Andrea Zanotti's Blog: InfinitiMondi, page 14

December 10, 2020

Disfida nr. 127: Fantasmi a Portogreco di Andrea Andorivìr VS Stephen King



Titolo opera: Fantasmi a Portogreco

Autore: Andrea Andorivìr

Editore: Nulla Die

Formato: ebook e cartaceo

Genere: avventura/mistero

Prezzo: 12 €


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Sinossi: 

Una strana processione di luci appare in mare aperto e finisce nella Grotta dei Morti, dove è sepolta la "madre più antica del mondo". Tre ragazzi partono all'avventura: un'aspirante archeologa, un inventore pasticcione e un ristoratore innamorato della propria terra e dell'archeologa. Riusciranno a dimostrare che i fantasmi esistono?

Note/commenti/finalità dell'Autore: 

Avventura e amicizia, archeologia e mistero, amore per la propria terra che si sta spopolando, rapporto nonno/nipote, maternità - questi sono i temi a base dell'intreccio.

BIG da sfidare: 

Goonies, The Corpse/Stand by me (Stephen King)
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Andrea Zanotti     


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Published on December 10, 2020 23:43

December 8, 2020

Recensione: L'ombra del vento di Carlos Ruiz Zafón

 


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Sinossi:
Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, vengono sottratti all'oblio. Qui Daniel entra in possesso del libro "maledetto" che cambierà il corso della sua vita, introducendolo in un labirinto di intrighi legati alla figura del suo autore e da tempo sepolti nell'anima oscura della città. Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del Modernismo e quella cupa del dopoguerra.

Recensione:

L’Ombra del Vento di Carlos Ruiz Zafon è un romanzo con l’anima, questa è la prima cosa che mi è venuta in mente, non appena giunto all’ultima pagina. Non sono incline alla commozione ed ai sentimentalismi, ma quest’opera è stata capace di toccare pure un barbaro cinghialoso come il sottoscritto. Zafon mostra grande abilità, sotto ogni punto di vista. La trama è ben pianificata, con una giusta dose di mistero. Fili narrativi in grado in alcune occasioni di evocare il fascino di elementi soprannaturali, per poi rimanere invece ben ancorata alla realtà, che come spesso accade risulta foriera di mostri ben peggiori di quelli delle favole.La vicenda dello scrittore maledetto e del mistero della sparizione dei suoi libri affascina tanto il protagonista del romanzo quanto il lettore, per il quale sarà pressoché impossibile accantonare il libro. E che dire dell’idea del cimitero dei libri? A me è piaciuta moltissimo. Anche gli attori della vicenda non sono da meno, così come lo è l’ambientazione, collocata nella Barcellona del periodo intercorrente fra le due guerre mondiali. E per finire, il personaggio di Fermìn Romero de Torres. Un capolavoro, capace di sorprendere in ogni occasione, essendo un condensato di saggezza e intuito animalesco, di sacro e profano in grado di incantare. Nonché di offrire un’infinità di spunti di riflessione. Delizioso. Ad ogni modo tutta la schiera dei protagonisti, principali e non, sono curati e dettagliati sin nei minimi particolari e riescono a conquistare per consistenza reale e tangibile. Questo mix di elementi vincenti è accompagnato da un carico di sentimenti importanti, che vanno dall’amore giovanile al bisogno viscerale di vendetta e all’arrivismo mosso da diaboliche pulsioni.Un bestseller che a mio parere merita il successo che ha ottenuto, e non è cosa scontata da dirsi.   Un libro da consigliarsi senza esclusioni di sorta.
Andrea Zanotti


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Published on December 08, 2020 23:46

December 5, 2020

Recensione: Chiudo gli occhi di Floriana Naso [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Opera: Chiudo gli occhi
Autore: Floriana Naso
Genere: Thriller
Editore: Edizioni Convalle 
Target: adult
Prezzo: Euro 13 cartaceo
Rating: 7
Sinossi:Una famiglia come tante, appartenente al ceto medio che quasi non esiste più. Due sorelle molto diverse. Un incontro che cambierà la vita di tutti. Questi gli ingredienti fondamentali di una storia che si dipana tra la comedy romance e lo psico-thriller, in stile squisitamente italiano. Siamo nella periferia torinese, la famiglia di Giulia vive la crisi economica come la maggior parte delle famiglie medie italiane, negli ultimi dieci anni. Giulia, una ragazza come tante, sta per laurearsi in psicologia per accontentare i genitori, mentre sogna di lanciare una linea di alta moda. Nella sua vita, inatteso e improvviso, arriva Giorgio: giovane, brillante, ricco e romantico. Il principe azzurro sembra essersi materializzato. Giulia scoprirà molto presto che non è così, e che il piano diabolico di Giorgio era farla innamorare per scopi ben diversi. Il finale, inaspettato e sconvolgente, lascerà i lettori senza parole.
Recensione:Un romanzo ricco di sentimenti contrastanti: amore, odio, rivelazioni e menzogne da farti venire i brividi, la pelle d’oca. Un pot-pourri che si mescolano attraverso una trama coinvolgente e affascinante per la sua unicità, pur ambientandosi tra le mura domestiche. Una famiglia di ceto medio borghese che nasconde verità e identità soggiogate dall’egoismo, dalla violenza più pura e gratuita.  Scorrendo tra le pagine di questo libro, mi sono posta tante domande, alle quali infine sono riuscita a darmi alcune risposte. Quanta violenza e meschinità possono risedere nell’animo di un essere umano? Tanta. Comportamenti potrei affermare con certezza “bipolari” che irrompono e stravolgono la quiete della protagonista in balia di una devastante brutalità, compreso lo stupro di un uomo che doveva invece proteggerla e amarla. Lo stile narrativo dell’autrice balza e rimbalza tra vero e noir, e lo fa quasi in silenzio, in punta di piedi; tutte accortezze che riescono a caratterizzare nel profondo un romanzo fatto d’amore e di passione. Il finale è inaspettato, sconvolgente, e imprevedibile come richiede una buona narrazione di genere thriller. Lo stile dell’autrice, poi, si appoggia a passaggi e registri dinamici molto attuali, e connota l’uniformità in rispondenza al buon uso della lingua italiana molto ben vista dagli autori contemporanei. I personaggi sono ben descritti e dettagliati nei minimi particolari. Ma quello che conta per la protagonista, è saper fare le scelte giuste per non cadere nel baratro dell’incertezza, perché nella vita, spesso, nulla è come appare ai nostri occhi. Ho riscontrato qualche pecca in alcuni passaggi, ma come ripeto, è una storia che vale la pena di leggere.Voto: sette
Peg Fly


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Published on December 05, 2020 23:30

December 2, 2020

Disfida nr. 126: Il falco di Mirco Tondi VS Luis Sepulveda

 



Titolo opera: Il falco
Autore: Mirco Tondi
Editore: Pubblicazione indipendente 
Genere: narrativa per ragazzi
Prezzo: 2.99 Euro
Sinossi: Un giorno, quattro bambini vanno in un bosco e per divertirsi si mettono a raccogliere uova dai nidi di uccelli; l’avvicinarsi di un temporale li fa correre a casa, abbandonando il bottino appena trovato. Quello che per loro è stato un semplice e innocuo passatempo, per le uova sta per diventare qualcosa di molto pericoloso: senza la protezione e il calore dei propri genitori i piccoli all’interno del guscio rischiano di non crescere e venire alla luce.

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Qualcuno però ha visto tutto e decide d’intervenire in loro aiuto: un falco, il più improbabile soccorritore tra gli uccelli, si prende cura di loro almeno fino a quando non ritroverà i genitori delle uova. Ma le sue ricerche non hanno successo e così non gli resta che continuare a occuparsi di loro. Il giorno della schiusa arriva e il falco si ritrova davanti sette piccoli, ognuno di una specie diversa.Tra peripezie varie, gag divertenti e momenti di riflessione, gli otto si ritroveranno ad affrontare quella piccola grande avventura che è il crescere.
Note/commenti/finalità dell'Autore: Il falco  narra la piccola grande avventura che è il crescere e vede come protagonista un falco adulto che si prende cura di sette piccoli non suoi e neppure appartenenti alla sua specie. Se si vuole, può essere interpretata anche come una storia d’integrazione, dove essere diversi non è qualcosa da vedere con pregiudizi e diffidenza, ma qualcosa che serve per arricchirsi, da cui c’è da imparare.Il falco non è nato per fare una critica a una società che diventa sempre più chiusa e aggressiva verso chi non è di una stessa etnia, eppure, se ci si pensa, fa anche questo.
BIG da sfidare: 

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Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare di Luis Sepulveda, perché è un bellissimo racconto che parla di solidarietà.

Andrea Zanotti


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Published on December 02, 2020 05:41

November 29, 2020

Recensione: Gli imperi delle Sabbie di Andrea Gualchierotti [Rating 7,5] - recensione a cura di Andrea Zanotti

 


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Titolo: Gli imperi delle Sabbie
Autore:  Andrea Gualchierotti
Editore: Italian Sword&Sorcery Books
Genere: fantasy, Sword&Sorcery
Prezzo: 4,99 ebook
Rating: 7,5
Sinossi:Anno 1030: Le armate di Bisanzio assediano la città fortezza di Aleppo, capitale della Siria e regno dei tenebrosi Emiri Neri, i principi negromanti.Giunto alla testa dei suoi soldati, il nashrakar Vardan, nobile d'Armenia, si unisce alle truppe imperiali, in vista dello scontro decisivo. Ma il tradimento alligna nelle armate bizantine, e il principe armeno, ridotto in catene da chi credeva amico, scoprirà suo malgrado come appena al di là delle sabbie roventi di Aleppo si celino gli  orrori e le meraviglie di un mondo sconosciuto, fatto di satrapie remote, antichi palazzi d'oro, e maledizioni sorte dal sangue.Un'avventura che condurrà Vardan fino alle più lontane plaghe d'Oriente, là dove, sotto una mezzaluna d'acciaio, s'incrociano le spade della vendetta...
Recensione:Oggi sono lieto di presentare la nuova opera di un autore che abbiamo ospitato in diverse occasioni su queste pagine. Sto parlando di Andrea Gualchierotti e del suo ultimo lavoro per  Italian Sword&Sorcery Books: Gli imperi delle Sabbie.Chi ci segue a questo punto conoscerà già questo autore e la sua passione, e preparazione, in campo storico e nello specifico per quanto concerne la storia antica. Ebbene in questa occasione, come da titolo, l’ambientazione è del tutto particolare e affascinante, trasportandoci direttamente al cospetto degli imperi mediorientali, abbacinati dai raggi di un sole potente, e immersi in sterminate distese di sabbia bollente. Quando la preparazione storica si sposa con l’amore per il fantastico non può che nascere qualcosa di bello e in questo caso, fra terrificanti Emiri Neri volti alla negromanzia, e sperdute satrapie in cui prospera una magia corrotta e mortale, verremo condotti in un viaggio ricco di fascino e avventura. La prosa dell’autore è particolare e ricercata. Concede al lettore anche l’occasione di imparare qualche vocabolo nuovo, anche se, ahimè, temo difficilmente spendibile nel contesto moderno. Insomma un amore che traspare da ogni pagina, con la ricostruzione diligente e riuscita di atmosfere esotiche e personaggi ricchi di carisma. Il protagonista su tutti, indomabile e caparbio. Impossibile la sua ricerca della giusta vendetta non susciti l’empatia del lettore. A me è piaciuto un sacco. Un eroe da Antico Testamento lo definirei. Devo ammettere di aver riscontrato qualche refuso di troppo, cosa che mi ha stupito conoscendo l’usuale attenzione maniacale posta dalla casa editrice, ma nulla che possa infastidire il lettore, intendiamoci. Non potevo però tralasciare di segnalarlo.Testo assolutamente consigliato agli amanti del fantastico e a tutti coloro che vogliono immergersi nel fascino delle atmosfere del vicino oriente. Voto 7,5  
Andrea Zanotti


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Published on November 29, 2020 01:39

November 25, 2020

Segnalazione: Un Canale Di Ruolo

 Oggi vi conduco fuori dal seminato, non me ne vogliate a male. Per una volta non parleremo di libri, ma di una bella iniziativa ad opera di un gruppo di amici, appassionati di giochi di ruolo, nonché miei concittadini. 

Non ci allontaneremo quindi poi molto dai nostri ambiti di competenza. Sempre di narrazione e di storie si parla, anche se vissute in modo differente. 

Inevitabile per me ripensare agli anni nei quali pure io mi baloccavo con queste attività ludiche. Ricordo la Bolzano degli anni '90 e posso tranquillamente dire che non forniva certo l'habitat adatto ad allestire gruppi di giocatori variegati. Chi giocava di ruolo era guardato come un "diverso" (in un'epoca nella quale il diverso non andava tanto di moda) e le serate dei ritrovi venivano scambiate dai più per sabba da streghe. Peccato che nelle presunte coven alle quali ho partecipato io non ci fosse neanche l'ombra, non dico di una strega, ma neppure di una fanciulla. Non esistevano le giocatrici di ruolo, almeno non a Bolzano. Grande rammarico. 

Vi sembrerà impossibile ma la Bolzano di allora era indietro anni luce rispetto al resto d'Italia. Giochi da tavolo che andassero oltre Risiko e Monopoli erano introvabili, figuriamoci i giochi di ruolo. Ricordo ancora i viaggi con gli amici a Verona per riuscire a procurarsi il materiale.

Ok, prima di iniziare a piagnucolare come un vecchietto rancoroso, torno al progettino dei baldi giovani, ben decisi a riscattare il buon nome di una Bolzano priva di cultura ludica, che mi auguro permanga solo nella mia memoria: nasce così Un Canale di Ruolo, ossia un luogo nel quale sviscerare tutti gli aspetti più tecnici dei GDR, dagli strumenti narrativi al galateo del buon giocatore. Mi sono dilungato sin troppo, e me ne scuso. Lascio quindi la parola direttamente alla presentazione fornitami dal Team.


Quante storie si fermano a metà perché non siamo sicuri di qualcosa o ci blocchiamo e non sappiamo continuare. Quante si sono bloccate perché qualcosa ci pareva oscuro e non sapevamo a quale appiglio aggrapparci per continuare, quale strumento utilizzare per avanzare. Le difficoltà nello scrivere storie le incontrano non solo gli scrittori, ma anche i giocatori di ruolo, forse i master in primis. Non tutte, certo. I master alcune difficoltà non le incontrano, altre ancora sono loro proprie ed aliene agli scrittori. Ad esempio loro non si dovranno preoccupare di vendere le loro storie a un pubblico, ma dovranno invece collaborare con altre persone per costruire una storia che sia il più godibile possibile per tutti loro. Quindi, se ci sono delle difficoltà specifiche, forse ci sono anche degli strumenti  altrettanto specifici che master e giocatori possono utilizzare per non impazzire nella costruzione e svolgimento delle proprie avventure. Forse è possibile analizzare questi strumenti, capirne il funzionamento e passarli ad altri. E se ciò è possibile, perché non farlo? Perché non aprire un canale YouTube e rendere pubbliche le riflessioni che hanno migliorato la nostra esperienza di gioco di ruolo? Non è questione di fare le cose meglio degli altri. Non c’è necessariamente un modo assolutamente sbagliato di giocare di ruolo o uno necessariamente giusto. Bisognerebbe poi discutere di quale sia il fine del gioco, e forse in base a quello potremmo dire cosa è giusto e cosa è sbagliato. Ma il punto non è questo: se durante una scalata ci capitasse di posare gli occhi su di un abile alpinista, in grado di arrampicarsi in maniera magistrale, di fiutare le piste morte e di conoscere a menadito gli ormai familiari appigli sicuri, potremmo considerare l'idea di volerlo seguire, di farci ispirare, non necessariamente dalla sua abilità, ma semplicemente dalla sua esperienza. Magari vorrete invece fare la vostra strada, sbagliare e trovare appigli da soli, e nessuno può dire che ciò sia fondamentalmente sbagliato. Ma non è l’unica possibilità. Quello che stiamo cercando e cercheremo di fare noi del team “UCDR” con il nostro progetto, è proprio mostrare quali siano gli appigli che noi consideriamo solidi, quali siano le vie più sicure che alcuni di noi hanno percorso. Proporre le soluzioni che abbiamo trovato ad alcuni problemi.

Cosa serve per tenere unito un gruppo? Cos’è un “chiodo fisso” e a che serve? Qual è lo scopo degli allineamenti?  E come possono essere usati? Come costruire una scena? Come procedere se una bella idea si esaurisce? Quali sono insomma, gli strumenti che si possono usare per non perdere la testa quando si vuole giocare di ruolo? Se anche voi vi siete fatti una di queste domande almeno una volta  fate un salto su “Un Canale Di Ruolo”. Magari potreste trovare un nuovo modo per scalare le montagne, o forse potreste essere voi a farci vedere una nuova via. Come? È presto detto: il progetto non è solo il canale YouTube. Abbiamo creato anche un canale Discord, per scambiare esperienze, opinioni, e soprattutto per giocare insieme e fare comunità. Siamo già in più di ottanta sul server, e non vediamo l’ora di vedere altri giocatori arrivare, altre avventure essere proposte, altre sessioni essere pianificate.Abbiamo tenuto le presentazioni per ultime, ma in fondo “gli uomini passano, le idee restano”. Il team è composto da tre persone. Giancarlo è l’ideatore del progetto, e narra in forma di gioco di ruolo e di storie brevi da undici anni. Nel tempo libero studia anche filosofia. Giacomo è anch’esso neo-studente di filosofia, ma è anche attore diplomato. L’ultimo membro del terzetto è Damiano, studente di scienze storiche e laureato in beni culturali. Concludiamo qui questo sproloquio, e non vediamo l’ora di vedervi sul nostro canale. Vi salutiamo nello stesso modo col quale ci piace concludere i nostri video: “Questo era tutto Comunità, grazie e arrivederci”!



 

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Published on November 25, 2020 00:46

November 22, 2020

Recensione: Dream Halls di Massimo Prevete [Rating 7] - recensione a cura di Peg Fly

 


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Titolo: Dreams Halls - La Vita al Crepuscolo dei Sogni 
Autore: Massimo Prevete
Genere: Fantasy dalle sfumature horror
Editore: Pubblicazione Indipendente
Target: adult
Pag: 235
Rating: 7
Sinossi:Un morbo attanaglia Chromium, mietendo vittime che sprofondano in un misterioso coma. Nel mezzo di quel caos insostenibile, Richard Neumann riesce solo a rabbuiarsi per la perdita del suo prezioso passatempo: la Wonderland, il regno in cui nasconde la sua identità all’insegna della trasgressione, occultata nel complesso di depositi fuori dalla città. Una ragazza con gli occhi da cerbiatto, appena più grande di lui, si presenta nella palazzina di famiglia in uno dei suoi rari momenti di debolezza, rivelandogli il suo nome con un sorriso compiaciuto. Celine. Celine Neumann. Ma c’è un particolare inatteso da tenere in conto: lui non ha mai avuto una sorella. Nella sua testa c’è allora spazio per una sola domanda: cosa diamine sta succedendo alla sua vita?
Recensione:Quando ho iniziato a leggere questo romanzo, ho avuto come la netta sensazione di vivere su un’altra dimensione. Un distopico attuale, raccontato con stile narrativo azzeccato per il genere. In alcuni passaggi, il lettore percepisce l’ansia che attanaglia il protagonista. Lo scrittore entra dentro di te d’emblèe, con le sue vicende e scenari immaginifici, appoggiandosi magistralmente a una attenta prefazione, immergendoti subito nel suo mondo oscuro. Un romanzo che sa di malinconia per le cose passate e di passione per la salvaguardia dell’essere umano. In alcuni passaggi ho riscontrato lo stile e le ambientazioni della scrittrice Joyce Carol Oates. Per quanto mi riguarda, il romanzo di questo autore, non è solo una semplice narrazione distopica, ma un thriller la cui psicologia va oltre la realtà della vita che noi esseri umani viviamo e continuiamo a vivere, forse dimentichi, che c’è qualcosa oltre la materia, un qualcosa... e niente è di più indovinato con l’epidemia narrata dallo scrittore, con il covid19, pandemia che noi stiamo vivendo in prima persona.Quindi, faccio i miei complimenti a Massimo Prevete per la ricerca accurata dei termini, per l’intreccio avvincente e attuale. Ora non mi resta che attendere di leggere il sequel.E, senza indecisione, anche se in alcuni passaggi ho riscontrato prolissità e ripetitività dello stesso concetto, assegno un bel 7. Meritatissimo. Lo consiglio anche ai non amanti del genere distopico.

Peg Fly

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Published on November 22, 2020 00:00

November 17, 2020

Recensione: Il collasso dell'impero di John Scalzi

 


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Sinossi:

Le leggi della fisica che governano il mondo sono destinate a essere riscritte. Una scoperta sensazionale – il Flusso – ha cambiato per sempre la concezione spazio-temporale dell’universo,aprendo al progresso scenari inimmaginabili. Assecondando il Flusso, gli esseri umani sono ora in grado di raggiungere pianeti e stelle lontani anni luce, creare reti tra mondi remoti ma interdipendenti, costruire un impero interstellare in cui il pianeta Terra rappresenta ormai solo un insignificante avamposto. Il Flusso è come un fiume: scorre placido, eterno, ma non è statico, cambia il suo corso e abbandona il suo letto originario. A ogni sua mutazione intere fette di universo vengono però isolate, abbandonate a loro stesse in una deriva cosmica catastrofica per interi sistemi stellari. Quella che doveva essere la via verso la nuova èra intergalattica si rivela dunque la più pericolosa delle minacce per la sopravvivenza stessa del genere umano.

Recensione:
Avevo il desiderio di catapultarmi in una bella saga fantascientifica, giusto per rievocare gli antichi fasti di Dune, o di Asimov e Simmons. Non essendo un esperto del settore mi sono lasciato convincere dal successo degli innumerevoli romanzi di John Scalzi e sono andato a pescare Il collasso dell’Impero. Che dire, non l’ho trovato di certo memorabile, ma non posso neppure dire si tratti di una lettura sgradevole. Di certo molto diversa da quello che mi attendevo. C’è un forte squilibrio fra le parti dedicate alla politica interplanetaria e delle diverse casate rispetto all’azione vera e propria, e questo non sarebbe male, se non fosse che le varie trame e sotterfugi risultano piuttosto blandi e puzzano di già visto e sentito mille volte. Non posso negare di essere stato sopraffatto dalla noia in più di un'occasione a sentirmi ripetere i medesimi concetti relativi agli screzi esistenti fra due casate di turno. Repetita iuvant, ma a tutto c'è un limite!Peccato perché la prosa dell’autore è scorrevole e piacevole, i personaggi gradevoli e i dialoghi concitati e credibili. Certo, le protagoniste di Scalzi sono piuttosto inquietanti, avendo praticamente tutte una somiglianza grottesca ai “bravi” del Manzoni: scurrili, prepotenti e mosse da pruriti sessuali degni dei bonobo in calore. C’è da augurarsi che questo modello non prenda definitivamente piede... non credo che per rappresentare donne forti e di potere si debba trasformarle in bruti tendenti al neandertaliano.Alcune idee sfiziose affiorano qua e là nel corso della lettura, come la sala della memoria nella quale la giovane imperatrice può ritrovare le simulazioni di tutti i suoi predecessori, e l’idea del Flusso come potere immanente e inspiegabile, ma a mio parere, risultano insufficienti per convincermi a procedere nella lettura del seguito. Questo primo romanzo in sostanza non fa altro che allestire un palco delle grandi occasioni, andando a create nella mente del lettore le coordinate e la mappa mentale che contraddistingueranno questa serie. A mio avviso troppo poco per poter essere giudicato oltre la sufficienza, e quindi mi toccherà andare a cercare qualche altra saga per placare la voglia di fantascienza ben fatta e coinvolgente. Si accettano consigli!
Andrea Zanotti


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Published on November 17, 2020 23:46

November 14, 2020

Recensione: L'usurpatore di Emanuele Rizzardi [Rating 8] - recensione a cura di Dada Montarolo

 


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Titolo: L’usurpatore

Autore: Emanuele Rizzardi

Editore: Pubblicazione Indipendente

Genere: Storico

Prezzo: Euro 2,99 ebook, Euro 16,99 copertina flessibile

Sinossi:

Gli ultimi anni del ‘200 sono durissimi per il già provato Impero Bizantino, recentemente ricostituitosi a Costantinopoli, sotto la spregiudicata e agguerrita famiglia dei Paleologi.

Quel che rimane delle ricche province d'Asia Minore è caduto nell’anarchia. Bande di razziatori turchi, avide di bottino e terre, saccheggiano ripetutamente le campagne, costringendo i cittadini dell’impero a tentare una disperata fuga verso la costa o ad arroccarsi dietro alle mura di antiche e solide fortezze.

Nel frattempo Karman Bey, signore musulmano di Mileto, aumenta il suo potere a dismisura e raduna un esercito abbastanza grande da convincere la corte di Costantinopoli a rispondere con ogni mezzo a sua disposizione. Il sogno turco di conquistare la “regina delle città” sembra poter diventare una triste realtà.

Il Basileus Andronico II ripone le sue speranze nel giovane nipote Alessio Filantropeno, incaricandolo di porre definitivamente fine alla pressione nemica e conservare quanto rimasto, prima che sia troppo tardi. Alessio, euforico all'idea di mettere in mostra le proprie qualità come comandante militare, scoprirà che gli intrighi, i giochi di potere e la guerra hanno sempre un prezzo da pagare, e le sue illusioni giovanili andranno incontro ad una realtà amara.


Recensione:

Credo siano davvero poche le persone capaci di inquadrare le vicende che fra il 1200 e il 1300 portarono alla nascita dell’impero ottomano e delle colonie italiane nel Mediterraneo. Un periodo complesso, talvolta confuso, che a scuola di solito si liquida in fretta, dimenticando che affonda le radici nella cultura greco romana ed è fondamentale per avvicinarsi, oggi più che mai, a una sorta di esegesi a largo spettro di quanto avviene in quell’inquieta parte di mondo. 

Un contributo interpretativo ce lo fornisce Emanuele Rizzardi con il suo “L’Usurpatore”, romanzo storico imperniato sulla figura, realmente esistita, di Alessio Filantropeno, nipote dell’imperatore di Costantinopoli Andronico II Paleologo. Mandato dallo zio a difendere i possedimenti bizantini dall’avanzata turca, il giovane e un po’ inesperto condottiero non tarda a manifestare un certo talento militare e una buona capacità diplomatica. Nella spedizione lo affiancano il medico-sacerdote Angelo, il capitano cretese Costante, l’armeno Michele, il capo dei mercenari Teodoro accompagnato dalla figlia Bastarda, formidabile combattente. 

Sullo sfondo di alleanze sempre sul punto di rompersi, di intrighi e tradimenti, si agitano le ombre inquietanti di un nuovo nemico comune, gli uomini “con gli occhi tagliati dal vento”: i Mongoli. 

Costantinopoli è lontana, la sete di ricchezze dei singoli e degli apparati burocratici implacabile, le ragioni dei più deboli ignorate. La fine dell’avventura di Alessio - sempre alla ricerca di una mediazione che accontenti se non tutti, almeno coloro che lui ritiene la meritino - è inevitabile. 

Il racconto, in prima persona, dell’ascesa e della rovina è affidata a una lunga lettera, quasi un memoriale, indirizzata al figlio Michele e scritta poco prima di essere condotto verso il destino definitivo. Una narrazione asciutta, a tratti priva di emozioni eppure scaturita dal cuore sincero di chi crede nella missione affidatagli, appena sfumata di un sottile rimpianto per non aver saputo interpretare le tante e misteriose sfaccettature dell’animo umano. I pensieri di Alessio rieccheggiano quelli di un suo illustre predecessore, l’imperatore Adriano, raccontati con infinita pazienza e abilità da Marguerite Yourcenar nel suo “Memorie di Adriano”. Di sicuro la grande francese avrebbe accolto Rizzardi nella cerchia dei giovani scrittori che amava tanto seguire.

La prosa è scorrevole, accattivante, i personaggi vividi, le descrizioni accurate senza mai essere troppo minuziose, la scrittura attenta. L’autore lombardo è uno studioso di storia medioevale e dal suo scritto emana il grande interesse, oserei dire “passione”, per quel periodo storico. La sua prossima avventura letteraria sarà, ce lo auguriamo, un’altra piacevole sorpresa.

Voto: 8.

Dada Montarolo

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Published on November 14, 2020 23:44

November 11, 2020

Disfida nr. 125: Tempesta Nera di Forno Alessandro VS Stephen King

 



Titolo opera: Tempesta Nera
Autore: Forno Alessandro
Editore: Pubblicazione Indipendente
Genere: Fantascienza/Post apocalittico
Prezzo: 2,99 euro ebook, 9,9 euro cartaceo
Sinossi: [...] La percezione dell'ignoto ci è ormai sconosciuta e la paura, conseguentemente, non dimora più nei nostri cuori. Sappiamo chi siamo, sappiamo perché siamo; è ridicolo preoccuparci di dove e quando andiamo. Quell'anno, invece, l'oscurità nella sua forma più totale, scese sugli umani e il terrore soffocò le loro coscienze. Una Tempesta Nera travolse il mondo! [...] 

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In un futuro non troppo lontano tutte le certezze dell'umanità vengono meno: la mobilità, la comunicazione, i progressi scientifici e tecnologici sembrano crollare davanti ad un domani sconosciuto. In poche, drammatiche ore, il genere umano dovrà abituarsi a lasciare le sicurezze di ieri per vivere, quando e come gli sarà possibile, in una nuova era. Dal profondo infinito un'ombra scura, maligna travolge la quotidianità terrena lasciando, al suo ritirarsi, rovine, distruzione e dolore... ma, forse e incredibilmente, uno spiraglio di speranza per i sopravvissuti...
Note/commenti/finalità dell'Autore: Scrivendo questo romanzo devo ammettere che, inconsapevolmente, mi sono reso conto di quanto l'immaginario post apocalittico possa essere così drammaticamente vicino alla realtà, in molte delle sue sfaccettature. Più scrivevo e più dovevo accettare l'idea che la precarietà dell'esistenza di tutti noi, prima ancora che dalle nostre azioni, dipenda da un'ineluttabile forza della natura, sia essa una pandemia, una catastrofe naturale, una selezione naturale... o una Tempesta Nera.
BIG da sfidare: 
 
Stephen King - L'ombra dello scorpione - Link Acquisto Amazon


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Published on November 11, 2020 00:28

InfinitiMondi

Andrea Zanotti
Di cosa si occupa scrittorindipendenti.com? Qual è la sua ragion d'essere, la sua mission?
Semplice, scovare testi di qualità. Letteratura d'evasione con la L maiuscola insomma.
Siamo lettori esigenti e
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