di uscita, di Irama. Dei Nirvana, nei look sfoggiati nel video, c’è poco, ma il cantante non ha mancato di compensare l’assenza con una carrellata di outfit irriverenti, giocosi e fuori dagli schemi.
https://www.youtube.com/watch?v=RS9q_...
A partire da quello in stile «cowboy della Isla», il luogo dove è stato girato il videoclip, dato da maglia stretch a fantasia marina multicolor abbinata a un paio di jeans neri. Il tutto sapientemente inserito in un paio di stivali texani, modello Hermosa di Sonora, che arrivano ad altezza coscia. Un mix and match curioso di stili e suggestioni, riflesso del brano, che mescola sonorità latine e mediterranee abbracciato dai panorami delle Baleari.

Tra treccine, degne degli ultimi trend estivi del momento, e bandane che evocano i nineties, l’artista, nel video, si lascia poi sedurre da un’altra inedita combo di crop top e pantaloni morbidi, alternata a un completo di giacca e pantaloni confetto.
Una vera melodia (proibita) di ispirazioni (fashion).
LEGGI ANCHELe grandi storie dei vestiti reali. Sarah Ferguson, la Sloane Ranger che sapeva volareLEGGI ANCHEQuando le star amano i brand (quasi) sconosciuti10 cose che accadono solo a chi è l’unico single nel proprio gruppo
Io sono fidanzata da un po’ di anni ormai, ma per tantissimo tempo sono sempre stata l’unica single del mio gruppo di amici. Mentre gli altri vivevano la propria entusiasmante vita di coppia, io ero sempre quella a cui presentare l’amico di amici o a cui domandare: «come mai non hai ancora nessuno?». Mai pesato stare da sola (anzi!), ma essere l’unica non accompagnata in un gruppo di persone accoppiate sì. Perché? Per le prossime 10 cose che accadono solo a chi è l’unico single del proprio gruppo di amici.
1- Ogni volta che provi a dare un consiglio quando ti raccontano dei propri problemi di coppia, la frase che viene ripetuta è sempre la stessa: «Eh, ma tu non puoi capire!».
2- I tuoi amici fidanzati organizzano aperitivi solo per sentirti raccontare dei tuoi incontri o delle tue chat su Tinder e sospirare: «Per fortuna che non devo più avere a che fare con queste cose!». Bugiardi!
3- Situazione d’imbarazzo in caso di cene: siete sempre di numero dispari a causa tua e ti tocca sederti sempre all’angolo, dove c’è la gamba del tavolo.
4- «Guarda, ma beata te che sei single!»
5- Sei la prima persona che viene chiamata in caso di crisi di coppia perché siete quelli giusti con cui andare a bere e divertirsi. Ma magari quel giorno volete solo dormire e vedere Netflix.
6- «Dai, ho un amico carissimo da presentarsi. Super simpatico». È lo stesso che ha friendzonato anni prima perché un po’ troppo appiccicoso per poi mettersi con il suo attuale ragazzo.
7- Cercano sempre di accoppiarti con qualcuno e non hai mai capito perché. I single sballano l’armonia dei numeri pari nell’universo delle coppie?
8- L’invito che ti arriva quando c’è una cerimonia denota che i tuoi amici hanno perso ogni speranza. È da anni che, nel tuo caso, hanno smesso di contare il +1.
9- Fanno sempre i guru sulla tua vita sentimentale come se non fossi in grado di intendere e di volere.
10- Ti capita di sentirti sol*, ma poi ripensi a certe coppie di tuoi amici e sospiri: «Ma meno male!»
LEGGI ANCHE10 cose che potrebbero accadervi se state per andare in vacanza con i vostri amiciCsaba Dalla Zorza's Blog
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