Adele Ross's Blog, page 23

November 18, 2019

Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito On Rainy Days

Infinite grazie al sito On Rainy Days per la bella recensione al mio romance ispirato al successo di Jean Webster Papà Gambalunga UN INASPETTATO BENEFATTORE.… Continue reading Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito On Rainy Days →
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Published on November 18, 2019 04:55

November 11, 2019

Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito Sara Scrive

Un grazie e un abbraccio al sito Sara scrive per la bellissima recensione al mio romance ispirato al successo di Jean Webster Papà Gambalunga UN INASPETTATO BENEFATTORE.… Continue reading Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito Sara Scrive →
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Published on November 11, 2019 05:53

November 6, 2019

Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito Tra due Mondi

Un grazie di cuore al sito Tra due Mondi per la bellissima recensione al mio nuovo romance ispirato al successo di Jean Webster Papà Gambalunga UN INASPETTATO BENEFATTORE.… Continue reading Recensione di “Un inaspettato benefattore” dal sito Tra due Mondi →
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Published on November 06, 2019 00:55

October 19, 2019

Una proposta indecente. Un estratto da UN INASPETTATO BENEFATTORE

Un inaspettato benefattore
https://www.amazon.it/dp/B07X55SYJV/

Ed ecco, per tutti i miei lettori, un altro #estratto dal mio #romance Un inaspettato benefattore che potrete leggere per intero in cartaceo ed ebook anche in lettura gratuita con KindleUnlimited #novità #libridaleggere 📚
ESTRATTO...
«E adesso che mi ha sequestrato e costretto a bere un caffè con lei che intenzioni ha?» lo aggredisco io.
Non so per quale motivo ma oggi mi sta antipatico più del solito.
I suoi occhi neri mi trapassano e lui dischiude le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso ma a me sembra un ghigno.
«Ti faccio una proposta» sussurra.
Ecco lo sapevo è uno psicopatico, non mi ero sbagliata sul suo conto, ha una mente criminale, forse nasconde segreti inconfessabili, è un serial killer che stermina le studentesse con voti indecenti nella sua materia, oppure un maniaco che si diverte a torturare con fruste e catene le sue vittime fino a quando prendono un voto sufficiente.
In questo caso credo che la mia fine sia segnata, faccio a tempo a soccombere prima che accada.
Io non posso fare a meno di fissarlo e un sospetto terribile mi sorprende, che voglia favori sessuali in cambio di un buon voto?
Non sarebbe nemmeno tanto strano, i giornali e le cronache sono piene di professori che si approfittano della loro posizione per soddisfare i propri appetiti.
Ma io non cedo a certi ricatti, non soccombo a certe pressioni, non mi avrà mai nel suo letto, nemmeno per il massimo dei voti e la certezza di passare il test.
Certo sarebbe meno peggio fare sesso con lui che essere seviziata e seppellita in giardino, è anche piuttosto attraente, però...
«Tu – continua lui – accetti il mio aiuto e recuperi nella mia materia».
Io lo fisso.
Niente fruste, catene, sevizie e nemmeno sesso.
Vuole solo aiutarmi.
«Anche se so di non piacerti» conclude poi.
Caspita la sua capacità di comprendere l'ovvio è incredibile.
È proprio un genio.
Ha capito di essermi antipatico.
(...continua)
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Una proposta indecente. Un estratto da UN INASPETTATO BENEFATTORE

Un inaspettato benefattore
https://www.amazon.it/dp/B07X55SYJV/

Ed ecco, per tutti i miei lettori, un altro #estratto dal mio #romance Un inaspettato benefattore che potrete leggere per intero in cartaceo ed ebook anche in lettura gratuita con KindleUnlimited #novità #libridaleggere 📚
ESTRATTO...
«E adesso che mi ha sequestrato e costretto a bere un caffè con lei che intenzioni ha?» lo aggredisco io.
Non so per quale motivo ma oggi mi sta antipatico più del solito.
I suoi occhi neri mi trapassano e lui dischiude le labbra in quello che dovrebbe essere un sorriso ma a me sembra un ghigno.
«Ti faccio una proposta» sussurra.
Ecco lo sapevo è uno psicopatico, non mi ero sbagliata sul suo conto, ha una mente criminale, forse nasconde segreti inconfessabili, è un serial killer che stermina le studentesse con voti indecenti nella sua materia, oppure un maniaco che si diverte a torturare con fruste e catene le sue vittime fino a quando prendono un voto sufficiente.
In questo caso credo che la mia fine sia segnata, faccio a tempo a soccombere prima che accada.
Io non posso fare a meno di fissarlo e un sospetto terribile mi sorprende, che voglia favori sessuali in cambio di un buon voto?
Non sarebbe nemmeno tanto strano, i giornali e le cronache sono piene di professori che si approfittano della loro posizione per soddisfare i propri appetiti.
Ma io non cedo a certi ricatti, non soccombo a certe pressioni, non mi avrà mai nel suo letto, nemmeno per il massimo dei voti e la certezza di passare il test.
Certo sarebbe meno peggio fare sesso con lui che essere seviziata e seppellita in giardino, è anche piuttosto attraente, però...
«Tu – continua lui – accetti il mio aiuto e recuperi nella mia materia».
Io lo fisso.
Niente fruste, catene, sevizie e nemmeno sesso.
Vuole solo aiutarmi.
«Anche se so di non piacerti» conclude poi.
Caspita la sua capacità di comprendere l'ovvio è incredibile.
È proprio un genio.
Ha capito di essermi antipatico.
(...continua)
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October 11, 2019

Un inaspettato benefattore, nomi e nomignoli (piccolo estratto dal romanzo)

Un inaspettato benefattore
https://www.amazon.it/dp/B07X55SYJV/

Ed eccomi ancora qui con un #estratto dal mio #romance Un inaspettato benefattore che potrete leggere per intero in cartaceo ed ebook anche in lettura gratuita con KindleUnlimited
#novità #libridaleggere 📚
ESTRATTO
"C'è un'altra condizione - scrive lui - smetti di inserire quelle stupide faccine se vuoi che ti risponda"
"Vecchio, noioso e anche pesante"
"E adesso vai a dormire"
Mamma mia, peggio di un padre.
"Agli ordini. Buona notte mister D."
"Buona notte Jerusha"
"Non quel nome ti prego - scrivo di nuovo - qui tutti pensano che mi chiamo Judy. Piuttosto chiamami Judy"
"Il tuo nome non è Judy. È infantile cercare di nasconderlo"
"Allora sarò infantile. Ma quel nome lo detesto. È brutto e mi ricorda l'orfanotrofio"
"Non intendo chiamarti con un nome che non è il tuo"
"Vecchio, noioso, pesante e anche testardo. Cosa ti costa? in fondo è solo un nome"
"Ma non è il tuo"
"Anche mister D. non è il tuo eppure mi tocca utilizzarlo"
Un lungo silenzio poi vedo che sta scrivendo ancora.
"Sono disposto ad assegnarti un diminutivo ma non a chiamarti con un altro nome"
"Con quale diritto decidi il mio diminutivo?"
"Con lo stesso diritto che ti sei arrogata tu chiamandomi come un rapper, piccola Jer" (...continua)
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October 9, 2019

October 6, 2019

Come buttare alle ortiche una brillante carriera scolastica. Un estratto da UN INASPETTATO BENEFATTORE

Un inaspettato benefattore
https://www.amazon.it/dp/B07X55SYJV

#uninaspettatobenefattore #cartaceo #ebook anche #gratis con #kindleunlimited #leggereromanticamente #humor & #romances #estratto
COME BUTTARE ALLE ORTICHE UNA BRILLANTE CARRIERA SCOLASTICA
Mi ritrovo ad affrontare Jervie Pendleton, non per mia volontà ma per esasperazione.
L'esasperazione, si sa, fa emergere la parte irrazionale e istintiva di chiunque.
A maggior ragione di una come me.
Lo scontro, perché di scontro trattasi, si svolge al termine di una lezione, dopo che il signor Pendleton ci ha riconsegnato alcuni test assurdi improntati sullo scandagliare i vari livelli di comunicazione e l'opportunità del loro utilizzo.
Ovviamente il mio risulta un disastro assoluto.
Mi sento crollare il mondo addosso quando vedo l'ennesima insufficienza.
Finita la lezione tutte le mie compagne escono dall'aula ma io resto immobile con gli occhi fissi sul compito dove spicca il pessimo voto in rosso.
Non riesco a muovermi.
Forse dovrei arrendermi e, a costo di deludere mister D., abbandonare questo maledetto corso.
Jervie Pendleton si è nuovamente seduto alla cattedra e sta armeggiando con alcuni fogli che ha estratto dalla sua cartella di pelle.
Forse di pelle umana, considerando il tipo.
Riesco a spostare lo sguardo dal compito alla sua figura che è completamente disinteressata alla mia presenza.
Pensavo di avere una sorta di soggezione ma in questo momento credo di aver superato anche quella.
La soggezione è diventata esasperazione e la mia mente comincia a elaborare la teoria di andare a parlargli.
So che è folle.
So che non cambierebbe nulla ma una vocina dal mio profondo mi spinge a fare qualcosa, qualcosa che ponga fine a questa situazione devastante.
Sempre la stessa vocina mi sussurra che se lo affronto in modo ragionevole, parlandogli francamente, forse posso arrivare a capire dove sta il problema.
Perché, magari, il problema è mio, sono io che ho difficoltà a comprendere certe cose e in fondo lui è il mio professore, dovrebbe essere lieto di spiegarmele meglio se glielo chiedo con cortesia.
Credo che la mia vocina sia ubriaca oppure soffra di amnesia a breve termine.
Dove diavolo era in queste ultime settimane?
Possibile che non si è accorta di chi stiamo parlando?
E, probabilmente, sono ubriaca anch'io, soffro di amnesia a breve termine anch'io o, forse, sono solo talmente esasperata da essere diventata folle.
Perché quella vocina la ascolto e mi alzo dal mio posto per dirigermi alla cattedra.
Mi fermo a pochi passi dal professor Pendleton e lui alza i suoi occhi posandoli su di me.
Qui accade la prima cosa strana.
Ho una sensazione di dejavù mentre mi perdo in quei due occhi neri e profondi.
Come se io quegli occhi già li conoscessi.
Ma è questione di un attimo.
Poi percepisco il suo profumo, caldo e avvolgente, con un lieve e lontano sentore di tè nero.
Credo che sia il suo dopobarba, ma non escluderei che arrivi dal suo pullover blu, naturalmente di puro kashmir.
Per la prima volta vedo il suo viso, irregolare ma incredibilmente bello.
Cerco di riscuotermi dall'incanto.
Va bene che ha solo dieci anni più di me, ma resta sempre il mio professore.
Ci mancherebbe solo che mi invaghissi di lui.
È vero anche che a volte questi rapporti squilibrati di sudditanza generano delle false illusioni, false convinzioni come quella di provare attrazione.
Ma non vorrei dover chiedere a mister D. del denaro per andare in analisi a causa uno stupido corso di un semestre.
«Di cosa hai bisogno Abbott?» mi chiede spezzando il silenzio.
Qui accade la seconda cosa strana.
Mi sento quasi destabilizzata, come se fossi sul punto di dimenticare ciò che sono venuta a dirgli.
La sua voce è bassa e morbida, molto diversa da quella che utilizza durante le sue lezioni.
«Voglio rifarlo» dico infine sbattendo il test sulla cattedra.
«No» mi dice lui tornando con lo sguardo ai suoi fogli.
«Queste insufficienze rischiano di compromettere la mia carriera scolastica» continuo cercando di mantenere un tono di voce pacato.
Ma non so per quanto tempo ci riuscirò.
«I tuoi compiti sono insufficienti» si limita a dire lui.
Sento la rabbia che comincia a montarmi dentro.
«Hai potenzialità – dice ancora lui – puoi fare molto di più».
«L'unico corso in cui ho una media tanto terribile è il suo» dico cominciando ad arrabbiarmi.
So che mi devo trattenere perché se cedo alla furia poi non so cosa potrebbe uscire dalla mia bocca.
«Non approfondisci gli argomenti – riprende di nuovo – sembra che studi il minimo indispensabile e non vedi l'ora che il mio corso si concluda».
Cavolo, sei un genio!
Ma come ti viene il sospetto che non vedo l'ora che tu esca dalla mia esistenza?
«Sei superficiale Abbott» conclude lui.
La mia rabbia nel frattempo si è montata a neve ferma.
Non credo di poterla più trattenere.
Infatti sbotto.
«E lei è arrogante, ingiusto, spocchioso, convinto di poter fare tutto quello che le pare solo perché contribuisce con il suo denaro a tenere in piedi questo istituto. Evidentemente io sono stupida perché la sua materia proprio non la capisco, come non capisco cosa si aspetta da me» mi fermo di colpo, in parte rendendomi conto di aver appena insultato il mio professore.
Solo per questo la bocciatura mi sa che non me la toglie nessuno.
Mi rendo conto inoltre che lui mi sta fissando, impassibile e calmo.
Due cose che non mi piacciono per niente.
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October 4, 2019