Marianna Vidal's Blog, page 3
September 23, 2019
ATTENZIONE!!!Ci scusiamo per il disagio, ma per mot...
ATTENZIONE!!!
Ci scusiamo per il disagio, ma per motivi tecnici stiamo trasferendo tutto il materiale su questo nuovo blog:
https://marinnavidalacacciadistorie.b...
Ci scusiamo per il disagio, ma per motivi tecnici stiamo trasferendo tutto il materiale su questo nuovo blog:
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Published on September 23, 2019 06:43
September 17, 2019
Nicoletta incontra la suocera. Il Paradiso delle Signore, puntata 164
E alla fine è apparsa anche la mamma di Cesare Diamante. Fosse la mia le tapperei la bocca. Parla troppo e a raffica, ma è una brava signora e probabilmente era anche al corrente della situazione di Nicoletta, perché non ha battuto ciglio, scoprendo che aspettava un figlio.Cosa dire? Cesare è un mito. E' veramente una brava persona, come i vecchi antagonisti di telenovelas, e allora ci sono pochi dubbi: si farà da parte per permettere ai genitori di Margherita di stare insieme, perché si amano. Che finisca così non ho dubbi. Almeno che non ci lascino appesi, ma per fortuna sappiamo che ad agosto gli attori saranno nuovamente sul set a lavorare e questo mi rincuora non poco.E così, mentre Nicoletta organizza una cena per far conoscere le famiglie, Luciano è perso dietro alla difficile situazione di Clelia, che cerca di resistere ai modi discutibili di Oscar. Speriamo che Luciano trovi un modo per incastrare quell'uomo, senza finire nei guai, Per quanto carino, non mi sembra molto ferrato nel corpo a corpo.Antonio non solo ha reagito meglio di quanto sperassi, ma si è schierato dalla parte degli innamorati e sta lavorando per Tina. Romantica la scena di lei fuori la porta di casa di lui e che dire dell'inquadratura che ha ripreso i fogli che Nora avrebbe dovuto firmare?Sandro ha mantenuto la parola data, ma, come previsto, sua moglie ha preso tempo.Cara signora Agnese, so che è un duro boccone da mandare giù, ma uomini come Sandro Recalcati sono poco diffusi anche nella nostra epoca e farseli sfuggire è da sciocchi. Le persone per bene sono rare e lei ne ha appena incontrata una.Federico ha finalmente capito come costringere Gabriella a esporsi e Nicoletta è passata all'attacco, chiedendo all'amica di confezionarle un abito per una cena con i colleghi di Cesare. Bravi ragazzi, così si fa!Per il resto nessun grande evento, ma la puntata è stata carina.
Published on September 17, 2019 06:55
September 16, 2019
L'infelicità nel vincolo matrimoniale. Il Paradiso delle Signore, puntata 163
Dopo la puntatona di ieri, oggi le cose procedono più lentamente.
Agnese parla con la figlia e le dice che da questo momento in poi potrà andare al lavoro, ma all'ora di pranzo dovrà recarsi da Salvatore e alle lezioni di canto potrà andarci solo accompagnata da lei. Tina si ribella, Antonio si schiera con sua madre e Salvatore cerca di opporsi alle decisioni così intransigenti di Agnese, ma i fratelli Amato sono più dispiaciuti che arrabbiati, tanto che Antonio, dopo aver parlato con Elena, decide di fronteggiare Recalcati che, ancora una volta, si dimostra un gran signore.
Divorzierà. Non sarà facile, ma porterà avanti il suo poposito e, una volta libero, chiederà a Tina di sposarlo e fino ad allora non si approfitterà di sua sorella. Ci tiene particolarmente a chiarire questo punto e considerato il personaggio c'è da credergli, anche se io spero che trasgrediscano.
Anche Agnese, nonostante abbia fatto fuoco e fiamme, costringendo il discografico a confessare il peccato, è convinta che Sandro sia un brava persona e lo dimostra il fatto che pur potendo continuare a mentire ha deciso di essere sincero, rivelando loro il suo interesse per Tina.
La nostra bella siciliana, in pieno sconfroto, scoppia a piangere in presenza di Gabriella che la invita a riflettere sulla particolarità della sua situazione e sulla necessità di essere forte, perché le critiche pioveranno da più parti e lei dovrà affrontarle tutte, difendendo la sua posizione.
E se Tina lotta per il suo amore impossibile, Clelia si ritrova a rivivere quanto già affrontato con suo marito. I buoni propositi di Oscar sono durati poco e già comincia a perdere le staffe. Clelia si chiude nel silenzio, ma oramai al Paradiso conoscono troppo bene la loro storia e la costringono a venire allo scoperto.
Luciano, ancora una volta, le dichiara il suo amore e tu ti chiedi a cosa porterà tutto questo... Probabilmente, con il seguito, la loro storia andrà avanti, ma al momento sembra destinata a restare una storia clandestina senza futuro... Almeno che Silvia non si stanchi, mandando a quel paese suo marito. La storia di Clelia e Luciano, a mio parere, si è un po' arenata e mi prende poco. Speriamo ci sia una evoluzione, magari con un'uscita di scena di Oscar, che non può cavarsela a buon mercato.
Per il resto, spero che Federico e Nicoletta si decidano a mostrare a Vittorio il bozzetto realizzato da Gabriella, perché non si può vedere quel quaderno entrare e uscire dall'armadietto! Gabriella datti una mossa! Pure con Salvatore! Segui l'esempio di Tina e buttati! Fai il primo passo! Ruba un bacio a Salvatore e vedi cosa succede! Ovviamente parlo per esasperazione, più che per ragionatevolezza, perché è chiaro che Gabriella non è il tipo, ma forse, forzando la situazione Salvatore capirà.
Agnese parla con la figlia e le dice che da questo momento in poi potrà andare al lavoro, ma all'ora di pranzo dovrà recarsi da Salvatore e alle lezioni di canto potrà andarci solo accompagnata da lei. Tina si ribella, Antonio si schiera con sua madre e Salvatore cerca di opporsi alle decisioni così intransigenti di Agnese, ma i fratelli Amato sono più dispiaciuti che arrabbiati, tanto che Antonio, dopo aver parlato con Elena, decide di fronteggiare Recalcati che, ancora una volta, si dimostra un gran signore.
Divorzierà. Non sarà facile, ma porterà avanti il suo poposito e, una volta libero, chiederà a Tina di sposarlo e fino ad allora non si approfitterà di sua sorella. Ci tiene particolarmente a chiarire questo punto e considerato il personaggio c'è da credergli, anche se io spero che trasgrediscano.
Anche Agnese, nonostante abbia fatto fuoco e fiamme, costringendo il discografico a confessare il peccato, è convinta che Sandro sia un brava persona e lo dimostra il fatto che pur potendo continuare a mentire ha deciso di essere sincero, rivelando loro il suo interesse per Tina.
La nostra bella siciliana, in pieno sconfroto, scoppia a piangere in presenza di Gabriella che la invita a riflettere sulla particolarità della sua situazione e sulla necessità di essere forte, perché le critiche pioveranno da più parti e lei dovrà affrontarle tutte, difendendo la sua posizione.
E se Tina lotta per il suo amore impossibile, Clelia si ritrova a rivivere quanto già affrontato con suo marito. I buoni propositi di Oscar sono durati poco e già comincia a perdere le staffe. Clelia si chiude nel silenzio, ma oramai al Paradiso conoscono troppo bene la loro storia e la costringono a venire allo scoperto.
Luciano, ancora una volta, le dichiara il suo amore e tu ti chiedi a cosa porterà tutto questo... Probabilmente, con il seguito, la loro storia andrà avanti, ma al momento sembra destinata a restare una storia clandestina senza futuro... Almeno che Silvia non si stanchi, mandando a quel paese suo marito. La storia di Clelia e Luciano, a mio parere, si è un po' arenata e mi prende poco. Speriamo ci sia una evoluzione, magari con un'uscita di scena di Oscar, che non può cavarsela a buon mercato.
Per il resto, spero che Federico e Nicoletta si decidano a mostrare a Vittorio il bozzetto realizzato da Gabriella, perché non si può vedere quel quaderno entrare e uscire dall'armadietto! Gabriella datti una mossa! Pure con Salvatore! Segui l'esempio di Tina e buttati! Fai il primo passo! Ruba un bacio a Salvatore e vedi cosa succede! Ovviamente parlo per esasperazione, più che per ragionatevolezza, perché è chiaro che Gabriella non è il tipo, ma forse, forzando la situazione Salvatore capirà.
Published on September 16, 2019 06:45
September 10, 2019
Colpo gobbo di Nora. Il Paradiso delle Signore, puntata 159
Colpo gobbo di Nora! Si presenta a casa Amato e mette in guardia Agnese! Che dire? Che orgoglio quella donna! Ha difeso a spada tratta sua figlia, non concedendo margini all'infangatrice che, a sua volta, ha tenuto testa ad Agnese, mostrandosi ben consapevole di quello che stava sostenendo.
C'era da aspettarselo! Nora ha capito che la cosa è seria ed è corsa ai ripari, cercando di troncare sul nascere la storia con suo marito. Lo speaker rifiutato ha fatto sapere a Sandro che non vuole più vedere lui e a Tina. Come dire, se ti concedi a me, farai tutta la carriera del caso, ma se le tue attenzioni si rivolgeranno altrove, potrai anche attaccarti al tram e Tina e Sandro hanno risposto nello stesso modo: faremo a meno di te!
Lo speaker è solo il primo di una serie di problemi che dovranno affrontare, ma insieme sono carini e Sandro innamorato è uno spasso.
Marta affronta Lisa e lei la mette in ginocchio, usando le debolezze di Marta, per passare come una vittima agli occhi di Tina che, di ritorno a casa, ha assistito alla scena sul ballatoio delle case di ringhiera, e soprattutto con Vittorio, che considera l'intolleranza di Marta la ragione per cui lui ha perso una sorella.
Lisa esce definitivamente di scena, così com'è entrata? Mi pare strano. Certo, se avesse continuato a restare nei paraggi si sarebbe tradita o sarebbe stata scoperta, così si liquida con classe.
Peccato per Vittorio e Marta. Erano così carini insieme... Solo la verità e le reciproche fragilità, a mio parere, li potranno riavvicinare.
In questa puntata la scena è tutta per Riccardo! Si può togliere un padre un figlio e un figlio a un padre?
Tutti a preoccuparsi del bene del bambino, ma siete convinti che il meglio per lui sia crescere con un uomo che non sia suo padre? Per carità, Cesare si sta rivelando una gran brava persona e sicuramente l'ipotesi prospettata da Nicoletta e Riccardo non è praticabile (insomma, negli anni Sessanta con due padri e una sola madre è troppo!), ma perché pensare che per il bene del piccolo, Nicoletta debba sposare Cesare e non Riccardo? Perché ha avuto la fortuna di incontrare un uomo che ha vissuto sulla sua pelle ciò che si vuole evitare al nascituro? Ma perché non dire a Nicoletta, per il bene del bambino ti tieni Riccardo con tutti i suoi difetti e assicuri a tuo figlio il padre vero? E se un giorno Cesare in un litigio si lasciasse sfuggire che il bambino non è suo? Cosa penserebbe il bambino? Vogliamo punire Riccardo per tutta la vita per i suoi errori? Io lo trovo ingiusto e penso che per il bene del bambino, ognuno dovrebbe sacrificare una parte del suo egoismo in favore dell'altro, facendo la scelta più ovvia: Nicoletta sposa Riccardo e Cesare si fa da parte. Se Riccardo non avesse voluto il bambino sarebbe stato diverso, ma così no. E' il trionfo dell'egoismo da parte di tutti. Gli unici a pagare sono Riccardo e il bambino che con Cesare avrà una vita dignitosa, ma non potrà mai avere le possibilità che gli offrirebbero i Guarnieri. Per non parlare dell'inganno in cui verrebbe cresciuto.
Nicoletta ingoia l'orgoglio e fai la cosa giusta. Chissà che Riccardo non ti sorprenda!
Al giorno d'oggi, ovviamente, sarebbe diverso. Riccardo riconoscerebbe il bambino e Nicoletta sposerebbe Cesare, ma all'epoca non era così e il bene del bambino si tutela pensando al bambino, non a se stessi.
Published on September 10, 2019 06:04
September 9, 2019
Tina torna sulla terra. Il Paradiso delle Signore,puntata 158
La puntata di oggi è stata meno entusiasmante di quella di ieri, ma ci sta... Tina vive sulle nuvole, ma Sandro la riporta alla realtà, con giusta moderazione. Stanno insieme, ok, ma i problemi da affrontare saranno tanti e non di facile soluzione.
Tina lo intuisce e prova a non parlare con le ragazze, ma l'arrivo di Nora nel grande magazzino, con fare aggressivo, lascia pochi dubbi... Qualcosa bolle in pentola... Ma come darle torto? Tina vuole vivere la sua storia, ma la società la condanna. Sarà così forte da reggere a tutti gli assalti? Vedremo.
Marta, dopo diversi giorni, ha intravisto Vittorio, ma non ha avuto il coraggio di avvicinarlo... Si perderanno davvero per un'incapacità di comunicare?
Un vero peccato.
Lisa ha confessato a Luca di essersi innamorata di Vittorio. Ho riso! Il fascino dell'orsacchiotto vince sempre con le donne!!! Incomprensibile per Spinelli che ha imposto alla donna di continuare la sua farsa, ingoiandosi la voglia di baciarlo. Ce la farà?
Chi crollerà prima? Lisa o Andreina. Spinelli non ha fatto i calcoli con l'animo femminile, così profondamente diverso da quello maschile. Riusciranno a mantenersi imparziali? I primi segni di un possibile crollo s'intravedono. Riuscirà Spinelli, con le minaccie e le frasi sibilline a tenere in piedi il suo piano? Io ho qualche dubbio.
Le donne in questa serie sono fondamentali. Vogliamo parlare della contessa? Oggi ha dato un colpo micidiale alla candidatura di suo cognato, dichiarano apertamente che non lo avrebbe appoggiato. Umberto boccheggiava incredulo. Grande contessa! Sei tutti noi! Peccato solo per Spinelli! Tanta furbizia è miseramente caduta alle lusinghe di un bell'uomo che se la gira e rigira a suo piacimento.
Sul finire della puntata, Marta si è imbattuta in Lisa che incalzata da Spinelli è stata perfetta nel far passare Marta per una viziata, egoista e insensibile che vuole separarla dal fratello e buttarla fuori di casa.
Tanta carne sul fuoco... Non ci resta che aspettare la prossima puntata per vedere come evolve tutto.
Published on September 09, 2019 06:46
Cosas del amor
Archivio a cura di Marianna Vidal
C osas del amor è una telenovela peruviana del 1996, trasmessa da Frecuencia Latina nel 1998.
I protagonisti sono Maricarmen Regueiro e Diego Bertie.
E' una storia fresca, divertente e moderna, che gioca sui forti contrasti sociali tra i due protagonisti che li porterà a crescere e a migliorare con l'evoluzione dei personaggi.
Il protagonista è Chalo, Gonzalo García León, un giovane di umili origini che lavora come operaio nell'azienda della famiglia Castro-Iglesias,. Chalo è un ragazzo responsabile e volenteroso, che ha unico difetto: è povero.
Un giorno però, inaspettatamente, vince alla lotteria un'ingente somma di denaro e decide di salvare l'azienda per cui lavora, assumendone la direzione.
Contrariamente a quello che potrebbe pensare, Chalo si dimostra all'altezza della situazione e con umiltà e determinazione riesce a ottenere ottimi risultati professionali.
Sul piano sentimentale la faccenda è ben più complicata, perché per sua sfortuna si sente terribilmente attratto dalla figlia dell'ex padrone, una snob insopportabile con cui ha avuto in passato degli acerbi contrasti.
L'intolleranza caratteriale non lo mette al riparo da una fortissima attrazione che porterà i due giovani a scontrarsi e a riavvicinarsi innumerevoli volte, coinvolgendo le recepriche famiglie, fino al consueto lieto fine.
Se ami le storie romantiche, leggi quelle di Marianna Vidal!
Voto: ♥♥♥♥
Voto a numero: 4/5
Recensione: Regia dinamica, attori bravissimi, ottima fotografia e storia fresca e divertente, ricca di colpi di scena.
Scheda telenovela
Titolo originale: Cosas del amorAnno di produzione: 1996
Casa di produzione: América Producciones
Produttori: José Enrique Crousillat e Rodolfo Hoppe
Produttore esecutivo:
Paese di produzione: Perù
Regista: Cusi Barrio
Soggetto e trama: Luis Gayo Paz Puntate: 122 in Spagna
Interpreti e personaggi:
Maricarmen Regueiro - Valeria Castro-Iglesias
Diego Bertie - Gonzalo "Chalo" García León
Katia Condos - Cristina Castro-Iglesias/Tina Casares
Elvira de la Puente - Mariana de Castro-Iglesias
Orlando Sacha - Leonardo Castro-Iglesias
Zully Montero - Mercedes Castro-Iglesias de Marticorena
Mirna Bracamonte - Doña Rosa León de García
Mario Velásquez - Alberto "Beto" Villegas
Fernando Petong - Rolo
Gabriel Anselmi - Cucho
Melania Urbina - Camila Casares
Maricielo Effio - Alejandra "Aurelia" Villegas
Javier Delgiudice - Dr. Germán Salinas
Salvador del Solar - Luis Salinas
Milena Alva - Natalia Caride
Rosa Wunder - Abuela Graciela Casares
Carlos Gassols - Abuelo Joaquín Casares
Orlando Fundichely - Martín Lazcano
Ebelin Ortiz - Juanita
Antonio Arrué - José
Gabriela Velásquez - Palmira
José Luis Ruiz - Manuel
Tatiana Astengo - Leticia
Ana María Varela - Camelia
Marco Zunino - Pablo
María José de Zaldívar - Virginia
Sonia Oquendo - Alicia Lazcano
Vanessa Saba - Marcela Aspíllaga
Hernán Romero - Antonio Marticorena
Bruno Odar - Detective Espada
Alexandra Graña - Silvia Zender
Jimena Lindo - Laura
Leslie Stewart - Gloria Marticorena
C osas del amor è una telenovela peruviana del 1996, trasmessa da Frecuencia Latina nel 1998.
I protagonisti sono Maricarmen Regueiro e Diego Bertie.
E' una storia fresca, divertente e moderna, che gioca sui forti contrasti sociali tra i due protagonisti che li porterà a crescere e a migliorare con l'evoluzione dei personaggi.
Il protagonista è Chalo, Gonzalo García León, un giovane di umili origini che lavora come operaio nell'azienda della famiglia Castro-Iglesias,. Chalo è un ragazzo responsabile e volenteroso, che ha unico difetto: è povero.Un giorno però, inaspettatamente, vince alla lotteria un'ingente somma di denaro e decide di salvare l'azienda per cui lavora, assumendone la direzione.
Contrariamente a quello che potrebbe pensare, Chalo si dimostra all'altezza della situazione e con umiltà e determinazione riesce a ottenere ottimi risultati professionali.
Sul piano sentimentale la faccenda è ben più complicata, perché per sua sfortuna si sente terribilmente attratto dalla figlia dell'ex padrone, una snob insopportabile con cui ha avuto in passato degli acerbi contrasti.
L'intolleranza caratteriale non lo mette al riparo da una fortissima attrazione che porterà i due giovani a scontrarsi e a riavvicinarsi innumerevoli volte, coinvolgendo le recepriche famiglie, fino al consueto lieto fine.
Se ami le storie romantiche, leggi quelle di Marianna Vidal!
Voto: ♥♥♥♥
Voto a numero: 4/5
Recensione: Regia dinamica, attori bravissimi, ottima fotografia e storia fresca e divertente, ricca di colpi di scena.
Scheda telenovela
Titolo originale: Cosas del amorAnno di produzione: 1996
Casa di produzione: América Producciones
Produttori: José Enrique Crousillat e Rodolfo Hoppe
Produttore esecutivo:
Paese di produzione: Perù
Regista: Cusi Barrio
Soggetto e trama: Luis Gayo Paz Puntate: 122 in Spagna
Interpreti e personaggi:
Maricarmen Regueiro - Valeria Castro-Iglesias
Diego Bertie - Gonzalo "Chalo" García León
Katia Condos - Cristina Castro-Iglesias/Tina Casares
Elvira de la Puente - Mariana de Castro-Iglesias
Orlando Sacha - Leonardo Castro-Iglesias
Zully Montero - Mercedes Castro-Iglesias de Marticorena
Mirna Bracamonte - Doña Rosa León de García
Mario Velásquez - Alberto "Beto" Villegas
Fernando Petong - Rolo
Gabriel Anselmi - Cucho
Melania Urbina - Camila Casares
Maricielo Effio - Alejandra "Aurelia" Villegas
Javier Delgiudice - Dr. Germán Salinas
Salvador del Solar - Luis Salinas
Milena Alva - Natalia Caride
Rosa Wunder - Abuela Graciela Casares
Carlos Gassols - Abuelo Joaquín Casares
Orlando Fundichely - Martín Lazcano
Ebelin Ortiz - Juanita
Antonio Arrué - José
Gabriela Velásquez - Palmira
José Luis Ruiz - Manuel
Tatiana Astengo - Leticia
Ana María Varela - Camelia
Marco Zunino - Pablo
María José de Zaldívar - Virginia
Sonia Oquendo - Alicia Lazcano
Vanessa Saba - Marcela Aspíllaga
Hernán Romero - Antonio Marticorena
Bruno Odar - Detective Espada
Alexandra Graña - Silvia Zender
Jimena Lindo - Laura
Leslie Stewart - Gloria Marticorena
Published on September 09, 2019 03:28
September 6, 2019
Un sospiro di sollievo. Il Paradiso delle Signore,puntata 155
Finalmente l'angoscia è finita! Sembrava che Carlo esistesse davvero, come in un triste e purtroppo non raro caso di cronaca che impera sui giornali.
E così dopo tanto malpensare, abbiamo scoperto che veramente il piccolo si era allontanato in cerca della mamma! E chi lo ha scovato? Ma Silvia , a cui non le è parso vero di poter riconsegnare a Clelia il suo piccolo. Per fortuna tutto è finito bene e la voce del ritrovamento ha fatto rapidamente il giro di Milano, permettento a tutti di tirare un sospiro di sollievo.
Bello il dialogo di Clelia e Agnese nella chiesa, così come il modo in cui la mamma di Tina ha affrontato Oscar fuori dal Paradiso! Adoro quella donna! Quando gli ha detto: "Picchi pure me, ma sappia che io mi difenderò!", è stato bellissimo! Io le ho creduto! Donna volitiva la signora Amato! Ora sappiamo da chi ha preso Tina che, in verità, a tratti sembra più fumo che arrosto! Anche oggi con Nora... Meno male che Salvatore l'ha messa in guardia!!! Tina, ma come fai a non capire che quella pensa solo a riprendersi il marito?
Per fortuna Sandro è una brava persona e sì, sarà anche geloso, ma lavora nell'interesse della sua pupilla, mentre la grande Lidia Stanton farebbe di tutto per affossarla!
Ora si è scrollata di dosso il corteggiatore per piazzarlo a Tina. Stavo per scrivere, speriamo che non ci provi, però, ripensandoci, sarebbe bello vedere la reazione di Tina Amato con un corteggiatore non gradito, ma è poi così sgradito? Il tentennamento mi fa ben sperare, perché di soggetti come quello, che usano la fama, il successo e la prospettiva di questo, come arma di seduzione pullulano abbondantemente anche nella vita di tutti i giorni!
Toccante il discorso di Luciano che si è confidato con Vittorio, confessandogli l'incresciosa situazione in cui si trova, diviso tra i doveri coniugali e i sentimenti per Clelia... Inutile dire che Vittorio meriterebbe un premio per l'apertura mentale e la superiorità di spirito che condivide con la sua ex fidanzata... Non Andreina, ovviamente, ma Marta! Sono due puntate che non ce la fanno vedere e la sua assenza pesa. Almeno, io ne avverto la mancanza. Tornando a Vittorio, anche lui, concorda con me: Luciano non può lasciare Silvia e i suoi figli, per rifarsi una vita con una donna sposata e con un figlio a sua volta, senza andare contro se stesso e in quello che crede. Qualcuno mi dirà, perché Sandro sì e Luciano no? Perché Sandro non ha figli e Nora non è Silvia. Nora continuerebbe a vivere del suo lavoro, passando magari da un letto all'altro, sfruttando le sue doti a letto, per scroccare contratti molto vantaggiosi, mentre Silvia finirebbe con pesare sui figli che dovrebbero mantenerla, amareggiata e infelice, per non essere riuscita a recuperare il suo matrimonio, mentre Nora, dopo aver lottato invano, punterebbe a diventare l'amante di un altro facoltoso. Provengono da mondi diversi e poi la situazione di Sandro e Luciano è diversa. Sandro non abbandona una famiglia, per crescere il figlio di un altro, rivelandosi incostante, ma prova a rifarsi una vita, accantonando un rapporto finito da un prezzo. I problemi sarebbero tanti, ma io sono sicura che lui farebbe di tutto per rendere felice Tina, mentre Luciano finirebbe con il rovinare il bello che c'è oggi con Clelia, perché dentro di lui saprebbe sempre di aver sbagliato. Ragazzi, un tempo era innamorato di Siliva, come oggi lo è della Calligaris! La convivenza, le incomprensioni e i problemi hanno incrinato il rapporto, ma questo non è escluso che possa accadere anche con la meravigliosa Clelia e dunque cosa rende più meritevole una storia piuttosto che un'altra? La felicità momentanea? Dunque, poi mollerà anche Carlo e Clelia per una situazione più entusiasmante? No, se Luciano fosse scappato non si sarebbe mai perdonato e nel tempo anche Clelia non avrebbe più amato come oggi. Dunque, bravo Vittorio: Luciano ha fatto bene a non scappare. Speriamo solo che ritrovi un poco di serenità con Silvia.
Quanto a Clelia, oggi mi ha stupita. Può una mamma lasciare il figlio con la febbre al padre che lo ha perso di vista? Capisco la paura della violenza improvvisa, ma quello è tuo figlio, mica il mio! Alla fine, però, è rimasta ed io ho pensato a quanti sacrifici fanno le mamme per i loro bambini. Speravo nell'arresto di Oscar per procurato allarme e invece no, ma qualche speranza la covo ancora, visto che i carabinieri non hanno chiuso il caso. Incrociamo le dita!
Non resta che commentare Nicoletta... Cesare è veramente un santo!!! Nicoletta sembra vivere su un altro pianeta. Non si preoccupa della gravidanza, non sembra rendersi conto della fortuna che ha avuto e prende pure tempo, dicendo che è troppo preoccupata per Clelia! Mah! Beata lei!
Published on September 06, 2019 06:14
Magnifica preda in anteprima: un assaggio del mio romanzo in uscita
Esce il 14 settembre, ma è possibile ordinarlo fin da ora su Amazon.
Magnifica preda è il primo volume della serie Britannici e sarà presto in lettura gratuita sempre su Amazon, per tutti gli abbonati a Kindle Unlimited.Romanzo autoconclusivo è una versione rivista e aggiornata, con molte scene inedite e personaggi nuovi, de La preda più ambita .
Questa la trama:
È lui la preda più ambita nel mondo dello show business: bello, ricco e famoso. Micheal Turner si concede di rado e solo per parlare dei suoi film.
I giornalisti lo cercano, le donne farebbero follie per lui, ma Audrey Sanni non ha la più pallida idea di chi sia. Così, quando il padre le chiede di precederlo nella villa di Turner, accetta solo per compiacere il genitore, con cui ha un rapporto conflittuale. Ignora che da anni il suo destino è già stato deciso e che Micheal Turner è la chiave di tutto.
Una storia d'amore emozionante che si snoda tra l'Italia, l'Inghilterra e il Canada; una giovane fragile ed insicura alla ricerca di un amore tutto suo; una promessa che supera il tempo e le generazioni e un uomo, che tutte desiderano, perso dietro all'unica donna che sembra sfuggirgli.
Questi sono gli elementi salienti del nuovo appassionante romanzo di Marianna Vidal.
Ecco a voi il prologo:
Un mese prima
Festival di Cannes, Montée des Marches
Micheal scese dalla limousine nera, sistemandosi il polsino della giacca, prima di aprire la portiera e attendere che la sua Ofelia approdasse ai margini di quel tappeto rosso che li avrebbe portati sotto i flash insistenti dei fotografi. Sentiva le urla della gente invocare i loro nomi e serrò le labbra. Se c'era qualcosa del suo lavoro che non gli piaceva era proprio quel bagno di folla, a cui ogni tanto era costretto, per non inimicarsi il produttore di turno. La sua versione di un classico come Amleto, dopo quella di Kenneth Baranagh, era stata un successo in patria e cominciava a riscuotere pari entusiasmo anche all'estero. Un risultato per nulla scontato, se si considerava l'attaccamento degli inglesi alle tradizioni, ma la sua versione moderna dell'opera del Bardo era stata capita e valutata positivamente, tanto da ottenere importanti riconoscimenti nelle diverse manifestazioni cinematografiche e quella a cui si apprestava a partecipare era una delle più importanti. Scorse la mano diafana di Kate Andrews cercare la sua e si affrettò ad assecondarla, vedendola sollevarsi dai sedili posteriori, emergendo dall'auto come una Venere dalle acque. I suoi occhi si soffermarono su quel viso impeccabile, sotto chili di trucco, che ne esaltavano l'indiscutibile bellezza mediterranea, per scendere lentamente al fisico statuario, fasciato in un abito da red carpet, bianco, stile impero, che metteva in risalto la fluente chioma scura. Il generoso decolté era esaltato da un collier di diamanti, che una famosa gioielleria le aveva prestato per l'occasione. «Micheal». La voce tonante di Anson Bennet lo sorprese alle spalle, prima che la mano grassoccia dell’uomo si poggiasse sulla sua spalla. «Pensavo aveste deciso di darci buca all'ultimo minuto», rise sguaiato, arrestandosi di botto ed emettendo un fischio, non appena scorse la star della serata. «Kate, sei uno schianto!», approvò guardandola dall'alto in basso. «Grazie!», biascicò la mora, arpionandosi al suo braccio. «Stasera, gli occhi di tutti saranno su di noi», batté ripetutamente le ciglia, mettendo in mostra due penetranti occhi neri. «Su di te lo sono sempre e per ovvi motivi», la lusingò il produttore, prima di posare il suo sguardo su di lui. «Ma il più atteso di questa sera, mia cara, è il signore al tuo fianco». Micheal fece una smorfia, per nulla lusingato. «Mi risparmierei molto volentieri la passerella, per sparire quanto prima all'interno della sala». «Il solito guasta feste». Anson scosse il capo, cercando la complicità della sua bella che, visibilmente in disaccordo con lui, chiariva: «Caro, non possiamo perderci il bagno di folla. Fa parte dello show!». «Ha ragione Kate. È business». Anson gli fece il segno dei soldi con le mani. «E se te la dai a gambe, domani finirai sui giornali come il più scorbutico del festival». «Come se me ne importasse qualcosa», bofonchiò, richiudendo la portiera dell'auto alle sue spalle e sentendo la vettura ripartire. «Vorrei sapere che ci trovate voi donne in quest'uomo!», chiese crucciato Anson all'attrice al suo fianco che, scostandosi leggermente, si concesse una lunga occhiata approfondita, prima di affermare: «Se non fossi sposata, gli proporrei di fare un figlio». Suo malgrado increspò le labbra in un sorriso, tornando a guardare la figura bassa e tornita del produttore, che nonostante l'abito sartoriale non risaltava certo per la sua avvenenza. «Donne!», scosse la testa il manager, rassegnato. «Non siete certo migliori di noi», bofonchiò, avviandosi lungo il percorso delineato per gli artisti, dove scorsero il resto del cast al completo. «Ecco a noi il grande regista!». Chester Donovac, che nel suo film aveva interpretato Amleto, sfoggiava una vistosa capigliatura rossa, che aveva coperto il suo biondo naturale, e vedendoli arrivare si prodigò in un cerimonioso inchino, per poi sfiorare il dorso della mano della sua Ofelia. «Dici che al fianco della vera e unica star, qualcuno si accorgerà di noi?», le chiese, non troppo divertito. «Di me, sicuro», garantì Kate, stringendosi al braccio del regista. «Sarò la donna più invidiata del Festival». «La volete smettere di dire sciocchezze?», li zittì a disagio. «Sciocchezze?». Chester sgranò gli occhi, sollevando una mano in segno di saluto, mentre un gruppo di fotografi si accalcava dietro le transenne, urlando: «Micheal da questa parte!». «Turner sorridi!». Sentì la mano dell'attore sulla sua spalla, mentre si avvicinava al suo orecchio, per ripetergli: «Sciocchezze? Il nome di chi stanno gridando?». Strinse gli occhi, sotto le lenti scure, costringendosi a guardarsi intorno. C'era una moltitudine di persone che spingeva contro le transenne e molti effettivamente urlavano il suo nome, con cartelli pieni di apprezzamento. Scosse il capo, sconsolato. Il regista non era quello che destava meno nell’occhio? Risvolti negativi del suo mestiere. Si affrettò a proseguire sul tappeto rosso, per sottoporsi all'assalto dei fotografi, che incalzavano il trio a muoversi a favore di obiettivo. «Augurati che il film sia applaudito a lungo, Chester, perché altrimenti questa sarà l'ultima volta che ci incontriamo», sibilò, cercando di sorridere rilassato, mentre l'attore faceva capolino tra lui e Kate, con facce buffe che divertivano i fotografi. «Ora è colpa mia se madre natura, oltre al talento, ti ha dotato anche di un fisico scultoreo e la faccia di un angelo?». «Lo uccido sotto gli occhi di tutti o gli concedo un'altra occasione?». Le iridi scure della sua Ofelia scintillarono divertite. «Mio caro, prima o poi passerai anche tu davanti alla macchina da presa. È il tuo destino!». «Non accadrà mai», gli assicurò, ma Kate, al pari di Chester, si divertiva troppo a stuzzicare la sua ritrosia, per cui cercò il produttore, che sentendosi chiamare in causa si avvicinò cauto, allungando il collo. «Finanzieresti un film con Micheal protagonista?». Gli occhi piccoli e vispi dell'inglese brillarono entusiasti. «Ci stai pensando?». «Piuttosto mi sposo», gli assicurò, ottenendo in risposta una grassa risata. «Così, metà popolazione femminile sarà a lutto per almeno una settimana». «Un mese!», garantì Kate, lanciandogli un bacio al volo, immortalato dai fotografi. «Domani tuo marito chiede il divorzio», l'avvisò Chester, prima di immergersi nel bagno di folla, firmando autografi.
***
Londra, Inghilterra
L'ultima cosa che gli mancava in quel momento era sapere che sua figlia lavorava in un pub di quarto ordine e frequentava uno squattrinato di nome Joy. Antonio Sanni si passò nervosamente una mano tra i capelli, risalendo le scale di quel palazzo fatiscente, nei sobborghi di Londra, dove non c'era neppure l'ascensore. Ah, ma questa storia doveva finire! Audrey doveva mettere la testa a posto, rinunciando a questo comportamento insulso, che ostentava da quando aveva finito gli studi. A cosa erano serviti tutti i soldi che aveva speso per mandarla a scuola nei migliori istituti europei, se alla fine si comportava come un'adolescente problematica, che rivendicava l'attenzione dei genitori? Questa volta l'avrebbe sentito! Non aveva più quindici anni, ma venticinque e sua madre l'aveva persa quando era bambina. Era stato un trauma, sì, lo capiva, e lui aveva fatto del suo meglio per starle vicino, ma ora doveva darsi una mossa e rimettersi in carreggiata, se non desiderava essere sbattuta fuori di casa, una volta per tutte. Si ritrovò davanti a una porta anonima, che riportava il numero indicato sul foglio: duecentotrenta. Tirò fuori dalla tasca il biglietto su cui la segretaria aveva annotato l'ultimo indirizzo di sua figlia e allungò la mano al campanello. Lo suonò, con una certa insistenza, e dopo qualche minuto sentì la voce impastata di Audrey imprecare da lontano. Sollevò il braccio, controllando l'orologio. Erano le tre del pomeriggio e sua figlia probabilmente stava ancora dormendo. Sentì lo scatto della serratura e arretrò di un passo, per vedere apparire sulla soglia l'algida figura di Audrey in pigiama, con i capelli rossi arruffati, e il viso assonnato, che lo scrutava incredula. «Cosa hai fatto ai capelli?». La voce gli era venuta meno. Audrey si portò istintivamente una mano sulla testa, per poi sbuffare. «Sono rasta». Gli voltò le spalle, proseguendo lungo il corridoio e chiedendogli: «Cosa ci fai qui?». «È quello che vorrei sapere da te», la seguì, guardandosi intorno disgustato. Quel posto era un buco, con un piccolo salotto, un angolo cucina pieno di piatti sporchi e uno odore di stantio che gli dava il voltastomaco. «Come fai a vivere in queste condizioni?», brontolò, diffidente, ma era più una sua riflessione, che una vera domanda. C’era una porta, al lato opposto del salotto in disordine, da dove gli era parso di scorgere l’ombra di qualcuno. «Chi c'è con te?». «Nessuno!», gli assicurò, frettolosamente. Si mosse, deciso a verificare di persona, ma l’urlo di sua figlia lo bloccò. «Non hai nessun diritto di entrare in questo modo nella mia casa!», sbraitò, collocandosi davanti alla porta e chiudendola dietro le spalle. Non c’erano dubbi. Era andata a vivere con quel soggetto improponibile. «Spostati», le intimò. Lei scosse il capo, con gli occhi pieni di lacrime, ma non si lasciò commuovere. Le poggiò una mano sul fianco e la sospinse di lato bruscamente. «Ho il diritto di entrare dove mi pare, visto che sono io che ti pago questo tugurio», commentò disgustato. «Anzi, dove hai messo i soldi che ti mando mensilmente?». Audrey abbassò lo sguardo sul pavimento, incapace di guardarlo. «Non li ho toccati», farfugliò. Aggrottò la fronte. «Come?». «Non li ho toccati». Audrey alzò la voce. «Che cos'è questo baccano?». Un tizio dai lunghi capelli neri sciolti sulle spalle apparve a torso nudo sulla porta laterale, che dava accesso a quello che si presupponeva fosse la camera da letto. «E questo chi sarebbe?». Al pari di sua figlia sembrava essersi appena svegliato. «È Joy, il mio ragazzo». «Joy?», le chiese, inarcando un sopracciglio. «Il tuo vecchio?», domandò l'interessato, puntandogli addosso un paio di occhi neri, ancora appannati. «Sono suo padre, non il suo vecchio», specificò irritato. «Vi lascio alle vostre chiacchiere» lo liquidò il tizio, piegandosi nelle spalle e passandosi una mano sul petto, mentre cercava con lo sguardo sua figlia. «Hai qualcosa in frigo? Ho fame». «Sì, ho fatto la spesa ieri», si preoccupò di fargli sapere quella che sulla carta continuava a essere una sua erede. Attese che l’improponibile sparisse dalla sua vista, per poi tornare ad Audrey. «Ti concedo tre giorni per liquidare quel tizio, fare i bagagli e tornare a Milano». Lanciò un ultimo sguardo al salotto, girando sui tacchi. «E se non dovessi ascoltarti?», gli domandò impertinente sua figlia. Attese qualche istante, infine, si voltò a guardarla. Aveva perso l'espressione imbambolata di quando era arrivato, e ora lo guardava imbronciata. «Licenziati dal pub e lascia questo tugurio», le rispose con calma. «Sono maggiorenne e non devo darti conto della mia vita», s'impuntò. «Sì, sei maggiorenne», convenne. «Ma io sono tuo padre e finché porterai il mio cognome rispetterai la famiglia che te lo ha dato». «Non puoi parlare sul serio!». «Posso e lo faccio». «Ti odio!», gli urlò, mentre lo seguiva lungo il corridoio. Finse di non ascoltarla, fino a quando non raggiunse l'ingresso. Solo a quel punto si voltò. Audrey, la sua bellissima Audrey, così simile alla sua sfortunata madre, con il volto di un angelo e il fisico di una modella, lo fissava imbronciata. «Ti aspetto a Milano. Vieni a vivere da me e inizi a lavorare alla Sanni & Beauty». «Parli sul serio?», farfugliò, incerta. L’aveva stupita. «Hai una settimana per organizzarti. Se non vieni, i nostri cammini si divideranno per sempre».
Magnifica preda è il primo volume della serie Britannici e sarà presto in lettura gratuita sempre su Amazon, per tutti gli abbonati a Kindle Unlimited.Romanzo autoconclusivo è una versione rivista e aggiornata, con molte scene inedite e personaggi nuovi, de La preda più ambita .
Questa la trama:
È lui la preda più ambita nel mondo dello show business: bello, ricco e famoso. Micheal Turner si concede di rado e solo per parlare dei suoi film.
I giornalisti lo cercano, le donne farebbero follie per lui, ma Audrey Sanni non ha la più pallida idea di chi sia. Così, quando il padre le chiede di precederlo nella villa di Turner, accetta solo per compiacere il genitore, con cui ha un rapporto conflittuale. Ignora che da anni il suo destino è già stato deciso e che Micheal Turner è la chiave di tutto.
Una storia d'amore emozionante che si snoda tra l'Italia, l'Inghilterra e il Canada; una giovane fragile ed insicura alla ricerca di un amore tutto suo; una promessa che supera il tempo e le generazioni e un uomo, che tutte desiderano, perso dietro all'unica donna che sembra sfuggirgli.
Questi sono gli elementi salienti del nuovo appassionante romanzo di Marianna Vidal.
Ecco a voi il prologo:
Un mese prima
Festival di Cannes, Montée des Marches
Micheal scese dalla limousine nera, sistemandosi il polsino della giacca, prima di aprire la portiera e attendere che la sua Ofelia approdasse ai margini di quel tappeto rosso che li avrebbe portati sotto i flash insistenti dei fotografi. Sentiva le urla della gente invocare i loro nomi e serrò le labbra. Se c'era qualcosa del suo lavoro che non gli piaceva era proprio quel bagno di folla, a cui ogni tanto era costretto, per non inimicarsi il produttore di turno. La sua versione di un classico come Amleto, dopo quella di Kenneth Baranagh, era stata un successo in patria e cominciava a riscuotere pari entusiasmo anche all'estero. Un risultato per nulla scontato, se si considerava l'attaccamento degli inglesi alle tradizioni, ma la sua versione moderna dell'opera del Bardo era stata capita e valutata positivamente, tanto da ottenere importanti riconoscimenti nelle diverse manifestazioni cinematografiche e quella a cui si apprestava a partecipare era una delle più importanti. Scorse la mano diafana di Kate Andrews cercare la sua e si affrettò ad assecondarla, vedendola sollevarsi dai sedili posteriori, emergendo dall'auto come una Venere dalle acque. I suoi occhi si soffermarono su quel viso impeccabile, sotto chili di trucco, che ne esaltavano l'indiscutibile bellezza mediterranea, per scendere lentamente al fisico statuario, fasciato in un abito da red carpet, bianco, stile impero, che metteva in risalto la fluente chioma scura. Il generoso decolté era esaltato da un collier di diamanti, che una famosa gioielleria le aveva prestato per l'occasione. «Micheal». La voce tonante di Anson Bennet lo sorprese alle spalle, prima che la mano grassoccia dell’uomo si poggiasse sulla sua spalla. «Pensavo aveste deciso di darci buca all'ultimo minuto», rise sguaiato, arrestandosi di botto ed emettendo un fischio, non appena scorse la star della serata. «Kate, sei uno schianto!», approvò guardandola dall'alto in basso. «Grazie!», biascicò la mora, arpionandosi al suo braccio. «Stasera, gli occhi di tutti saranno su di noi», batté ripetutamente le ciglia, mettendo in mostra due penetranti occhi neri. «Su di te lo sono sempre e per ovvi motivi», la lusingò il produttore, prima di posare il suo sguardo su di lui. «Ma il più atteso di questa sera, mia cara, è il signore al tuo fianco». Micheal fece una smorfia, per nulla lusingato. «Mi risparmierei molto volentieri la passerella, per sparire quanto prima all'interno della sala». «Il solito guasta feste». Anson scosse il capo, cercando la complicità della sua bella che, visibilmente in disaccordo con lui, chiariva: «Caro, non possiamo perderci il bagno di folla. Fa parte dello show!». «Ha ragione Kate. È business». Anson gli fece il segno dei soldi con le mani. «E se te la dai a gambe, domani finirai sui giornali come il più scorbutico del festival». «Come se me ne importasse qualcosa», bofonchiò, richiudendo la portiera dell'auto alle sue spalle e sentendo la vettura ripartire. «Vorrei sapere che ci trovate voi donne in quest'uomo!», chiese crucciato Anson all'attrice al suo fianco che, scostandosi leggermente, si concesse una lunga occhiata approfondita, prima di affermare: «Se non fossi sposata, gli proporrei di fare un figlio». Suo malgrado increspò le labbra in un sorriso, tornando a guardare la figura bassa e tornita del produttore, che nonostante l'abito sartoriale non risaltava certo per la sua avvenenza. «Donne!», scosse la testa il manager, rassegnato. «Non siete certo migliori di noi», bofonchiò, avviandosi lungo il percorso delineato per gli artisti, dove scorsero il resto del cast al completo. «Ecco a noi il grande regista!». Chester Donovac, che nel suo film aveva interpretato Amleto, sfoggiava una vistosa capigliatura rossa, che aveva coperto il suo biondo naturale, e vedendoli arrivare si prodigò in un cerimonioso inchino, per poi sfiorare il dorso della mano della sua Ofelia. «Dici che al fianco della vera e unica star, qualcuno si accorgerà di noi?», le chiese, non troppo divertito. «Di me, sicuro», garantì Kate, stringendosi al braccio del regista. «Sarò la donna più invidiata del Festival». «La volete smettere di dire sciocchezze?», li zittì a disagio. «Sciocchezze?». Chester sgranò gli occhi, sollevando una mano in segno di saluto, mentre un gruppo di fotografi si accalcava dietro le transenne, urlando: «Micheal da questa parte!». «Turner sorridi!». Sentì la mano dell'attore sulla sua spalla, mentre si avvicinava al suo orecchio, per ripetergli: «Sciocchezze? Il nome di chi stanno gridando?». Strinse gli occhi, sotto le lenti scure, costringendosi a guardarsi intorno. C'era una moltitudine di persone che spingeva contro le transenne e molti effettivamente urlavano il suo nome, con cartelli pieni di apprezzamento. Scosse il capo, sconsolato. Il regista non era quello che destava meno nell’occhio? Risvolti negativi del suo mestiere. Si affrettò a proseguire sul tappeto rosso, per sottoporsi all'assalto dei fotografi, che incalzavano il trio a muoversi a favore di obiettivo. «Augurati che il film sia applaudito a lungo, Chester, perché altrimenti questa sarà l'ultima volta che ci incontriamo», sibilò, cercando di sorridere rilassato, mentre l'attore faceva capolino tra lui e Kate, con facce buffe che divertivano i fotografi. «Ora è colpa mia se madre natura, oltre al talento, ti ha dotato anche di un fisico scultoreo e la faccia di un angelo?». «Lo uccido sotto gli occhi di tutti o gli concedo un'altra occasione?». Le iridi scure della sua Ofelia scintillarono divertite. «Mio caro, prima o poi passerai anche tu davanti alla macchina da presa. È il tuo destino!». «Non accadrà mai», gli assicurò, ma Kate, al pari di Chester, si divertiva troppo a stuzzicare la sua ritrosia, per cui cercò il produttore, che sentendosi chiamare in causa si avvicinò cauto, allungando il collo. «Finanzieresti un film con Micheal protagonista?». Gli occhi piccoli e vispi dell'inglese brillarono entusiasti. «Ci stai pensando?». «Piuttosto mi sposo», gli assicurò, ottenendo in risposta una grassa risata. «Così, metà popolazione femminile sarà a lutto per almeno una settimana». «Un mese!», garantì Kate, lanciandogli un bacio al volo, immortalato dai fotografi. «Domani tuo marito chiede il divorzio», l'avvisò Chester, prima di immergersi nel bagno di folla, firmando autografi.
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Londra, Inghilterra
L'ultima cosa che gli mancava in quel momento era sapere che sua figlia lavorava in un pub di quarto ordine e frequentava uno squattrinato di nome Joy. Antonio Sanni si passò nervosamente una mano tra i capelli, risalendo le scale di quel palazzo fatiscente, nei sobborghi di Londra, dove non c'era neppure l'ascensore. Ah, ma questa storia doveva finire! Audrey doveva mettere la testa a posto, rinunciando a questo comportamento insulso, che ostentava da quando aveva finito gli studi. A cosa erano serviti tutti i soldi che aveva speso per mandarla a scuola nei migliori istituti europei, se alla fine si comportava come un'adolescente problematica, che rivendicava l'attenzione dei genitori? Questa volta l'avrebbe sentito! Non aveva più quindici anni, ma venticinque e sua madre l'aveva persa quando era bambina. Era stato un trauma, sì, lo capiva, e lui aveva fatto del suo meglio per starle vicino, ma ora doveva darsi una mossa e rimettersi in carreggiata, se non desiderava essere sbattuta fuori di casa, una volta per tutte. Si ritrovò davanti a una porta anonima, che riportava il numero indicato sul foglio: duecentotrenta. Tirò fuori dalla tasca il biglietto su cui la segretaria aveva annotato l'ultimo indirizzo di sua figlia e allungò la mano al campanello. Lo suonò, con una certa insistenza, e dopo qualche minuto sentì la voce impastata di Audrey imprecare da lontano. Sollevò il braccio, controllando l'orologio. Erano le tre del pomeriggio e sua figlia probabilmente stava ancora dormendo. Sentì lo scatto della serratura e arretrò di un passo, per vedere apparire sulla soglia l'algida figura di Audrey in pigiama, con i capelli rossi arruffati, e il viso assonnato, che lo scrutava incredula. «Cosa hai fatto ai capelli?». La voce gli era venuta meno. Audrey si portò istintivamente una mano sulla testa, per poi sbuffare. «Sono rasta». Gli voltò le spalle, proseguendo lungo il corridoio e chiedendogli: «Cosa ci fai qui?». «È quello che vorrei sapere da te», la seguì, guardandosi intorno disgustato. Quel posto era un buco, con un piccolo salotto, un angolo cucina pieno di piatti sporchi e uno odore di stantio che gli dava il voltastomaco. «Come fai a vivere in queste condizioni?», brontolò, diffidente, ma era più una sua riflessione, che una vera domanda. C’era una porta, al lato opposto del salotto in disordine, da dove gli era parso di scorgere l’ombra di qualcuno. «Chi c'è con te?». «Nessuno!», gli assicurò, frettolosamente. Si mosse, deciso a verificare di persona, ma l’urlo di sua figlia lo bloccò. «Non hai nessun diritto di entrare in questo modo nella mia casa!», sbraitò, collocandosi davanti alla porta e chiudendola dietro le spalle. Non c’erano dubbi. Era andata a vivere con quel soggetto improponibile. «Spostati», le intimò. Lei scosse il capo, con gli occhi pieni di lacrime, ma non si lasciò commuovere. Le poggiò una mano sul fianco e la sospinse di lato bruscamente. «Ho il diritto di entrare dove mi pare, visto che sono io che ti pago questo tugurio», commentò disgustato. «Anzi, dove hai messo i soldi che ti mando mensilmente?». Audrey abbassò lo sguardo sul pavimento, incapace di guardarlo. «Non li ho toccati», farfugliò. Aggrottò la fronte. «Come?». «Non li ho toccati». Audrey alzò la voce. «Che cos'è questo baccano?». Un tizio dai lunghi capelli neri sciolti sulle spalle apparve a torso nudo sulla porta laterale, che dava accesso a quello che si presupponeva fosse la camera da letto. «E questo chi sarebbe?». Al pari di sua figlia sembrava essersi appena svegliato. «È Joy, il mio ragazzo». «Joy?», le chiese, inarcando un sopracciglio. «Il tuo vecchio?», domandò l'interessato, puntandogli addosso un paio di occhi neri, ancora appannati. «Sono suo padre, non il suo vecchio», specificò irritato. «Vi lascio alle vostre chiacchiere» lo liquidò il tizio, piegandosi nelle spalle e passandosi una mano sul petto, mentre cercava con lo sguardo sua figlia. «Hai qualcosa in frigo? Ho fame». «Sì, ho fatto la spesa ieri», si preoccupò di fargli sapere quella che sulla carta continuava a essere una sua erede. Attese che l’improponibile sparisse dalla sua vista, per poi tornare ad Audrey. «Ti concedo tre giorni per liquidare quel tizio, fare i bagagli e tornare a Milano». Lanciò un ultimo sguardo al salotto, girando sui tacchi. «E se non dovessi ascoltarti?», gli domandò impertinente sua figlia. Attese qualche istante, infine, si voltò a guardarla. Aveva perso l'espressione imbambolata di quando era arrivato, e ora lo guardava imbronciata. «Licenziati dal pub e lascia questo tugurio», le rispose con calma. «Sono maggiorenne e non devo darti conto della mia vita», s'impuntò. «Sì, sei maggiorenne», convenne. «Ma io sono tuo padre e finché porterai il mio cognome rispetterai la famiglia che te lo ha dato». «Non puoi parlare sul serio!». «Posso e lo faccio». «Ti odio!», gli urlò, mentre lo seguiva lungo il corridoio. Finse di non ascoltarla, fino a quando non raggiunse l'ingresso. Solo a quel punto si voltò. Audrey, la sua bellissima Audrey, così simile alla sua sfortunata madre, con il volto di un angelo e il fisico di una modella, lo fissava imbronciata. «Ti aspetto a Milano. Vieni a vivere da me e inizi a lavorare alla Sanni & Beauty». «Parli sul serio?», farfugliò, incerta. L’aveva stupita. «Hai una settimana per organizzarti. Se non vieni, i nostri cammini si divideranno per sempre».
Published on September 06, 2019 01:06
September 5, 2019
I bambini non si toccano! Il Paradiso delle Signore, puntata 154
La puntata di oggi ha visto come nucleo centrale la sparizione del piccolo Carlo che ha destabilizzato profondamente Clelia.
I carabinieri si sono presentati al Paradiso e la capo commessa ha pensato che il marito l'avesse infine denunciata per abbandono del tetto coniugale e invece erano lì per comunicarle la sparizione del bambino. Comprensibilmente tutti si sono mostrati solleciti e partecipi, ma a mio parere Oscar sa benissimo dove si trova il piccolo e ha usato questo stratagemma per convincere la moglie a ricongiungersi con lui.
Ci sono stati momenti di forte tensione e Oscar, perdendo le staffe, ha mostrato la sua vera natura. Luciano si è fatto avanti e Vittorio ha calmato le acque, riuscendo a mantenere la situazione sotto controllo.
Speriamo che i carabinieri scoprano l'imbroglio, arrestando il goielliere per procurato allarme.
Nella drammaticità di quei momenti, il debutto di Tina in radio è passato in secondo piano, ma oggi la nostra Venere è stata veramente brava. E' riuscita a cavarsela in una situazione difficile, dimostrando di essere non solo talentuosa, ma brava.
Nora ha provato a farle lo sgambetto, cambiando la canzone concordata, all'ultimo minuto, ma Tina, incoraggiata anche da Sandro, è riuscita a fronteggiare l'imprevisto e Nora si è dovuta arrendere all'esito positivo dell'esibizione della sua rivale. Oggi mi è parso di scorgere una certa gelosia nello sguardo di Recalcati, per le attenzioni dello speaker alla prorompente Tina. Di sicuro se n'è accorta anche Nora, che vede il suo posto al fianco di Sandro traballare, anche se ostenta sicurezza.
Speriamo che Sandro non si lasci infinocchiare, perché quella donna non è sincera e una volta assicuratasi che suo marito è tornato al guinzaglio, tornerebbe a comportarsi come ha già fatto in passato e Sandro non se lo merita. Ecco una moglie che lascerei senza problemi, se fossi un uomo.
Diversamente da Silvia che, invece, dimostra di aver imparato la lezione ed oggi si è prodigata con Luciano, portandogli la cena, mostrandogli solidarietà e apprezzamento. Peccato che sembri che si sia veramente spezzato qualcosa e questo rende amara la presenza di Luciano al suo fianco.
D'altro canto, come pensare che possa rifarsi una vita con Clelia? Dovrebbe esserci un'ecatombe e se per Oscar non mi dispiacerebbe tanto, visto il tipo, la dipartita di Silvia la troverei molto triste, perché non è male e vuole veramente bene alla sua famiglia.
La vita dà delle belle lezioni, ma quando si mostra di averle apprese, bisogna avere il coraggio di perdonare e andare avanti.
In sintesi direi che quella di oggi è stata una puntata piena di pathos, che non ha portato a grandi evoluzioni nella storia, trasmettendo un senso di solidarietà sincero e profondo. Carinissima anche la signora Agnese che preoccupata per la pioggia imminente chiede ai figli di tornare in strada a cercare ancora il bambino e loro, comprensibilmente consapevoli, sono ritornati in strada, sperando in un colpo di fortuna.
Published on September 05, 2019 05:22
September 4, 2019
Il grande inganno di Luca Spinelli. Il Paradiso delle Signore, puntata 153
Eccomi a raccontarvi la mia personale visione della puntata quotidiana de Il Paradiso delle signore . Ieri mi sono dimenticata di commentare il bacio tra Luca Spinelli e la contessa di Sant'Erasmo e qualcuno sul gruppo me lo ha fatto notare.
Non ne ho parlato, perché la loro relazione non evolve. Adelaide ricorre a Luca, quando sente il bisogno di sfogarsi con qualcuno, ma dubito che lo prenderebbe mai in considerazione per qualcosa di più serio di una rotolata tra le lenzuola, perché è poco adatto al ruolo di marito e Spinelli non so se le chiederebbe mai di sposarlo... La vedo una storia arenata, in attesa della grande svolta, quando la Contessa scoprirà di essere stata gabbata per lungo tempo... Chissà chi scoprirà il grande inganno di Luca Spinelli! Sono curiosa.
Venendo alla puntata di oggi, non è accaduto nulla di particolare. Diciamo pure che è stato un episodio riempitivo, ma carino.
Oscar cerca di dimostrare a Clelia che è cambiato e con la scusa di un impegno fuori Milano le lascia il piccolo Carlo. Così al Paradiso arriva una piccola figura gioiosa, che rallegra l'atmosfera. Luciano se lo porta nel suo studio e sembra di rivederlo bambino, mentre intrattiene il piccolo, facendolo sedere alla sua scrivania.
Questi sono i riempimenti che piacciono a me.
Dopo qualche puntata di assenza, sono tornati gli Amanto che io adoro. La benedizione delle casa è una tradizione che perdura ancora dalle mie parti (Ischia, Campania). Un'occasione per rivedere la famiglia al completo, che superate le incomprensioni torna a sorridere e a far sorridere, aprendo il cuore.
L'unica sulle spine è Tina che si prepara alla serata con Nora.
Per fortuna Sandro non è come il suo amico Vittorio e ha subito capito che la moglie non è poi così altruista come millanta e lavora nell'ombra per screditare la sua pupilla, cercando di metterla in difficoltà! Non voglio essere ripetitiva, ma a me la storia tra Sandro e Tina piace e avrei voluto vederla sviluppata meglio. C'è sale. C'è sostanza e invece... Pazienza.
Sul fronte Marta e Vittorio la situazione è giunta al capolinea. Marta ha tirato così tanto la corda che alla fine si è spezzata. Cosa crede di aver concluso la nostra eroina? Speriamo si redima, perché con questo atteggiamento rischia di perdere sul serio il grande amore della sua vita e sarebbe un peccato...
Published on September 04, 2019 06:16


